stans pede in uno
locuz. lat. (propr. «stando ritto su un solo piede»), usata in ital. come avv. – Espressione di Orazio, che nelle Satire (I 4, 9-10) dice di Lucilio che era capace di dettare fino a [...] duecento versi in un’ora stans pede in uno, cioè con facilità, presto, senza alcuna fatica. L’espressione si ritrova talora citata col significato di «lì per lì, in un momento, subito, su due piedi» ...
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oraziano
agg. – Di Quinto Orazio Flacco, poeta latino (65-8 a. C.), o che è proprio, tipico di Orazio e della sua poesia: la lirica o.; lo stile o.; la metrica o.; l’ideale di vita o., quello che si [...] ispira all’opera di Orazio e in partic. alle Satire e alle Epistole, caratterizzato dalla ricerca dell’equilibrio, dalla moderazione delle passioni, da uno spirito di umanità ironica e velata da un sottile pessimismo. ...
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sermone1
sermóne1 (letter. ant. sèrmo) s. m. [dal lat. sermo -onis «lingua, parlata; conversazione, discorso», der. di serĕre «intrecciare, legare insieme (parole)»]. – 1. ant. Lingua, linguaggio (cfr. [...] di carattere moralistico e didascalico, di tono discorsivo e semplice (sull’esempio di Orazio che chiamò sermones le sue Satire e le Epistole, quasi discorsi alla buona, conversazioni prosastiche, in contrapp. alla poesia di più alto impegno): i S ...
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sesquiplebe
sesquiplèbe s. f. [comp. di sesqui- e plebe]. – Termine (propriam. «una plebe e mezzo», quindi «peggio che plebe») usato da V. Alfieri come titolo di una delle sue Satire (Non Medio Ceto, [...] no, ma Sesquiplebe) per indicare la classe di cittadini che così dovrebbe essere chiamata e non «ceto medio» ...
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maxima debetur puero reverentia
‹màksima debètur pùero reverènzia› locuz. lat. (propr. «si deve al fanciullo il più gran rispetto»). – Sentenza che ripete un verso di Giovenale (Satire XIV, 47), in cui [...] si ammoniscono i padri a non dare il cattivo esempio ai proprî figli. Si cita talvolta nella forma maxima debetur pueris reverentia ...
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ab ovo usque ad mala
(lat. «dall’uovo fino alle mele»). – Modo proverbiale dei Romani i quali solevano iniziare il pasto con le uova e terminarlo con la frutta; citato da Orazio (Satire I, 3, 6-7). Equivale [...] a: dall’inizio alla fine, senza interruzione ...
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pasquinata
s. f. [dal nome di Pasquino dato popolarmente, per ignoti motivi, a una statua mutila, copia di originale greco, situata in un angolo dell’attuale palazzo Braschi, a Roma]. – 1. Denominazione [...] delle satire per lo più brevi, in versi e in prosa, contro i papi e la Curia o contro persone o costumi giudicati degni di biasimo, scritte dapprima in latino, più tardi in italiano o in romanesco, che, dal sec. 16° e sino alla fine del potere ...
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pasquino
s. m. [v. la voce prec.]. – In passato, lo stesso che pasquinata: la moltitudine di coloro che con satire, pasquini, e scritture avevano lacerato il nome e la condotta del Conte (V. Siri). ...
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Storico (Crema 1816 - Milano 1885); fu scrittore di satire e racconti, ma più impegnato in ricerche storiche e di costume: Milano com'era e qual è (1872); Milano, usi e costumi vecchi e nuovi (1873).
Poeta satirico (n. presso Siena 1511 circa - m. forse Siena). Nelle Satire alla carlona (pubblicate nel 1546-47 con lo pseudonimo di Andrea di Bergamo) dipinse, attraverso vivaci macchiette e con descrizioni talvolta prolisse, la società del...