ringraziamento
ringraziaménto s. m. [der. di ringraziare]. – 1. Il fatto di ringraziare o di venire ringraziato: visita, lettera, biglietto di r.; gli scrisse qualche parola, qualche riga di r.; per [...] degli Stati Uniti d’America (istituita dai più antichi coloni nel 1621 dopo il primo raccolto): si celebra annualmente, in segno di ringraziamento per il raccolto dell’anno che sta terminando, nel quarto mercoledì di novembre (nel terzo, fino al 1941 ...
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ringraziare
v. tr. [der. di grazie, col pref. rin-] (io ringràzio, ecc.). – Esprimere con parole o con altro segno esteriore il proprio sentimento di gratitudine verso qualcuno: ti ringrazio del (o per [...] anche a nome mio; quanto al modo: r. vivamente, di cuore, con tutto il cuore, immensamente, infinitamente, umilmente; senza segni esteriori: r. dentro di sé, tacitamente; non ringrazio Se non col core a la paterna festa (Dante); iron.: non so ...
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aristocrate
aristòcrate s. m. [dal fr. aristocrate, tratto da aristocratie «aristocrazia», aristocratique «aristocratico»; cfr. plutocrate], letter. raro. – Persona appartenente all’aristocrazia, nobile: [...] la sovranità interiore è il principal segno dell’a. (D’Annunzio). ...
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crescendo
crescèndo ger. (di crescere) e s. m., invar. – 1. Didascalia musicale che indica il graduale aumento d’intensità dall’uno all’altro suono di un passo musicale, abbreviata spesso in cresc. o [...] ridotta allo speciale segno. 2. fig. Aumento progressivo d’intensità: un c. d’applausi, di urla, di fischi; la gara si svolse con un c. entusiasmante. ...
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pulsante1
pulsante1 agg. [part. pres. di pulsare]. – 1. Che pulsa: arterie, vene p., tempie p.; nel linguaggio medico, riferito a fenomeni patologici che presentano battiti arteriosi: angioma p.; o ne [...] ; il movimento p. dell’onda. 2. a. In fisica e nella tecnica, di grandezza periodica che ha sempre lo stesso segno (per es., l’intensità di una corrente alternata raddrizzata). b. In tecnologia chimica, colonna p., apparecchiatura in cui l’impiego ...
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lottomania
s. f. Passione smodata per il gioco del lotto. ◆ Il mio non è un sermone moralistico contro la lottomania (per quanto...). È un appunto stilistico sulla confezione della notizia: non c’è servizio [...] sensitivi. (Adige, 27 gennaio 2002, p. 17, Trento) • Ilary aspetta? E a Roma scatta la lottomania alla vaccinara, nel segno di Francesco Totti, che ad aprile – è ufficiale – diventerà papà per la seconda volta. Seconda volta, dunque numero «due». Ma ...
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sintagma
s. m. [dal gr. σύνταγμα, propriam. «composizione, ordinamento», der. di συντάττω «ordinare» (v. sintassi)] (pl. -i). – Termine introdotto in linguistica da F. de Saussure (1857-1913) per indicare [...] qualsiasi segno in quanto sia costituito da una successione di unità lessicali e grammaticali minori. Nell’uso attuale, unità sintattica di varia complessità e autonomia, di livello intermedio tra la parola e la frase (per es., a casa, di corsa, ...
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premonizione
premonizióne s. f. [dal lat. tardo praemonitio -onis, der. di praemonere «premonire»]. – 1. ant. Ammonizione, avvertimento anticipato. 2. In metapsichica, informazione paranormale relativa [...] al verificarsi di eventi futuri. Più genericam., presentimento, presagio, segno premonitore: ogni aspetto dell’universo, ... fino alla stella che fende il sereno, è indizio e p. del futuro (Papini). ...
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novemila
agg. num. card. [comp. di nove e mila], invar. – Numero formato da nove volte mille, ossia nove migliaia, e il segno che lo rappresenta (in scrittura numerica 9000). Il corrispondente ordinale [...] è novemillèsimo, che si usa anche con valore frazionario (un novemillèsimo; la novemillèsima parte) ...
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fatidico
fatìdico agg. [dal lat. fatidĭcus, comp. di fatum «fato» e tema di dicĕre «dire»] (pl. m. -ci), letter. – 1. Che annuncia i fati, che predice il futuro, profetico: la f. Sibilla; parole f.; [...] augurio f.; un f. segno. 2. Con uso improprio (ma non raro), destinato dal fato, per lo più in senso favorevole, quindi di buon auspicio: in questo f. giorno. ◆ Avv. fatidicaménte, profeticamente, fatalmente. ...
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segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione di un’altra cosa, più astratta, con...
segno (signo solo in Detto 90)
Domenico Consoli
Qualunque cosa sensibile che oltre a manifestare sé stessa manifesta anche un'altra cosa con la quale è in genere collegata mediante un rapporto di effetto a causa, o di antecedente a susseguente.
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