spalla
s. f. [lat. spatŭla «spatola», e nel lat. tardo «spalla, scapola», propriam. dim. di spatha: v. spada e spatola]. – 1. a. In anatomia umana, il segmento corporeo di unione tra l’arto superiore [...] senso più generico: battere sulla s. di uno, per attirare la sua attenzione; mettere una mano sulla s. di qualcuno, in segno di protezione o di affettuoso interessamento. Locuz. avv. di spalla, con una spalla: colpire il pallone di s.; in ostetricia ...
Leggi Tutto
erre
èrre s. f. o m., invar. – Nome della consonante R, e del segno che la rappresenta: una e. maiuscola; e. moscia o moscio, nome generico (e spregiativo, in quanto vi si vede un’imperfezione degli [...] organi vocali oppure una snobistica imitazione della pronunzia parigina) delle r aventi un’articolazione (di solito uvulare) diversa rispetto all’uso normale italiano (che ha la r alveolare): avere l’e. ...
Leggi Tutto
tiratore
tiratóre s. m. (f. -trice) [der. di tirare]. – 1. Chi tira, chi compie l’azione di tirare. Tranne alcune locuz. isolate (come le due squadre di tiratori, nel tiro alla fune; i t. della rete, [...] in relazione alle capacità: un buon t., un t. mediocre, un’ottima tiratrice, con il fucile, a caccia o nel tiro a segno, nel tiro a piattello o, in passato, al volatile, oppure con l’arco, la balestra, la fionda, ecc.; o all’effettuare tiri ...
Leggi Tutto
nube
s. f. [dal lat. nūbes]. – 1. Ammasso di goccioline d’acqua o di minuscoli cristalli di ghiaccio in sospensione nell’aria, di spessore e densità tali da impedire più o meno la vista del cielo, che [...] n. ionica, insieme di ioni che circondano uno ione in soluzione e che, rispetto a quest’ultimo, hanno in prevalenza segno opposto. In astronomia, n. cosmica, denominazione generica sia delle nebulose oscure propriam. dette sia delle masse di materia ...
Leggi Tutto
venti
vénti agg. num. card. [lat. pop. tardo vĭnti, per il lat. class. vīgĭnti]. – Due volte dieci, numero composto di due decine, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 20, in numeri romani XX): [...] torno fra v. minuti; non ha ancora compiuto vent’anni; una casa alta quasi v. metri. Sottintendendo un sostantivo: sono le sette e v. (minuti); andare per i v. (anni d’età); ci vediamo stasera alle v. ...
Leggi Tutto
prensione
prensióne s. f. [dal lat. tardo prensio -onis, der. di pre(he)ndĕre «prendere, afferrare»]. – 1. L’atto, e anche la funzione del prendere, con partic. riferimento alla capacità di appendici [...] stimolazione della superficie palmare della mano, e scompare nel 4°-5° mese d’età; la sua eventuale ricomparsa nell’adulto è segno di lesione del lobo frontale. 2. Nel sistema metafisico di A. N. Whitehead (Process and reality, 1929) il termine (ingl ...
Leggi Tutto
prenunzio
prenùnzio (o prenùncio) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. praenuntius, agg. e sost. (nelle tre forme del masch., femm. e neutro), comp. di prae- «pre-» e nuntius: v. nunzio1 e nunzio2], letter. [...] – 1. Preannunciatore, preannunciatrice, e, come agg. (o in funzione di predicato), che costituisce un preannuncio, un segno premonitore: i dolori prenunzi del parto (Capuana); il tripode solido regge Lo spirto prenuncio dei fati (D’Annunzio). 2. Solo ...
Leggi Tutto
spallucciata
s. f. [der. di spalluccia]. – Alzata di spalle, in segno d’indifferenza o di disprezzo: il mio amico rispose con una spallucciata (Capuana). ...
Leggi Tutto
fausto
fàusto agg. [dal lat. faustus, der. di favere «favorire»], letter. – 1. Che ha felice esito o dà felice indizio: f. giorno; f. annuncio, f. augurio; un f. segno; f. ricorrenza; letter., f. evento, [...] spesso riferito a nascita attesa e desiderata. 2. Propizio: a chi [le Grazie] son f. e presenti, Dolce in core ei s’allegri (Foscolo). ◆ Avv. faustaménte, felicemente, con favorevoli auspici: nozze faustamente ...
Leggi Tutto
villano
s. m. e agg. (f. -a) [lat. tardo villanus «abitante della villa», cioè della campagna: v. villa]. – 1. s. m. a. Nel medioevo, chi risiedeva nella villa, la terra aperta che si contrapponeva al [...] ); Le parole che ’ntese Avrian fatto gentil d’alma villana (Petrarca); il piede Villan del servo con l’eburneo dente Segnò di lieve nota (Parini, nell’episodio della vergine cuccia); per estens.: legate le mani con una v. corda (D’Azeglio ...
Leggi Tutto
segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione di un’altra cosa, più astratta, con...
segno (signo solo in Detto 90)
Domenico Consoli
Qualunque cosa sensibile che oltre a manifestare sé stessa manifesta anche un'altra cosa con la quale è in genere collegata mediante un rapporto di effetto a causa, o di antecedente a susseguente.
1....