uscire
(ant. escire) v. intr. [lat. exīre, comp. di ex «fuori» e ire «andare», raccostato a uscio] (nella coniugazione, si ha il tema usc- quando l’accento cade sulla desinenza, èsc- quando cade sul [...] , la moto, ecc., è uscita di strada ed è andata a finire nel canale); u. di carreggiata, ormai solo in senso fig., uscire uso region., u. pazzo, impazzire (esco, o me n’esco pazza se va avanti così!). 5. In usi region., come trans. con valore ...
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OR
‹òo›, all’ital. ‹òr› cong., ingl. – Voce corrispondente alla cong. disgiuntiva ital. o, talora usata, con valore di sost. e in funzione appositiva, in logica matematica per indicare l’operazione di [...] logica (detta anche non equivalenza o, in simbolo, XOR) tra due o più variabili binarie, il cui risultato è nullo seesolose tutte le variabili hanno lo stesso valore. In elettronica, gli stessi termini indicano anche i dispositivi che attuano tali ...
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tressette
tressètte (meno corretto tresètte) s. m. [comp. di tre e sette], invar. (raro il pl. -i). – Diffusissimo gioco di carte italiano, forse di origine napoletana, che è giocato con un mazzo di [...] svolge fra due, tre o quattro giocatori: se sono tre, uno gioca col «morto»; se sono quattro, giocano due contro due, alternandosi dopo dello stesso seme di quella giocata dal primo di mano esolo nel caso che non ne abbiano potranno dare carte di ...
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massa
s. f. [lat. massa, propr. «pasta» (e nel lat. tardo con alcuni dei sign. che seguono), dal gr. μάζα «pasta di farina d’orzo», der. di μάσσω «impastare»; sul passaggio semantico al sign. di «moltitudine [...] la massa dello stesso corpo in quiete (m. di quiete o di riposo) solose la velocità è piccola rispetto a quella della luce; si distinguono inoltre una m. trasversale e una m. longitudinale, che esprimono il rapporto tra la forza agente su un corpo ...
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inerte
inèrte agg. [dal lat. iners -ertis, comp. di in-2 e ars artis «arte, attività»]. – 1. a. Di persona, immobile, ozioso, inattivo, per necessità o per pigrizia (che può essere abituale o momentanea): [...] . in una poltrona; mentre tutti si prodigavano a portare aiuto, egli se ne stava i. a guardare; il caldo eccessivo rende i.; una massa i. (di persone); inerti e vili, Nati solo ad empir di cibo il sacco (Ariosto). Usi estens.: carattere, temperamento ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto [...] può o non si vuol dire il nome: che è quella c. lì nell’angolo?; se stai buono ti regalerò una bella cosa (frequente, nell miseria. Altrettanto diffuso anche il solo cosa: cosa vuoi da me?; non so cosa pensare; che allegria c’è? cos’hanno di bello, ...
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reggere
règgere v. tr. e intr. [lat. rĕgĕre «guidare, dirigere, governare»] (io règgo, tu règgi, ecc.; pass. rem. rèssi, reggésti, ecc.; part. pass. rètto). – 1. tr. a. Tenere su, sostenere diritto o [...] lo avesse retto; più raram. a cose: quell’armadio, se non lo reggi, ti cascherà addosso; nel rifl.: lasciami pure, mi reggo in piedi da solo; è ancora convalescente e non si regge bene sulle gambe, e assol.: fece qualche passo, ma poi non riuscì a ...
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grado1
grado1 s. m. [lat. gradus -us «passo, scalino», dallo stesso tema di gradi «camminare, avanzare»]. – 1. a. ant. Gradino, scalino: Scala drizzò di cento gradi e cento (T. Tasso). Più raram., passo: [...] o rafforzato), che nella grafia si rappresenta raddoppiando il segno, se la consonante è divisa tra due sillabe (es., la t di motto). dai g., se era tenente o capitano. 6. estens. Condizione sociale, rango: persone di ogni g.; pratica solo gente del ...
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seta
séta s. f. [lat. pop. sēta, class. saeta «setola, crine»]. – 1. a. Sostanza elaborata dalla larva del lepidottero Bombyx mori, comunem. noto col nome di baco da seta, come secrezione di particolari [...] almeno in parte rimossa per migliorare la lucentezza e la flessibilità della fibra (si chiama s. cruda o sgommata se la sericina è stata allontanata del tutto, s. raddolcita seè stata eliminata solo in parte); successivamente, il filo, che era stato ...
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partire
v. tr. e intr. [lat. partire o partiri «dividere», der. di pars partis «parte»] (io parto, ecc.; nel sign. di «dividere» e «spartire» anche io partisco, tu partisci, ecc.). – 1. tr., ant. o letter. [...] locuz. è partito!, riferita a persona che ha perso la testa, il controllo, che è fuori di sé o non ragiona (ha bevuto troppo ed è partito), partito, che nel sign. intr. è usato solo con funzione verbale, è spesso usato con valore aggettivale nel sign ...
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Una delle cinque tradizionali parti del mondo e la più vasta tra esse (44.600.000 km2, comprese le acque interne). Si estende per oltre 75° di latitudine (tra Capo Čeljuskin, 77° 41' N, e Capo Piai, 1°16' N) e, con le isole, addirittura per...
Comune dell’Emilia (140,86 km2 con 395.416 ab. nel 2020, detti Bolognesi), città metropolitana e capoluogo della regione Emilia-Romagna. È posta sulla Via Emilia, a 54 m s.l.m., allo sbocco della valle del Reno.
La pianta della città mostra...