lacrima
làcrima (o làgrima) s. f. [lat. lacrĭma, cfr. gr. δάκρυμα]. – 1. a. Stilla di umore, secreto da apposite ghiandole dell’occhio (ghiandole lacrimali), che fuoriesce dalla rima palpebrale in determinate [...] la vita umana; lacrime di coccodrillo, tardo pentimento, e talora solo apparente, di chi si rammarica del male da lui formano facendo cadere una goccia di vetro fuso in acqua fredda, e che esplodono sese ne spezza la punta. d. Al plur., non com., ...
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espressione
espressióne s. f. [dal lat. expressio -onis, der. di exprimĕre «esprimere», part. pass. expressus]. – 1. L’atto e il modo di esprimere, di comunicare ad altri quanto si sente, si pensa o [...] solo numeri, letterale se in essa sono contenute, in tutto o in parte, delle lettere. Più in generale, ogni scrittura che contenga operazioni anche più elevate, ivi comprese derivazioni, integrazioni, passaggi al limite, ecc. (nei singoli casi e ...
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sublime
(ant. sublimo) agg. [dal lat. sublimis (con la variante sublimus), comp. di sub «sotto» e limen «soglia»: propr. «che giunge fin sotto la soglia più alta»]. – 1. letter. Altissimo, più elevato [...] , con profondo disprezzo; scherz. o iron.: hai avuto un’idea s.!, è stata un’idea s.! Poiché l’agg. sublime esprime già per sé stesso una valutazione superlativa, s’incontrano solo raram. forme comparative, di cui si hanno tuttavia esempî anche nella ...
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part-timista
s. m. e f. Chi lavora part-time, con un impiego a tempo parziale. ◆ Lavoro che (non) paga. Un popolo di precari e part-timisti, tempi determinati e apprendisti che in un mese guadagna un [...] quarto del costo medio di un metro quadro, che sudando un’ora è pagato quanto una deprezzata bottiglia di Barbera da 75 centilitri, che un’intera giornata retribuita se la brucia sesolo s’azzarda a una pizzata con tre amici. (Andrea Galli, Corriere ...
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incontro2
incóntro2 s. m. [der. di incontrare]. – 1. a. Il fatto d’incontrare, d’incontrarsi casualmente, di due o più persone: un i. imprevisto, impensato; un i. felice, fortunato, noioso, sgradito; [...] che bell’i.!, imbattendosi in persona cara e gradita, spec. se non si vedeva da molto tempo (talvolta solo frase di cerimonia); fare un brutto i., incappare in qualche malvivente o sim.: a un galantuomo, il qual badi a sé, e stia ne’ suoi panni, non ...
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pronome
pronóme s. m. [dal lat. pronomen, comp. di pro-1 «invece di» e nomen «nome», calco del gr. ἀντωνυμία, formato anch’esso con ἀντί «invece di» e ὄνυμα, «nome»]. – Parte variabile del discorso che [...] . oggetto in posizione debole. Le forme me, te, lui, lei, noi, voi, loro (e analogam. sé nel riflessivo) sono comunem. dette forti o toniche, mentre le forme mi (me), ti (te), lo e gli, la e le, ci (ce), vi (ve), li, le, si sono dette deboli o atone ...
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perfetto
perfètto agg. e s. m. [dal lat. perfectus, part. pass. di perficĕre «compiere», comp. di per-1 e facĕre «fare»]. – 1. agg. a. Con uso più propriam. participiale, nella lingua ant. e letter., [...] è un p. cretino. e. Con riferimento a perfezione morale: nessuno è p. a questo mondo, tutti possono sbagliare o peccare; Dio soloè la sua terza e la sua quinta (se la terza è maggiore, si chiama accordo p. maggiore; se la terza è minore, accordo p ...
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opera
òpera (ant. o poet. òpra; ant. òvra) s. f. [lat. ŏpĕra «lavoro (in senso astratto, come attività); prestazione di lavoro; giornata di lavoro, nei campi; lavoratore a giornata»; è il plur. collettivo [...] ho fatto solo due opere. Per estens. (nell’uso della maggior parte della Toscana, dov’è com. la forma opra, e di danar) da buttar via, metta l’opre e non ci stia (bisogna assistere personalmente gli operai, se si vuole che il lavoro dia frutto); ma ...
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funzione
funzióne s. f. [dal lat. functio -onis, der. di fungi «adempiere»]. – 1. Attività svolta abitualmente o temporaneamente in vista di un determinato fine, per lo più considerata nel complesso [...] una quantità y (variabile dipendente) è funzione di un’altra quantità x (variabile indipendente) se esiste una legge che a ogni che esiste quando ciascuno dei valori di y proviene da un solo valore di x; f. razionali, quelle che possono essere ...
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invitare1
invitare1 v. tr. [dal lat. invitare, di etimo ignoto]. – 1. a. Chiamare gentilmente una persona in casa nostra, offrendole ospitalità, ecc., o proporle di venire in altro luogo, per partecipare [...] casa di qualcuno, per un pranzo, una cena, o anche solo per conversare: nel pomeriggio, sono invitato dai miei vicini; domani da sé, e sim., di chi interviene senza alcun invito. Prov.: chi va alle nozze e non è invitato, ben gli sta se n’è cacciato ...
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Una delle cinque tradizionali parti del mondo e la più vasta tra esse (44.600.000 km2, comprese le acque interne). Si estende per oltre 75° di latitudine (tra Capo Čeljuskin, 77° 41' N, e Capo Piai, 1°16' N) e, con le isole, addirittura per...
Comune dell’Emilia (140,86 km2 con 395.416 ab. nel 2020, detti Bolognesi), città metropolitana e capoluogo della regione Emilia-Romagna. È posta sulla Via Emilia, a 54 m s.l.m., allo sbocco della valle del Reno.
La pianta della città mostra...