codificare
v. tr. [dal fr. codifier, der. di code «codice»] (io codìfico, tu codìfichi, ecc.). – 1. a. Ridurre in codice, dare cioè un ordine sistematico a un complesso di norme giuridiche relative a [...] regole; dare valore normativo a usi o consuetudini: c. le regole grammaticali; norme ortografiche codificate dall’uso degli scrittori più autorevoli. 2. Esprimere informazioni e messaggi mediante le regole e i simboli di un sistema convenzionale (il ...
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alinea
alìnea s. m. [dal lat. mediev. a linea «da capo», attrav. il fr. alinéa], invar. – Latinismo (di solito abbreviato in al.) usato promiscuamente dai giuristi sia nel senso di comma sia in quello [...] accezioni, l’uso risulta ambiguo, in quanto, per es., art. 121 al. 4° può significare comma 4° o capoverso 4°, che tra loro non si corrispondono; non è invece ambiguo comma 3° al. 4°). Nell’uso di altri scrittori, corrisponde in genere a capoverso. ...
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rondismo
s. m. – Movimento letterario facente capo alla rivista La Ronda, che si pubblicò a Roma dal 1919 al 1923, ispirato a obiettivi estetici di dignità ed eleganza formale, ma sobria e controllata, [...] in coerenza con la poetica leopardiana e in opposizione alle intemperanze vociane: gli scrittori, i rappresentanti del r. (V. Cardarelli, R. Bacchelli, A. Baldini, E. Cecchi, ecc.); la poetica o l’insieme dei caratteri distintivi di tale movimento. ...
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desumere
desùmere v. tr. [dal lat. desumĕre, comp. di de- e sumĕre «prendere»] (pass. rem. desunsi, desumésti, ecc.; part. pass. desunto). – 1. Trarre, ricavare: d. esempî dai migliori scrittori; notizie [...] desunte dai giornali. 2. Arguire, congetturare: da che cosa desumi che sia colpevole?; dai suoi discorsi si desume che non è del nostro parere; dal suo sguardo desumo di non essergli simpatico ...
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prezzolato
agg. [part. pass. di prezzolare]. – Assoldato, compensato con denaro per le sue prestazioni; oggi soltanto con connotazione negativa, comportante un giudizio di forte biasimo: agenti, sicarî [...] p.; scrittori, intellettuali p., pagati o comunque compensati per orientare l’opinione pubblica in una direzione piuttosto che in un’altra; estens.: cogliere un uomo all’impensata e farlo bastonare da mano p. gli pareva un’azione vilissima (Rovani). ...
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fermento
ferménto s. m. [dal lat. fermentum, der. di una radice affine a fervēre «bollire, essere in moto»]. – 1. Termine che in passato indicava ogni microrganismo capace di indurre una fermentazione [...] f. d’idee; ma anche al sing.: il f. delle idee in Italia era solo ... in alcune menti di pensatori e scrittori (Carducci). 3. Termine, di derivazione biblica (fermentum, in Matteo 13,33), con cui nei primi secoli cristiani era designata la particola ...
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riazione
riazióne s. f. – Variante letter. di reazione, in uso in alcuni scrittori del sec. 19°: popolo, che non s’è mosso per fede, ma per semplice riazione contro gli abusi della monarchia (Mazzini); [...] un bisogno di spirituale riazione contro gli eccessi della forza (Carducci) ...
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z, Z
(żèta) s. f. o m. – Venticinquesima e ultima lettera dell’alfabeto latino, derivata dalla zeta dell’alfabeto greco, che nella forma maiuscola ha lo stesso segno Z (svoltosi da quello originario [...] rafforzate delle voci popolari si manifestò assai vivamente nell’uso specialmente fiorentino del ’500, come testimoniano varî scrittori e grammatici, alcuni dei quali non ammettevano che la z si scrivesse doppia, in nessuna posizione, appunto ...
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ascetico
ascètico agg. [dal lat. tardo ascetĭcus, gr. ἀσκητικός «attivo», «ascetico», der. di ἀσκητής: v. asceta] (pl. m. -ci). – Che ha carattere di ascetismo, che è proprio degli asceti: fare vita [...] . Si usa anche, meno propriam., con il sign. di religioso, mistico, nelle espressioni scritti a., opere a., letteratura a., scrittori a. (con quest’ultima accezione, anche sost.: gli a. del Duecento). ◆ Avv. asceticaménte, secondo i precetti dell ...
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antico1
antico1 (ant. antìquo) agg. e s. m. [lat. antīquus, der. di ante «prima, avanti»] (pl. m. -chi). – 1. a. Di età passata da gran tempo; che risale a molti anni o a molti secoli fa: i tempi a., [...] convenzionale di distinzione dalla storia medievale e moderna. Analogam.: l’età a., l’evo a.; l’arte a.; poeti, scrittori, filosofi antichi. Spesso è direttamente contrapposto a moderno, oppure a nuovo, recente (anche come attributo distintivo): l’a ...
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Nederlandese, letteratura
Fulvio Ferrari
Gli ultimi anni del 20° sec. e i primi del 21° corrispondono a una fase di forte dinamismo nella letteratura di lingua nederlandese: non solo, infatti, si è affacciata sulla scena una nuova generazione...
giurisprudenza, scrittori di
Diego Quaglioni
Che M. abbia potuto frequentare i luoghi classici della giurisprudenza, a cominciare dal Corpus iuris con la sua Glossa, non sembra dubitabile, sempre che non si voglia dar nuova voce al vecchio...