visigotico
viṡigòtico agg. (pl. m. -ci). – Dei Visigoti, uno dei due gruppi (l’altro è costituito dagli Ostrogoti) in cui si divise l’antica popolazione germanico-orientale dei Goti, stanziato in età [...] due forme: la minuscola, che è di tipo librario, e la corsiva, propria dei documenti, ambedue derivate da un’evoluzione locale della minuscola corsiva romana; peculiare di questa scrittura è inoltre l’uso di un alfabeto capitale, influenzato dalla ...
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s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale [...] stampe fino al sec. 18° ed è tuttora in uso nella scrittura gotica a stampa del tedesco. Di uso comune la locuz. a nella metà settentrionale d’Italia (e in tutta la Romània occidentale) tra la tarda età romana e il primo medioevo. Così, per es., il ...
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demotico
demòtico agg. e s. m. [dal gr. δημοτικός, der. di δῆμος «popolo»] (pl. m. -ci). – 1. agg. e s. m. Propr., popolare, volgare. In partic., scrittura d., tipo molto rapido di scrittura ieratica [...] (v. ieratico), venuta in uso in Egitto verso il 700 a. C., e che nell’epoca tolemaica e romana era la scrittura ordinaria della vita quotidiana; come s. m., il demotico, quella fase della lingua scritta egiziana che si espresse attraverso la ...
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priscilliano
agg. – Scrittura p. (anche assol., la priscilliana), denominazione impropriam. data in epigrafia alla scrittura monumentale romana, del tipo quadrato, così detta perché compare spec. nelle [...] catacombe di Priscilla, sulla via Salaria, in iscrizioni che risalgono al 1°-2° secolo e rappresentano quindi l’esempio più antico di scrittura epigrafica cristiana. ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano [...] i, derivata dall’alfabeto fenicio, era rappresentata presso i Greci e i Romani da una semplice asta verticale; il punto sulla minuscola venne introdotto nella scrittura latina del tardo medioevo (dapprima in forma di sottile apice obliquo) per ...
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l, L
(èlle) s. f. o m. – Undicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola (L) deriva, come per il lambda greco (Λ), da una modificazione di quella che aveva nell’alfabeto fenicio, mentre [...] , non gli fare, e in principio di frase fonetica); nella scrittura dei primi secoli, la grafia lgl, che s’alternava con gl la maiuscola L è simbolo del lambert; nel sistema di numerazione romana, L è il segno corrispondente a 50, e quindi, nella ...
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corsivo
agg. e s. m. [lat. mediev. cursivus, der. di currĕre «correre», supino cursum]. – 1. agg., ant. Che corre o scorre: acqua c.; moneta c., moneta corrente. 2. agg. e s. m. a. Riferito a scrittura, [...] inclinato verso destra, introdotto dall’editore veneziano Aldo Manuzio al principio del sec. 16° e derivato dalla scrittura della cancelleria romana (perciò detto anche corsivo romano, oltre che aldino e italico); accanto alla serie del c. chiaro ...
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v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante [...] di scrittura; e fino al sec. 19° ha conservato in comune con essa il nome, distinguendosi all’occorrenza la u «vocale» (la nostra u (contrapp. a F che sta per falso). Nel sistema di numerazione romana, il segno V (che non è tutt’uno con la lettera V ...
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libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia [...] penitenziale, n. 1). Nella religione e divinazione romana: l. aruspicini, augurali, fulgurali, ostentarî, pontificali .: a. L. contabili, nome generico delle raccolte di scritture contabili relative a fatti e avvenimenti che si verificano nelle ...
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nabateo
nabatèo agg. e s. m. (f. -a). – Appartenente all’antica popolazione dei Nabatei (lat. Nabataei, gr. Ναβαταῖοι), che, originariamente nomadi, si stabilirono a sud-est del Mar Morto, organizzandosi [...] a partire dalla metà del sec. 2° a. C. fin oltre la conquista romana che si concluse con la riduzione a provincia nel 106 d. C.: il regno che rappresentavano architetture di altari o di templi; scrittura n., di tipo aramaico occidentale (come pure ...
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Seconda lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Deriva dal beta greco (B), che rappresenta il bēt fenicio, con stesso valore fonetico. L’uso di B con valore di v (e della sua modificazione Ƃ con valore di b) nell’alfabeto cirillico deriva...