scat
〈skät〉 s. ingl. [prob. dal v. (to) scatter «sparpagliare, frammentare»], usato in ital. al masch. o in funzione appositiva. – Tipica forma jazzistica di canto, in cui alle parole del motivo il cantante [...] sostituisce, spesso improvvisando, sillabe per lo più prive di senso, o suoni onomatopeici a imitazione degli strumenti musicali; si distingue per l’impeto che conferisce alla musica e si riallaccia alle ...
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vocalese
vocalése s. m. [dall’angloamer. vocalese ‹vëukëlìi∫〉, der. dell’agg. vocal «vocale, della voce»]. – Elaborato stile di canto jazz, in cui i cantanti adattano parole, versi, a melodie e in partic. [...] ad assoli strumentali, improvvisati, di grandi jazzisti del passato; insieme allo scat (v.), è fra i procedimenti vocali più in uso nel jazz. ...
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giocolieristico
agg. Dotato di grande destrezza, da giocoliere. ◆ Sentori di Giamaica e di Reggae, ma anche il canto sincopato dello scat; a cui si aggiunge l’abilità giocolieristica di tipi come Kool [...] Herc, Afrika Bambaataa, Grandmaster Flash, gente capace di trattare un disco di vinile come un giocattolo sonoro, di sospendere la musica con le dita per gridare «Join the party!», (Edmondo Berselli, Repubblica, ...
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scat Forma jazzistica di canto, intonato su sillabe prive di senso, scelte solo per gusto ritmico e fonico. Già in uso nella musica popolare, fu introdotto nel jazz da L. Armstrong e fu usato sia nell’improvvisazione sia in vere e proprie composizioni...
Cantante afroamericano (Milwaukee 1940 - Los Angeles 2017). Raggiunse il successo nel 1975, quando cominciò a fondere il suo bagaglio jazzistico con la musica pop, pur continuando per alcuni anni a proporre uno stile vocale innovativo, che esaltava...