parte
s. f. [lat. pars partis]. – 1. a. Ciascuno degli elementi in cui un intero è diviso o può essere diviso, sia che essi siano materialmente staccati l’uno dall’altro, sia che possano essere soltanto [...] , trapassare da parte a parte, entrando cioè da un lato e uscendo dall’altro. In espressioni fig.: nonsapere da che p. cominciare (un discorso, una serie di lavori e sim.); esaminare una questione in ogni sua p., sotto ogni aspetto, da ogni punto ...
Leggi Tutto
volere2
volére2 v. tr. [lat. *vŏlēre, per il classico velle, formato su volo, volebam, volui] (pres. indic. vòglio [tosc., in proclisi, vo’], vuòi [poet. vuòli], vuòle [poet. o pop. vòle], vogliamo, [...] era possibile fare diversamente, per invocare indulgenza, o rassegnazione, ecc.: che vuoi? ne avevo proprio bisogno e non ho saputo dire di no; che vuole? non sempre si può essere padroni dei proprî nervi; che volete? da che mondo è mondo è sempre ...
Leggi Tutto
tornare
v. intr. e tr. [lat. tornare «lavorare al tornio, far girare sul tornio», der. di tornus «tornio»] (io tórno, ecc.). – 1. intr. (aus. essere) Avviarsi, essere diretti al luogo da cui si era partiti [...] . Altre volte esprime insistenza: torno a dire che non ne voglio sapere; torno a ripetervi che sono soldi buttati! d. Seguito da un agg. (in funzione di compl. predicativo) o da un compl. di moto a luogo fig., ridiventare, riacquistare una qualità ...
Leggi Tutto
scienza
sciènza s. f. [dal lat. scientia, der. di sciens scientis, part. pres. di scire «sapere»]. – 1. Il fatto disapere, di conoscere qualche cosa; notizia, conoscenza: come ’l mio corpo stea Nel [...] 9 e 16-17; nell’uso com., soprattutto nelle frasi sapere qualcosa di propria sc., per averlo sperimentato o veduto personalmente, non per averlo soltanto sentito dire, e sapere, conoscere di certa sc., averne notizia sicura. In diritto, dichiarazione ...
Leggi Tutto
conoscere
conóscere (ant. cognóscere) v. tr. [lat. cognoscĕre, comp. di co- e (g)noscĕre «conoscere»] (io conósco, tu conósci, ecc.; pass. rem. conóbbi, conoscésti, ecc.; part. pass. conosciuto). – Nel [...] .: il bambino è già in età di c.; è entrato in agonia e non conosce più. 2. a. Avere notizia di una cosa, sapere cioè che essa esiste: si conoscono molte specie di pietre preziose; non conosco altre vie d’uscita; o sapere quale essa sia: c. la verità ...
Leggi Tutto
stiticismo
s. m. (iron.) In senso figurato, il produrre con difficoltà, in modo inadeguato. ◆ C’era uno straordinario striscione, all’interno della Sapienza, dove non solo si annunciava un «pranzo sociale [...] » […], e pazienza, ma recava anche pensose riflessioni. Genere: «Il saperenon ha bisogno né di padri né di preti». E che cavolo vuol dire? Fanno tutto loro? Sta fresco, il sapere. E anche, con una sintesi che evidenzia la grande consuetudine con i ...
Leggi Tutto
risapere
risapére v. tr. [comp. di ri- e sapere2] (coniug. come sapere). – Venire a saperenon per cognizione diretta ma per informazioni ricevute da altri o per averlo appreso da voci, dicerie, discorsi [...] se non vuol dirmelo, lo risaprò facilmente in paese; guai se il padre venisse a risaperlo; era uno studio faticoso ... di scoprir anche come agg., noto a tutti, ben conosciuto: sono notizie sapute e risapute; è cosa risaputa che lo smog danneggia i ...
Leggi Tutto
se2
se2 cong. [lat. tardo se(d), incrocio di sī con quid «che cosa»] (radd. sint.). – 1. Con valore condizionale, ipotetico: a. Posto che, ammesso che, dandosi il caso che, e sim.; introduce proposizioni [...] fammelo sapere; o di «piuttosto» e sim.: siamo noi, semmai, che abbiamo bisogno di lui. Talvolta la cong. se introduce proposizioni che esprimono un’ipotesi soltanto formale; per es., in frasi enfatiche: che mi pigli un accidente, se non è vero; non ...
Leggi Tutto
ironia
ironìa s. f. [dal lat. ironīa, gr. εἰρωνεία «dissimulazione, ironia», der. di εἴρων -ωνος «dissimulatore, finto»]. – 1. In origine, finzione (e insieme anche interrogazione): questo sign. si conserva [...] , chiede lumi all’altrui sapienza, per mostrare come quest’ultima si riveli in effetti inferiore al suo stesso «saperedinonsapere». 2. Nell’uso com., la dissimulazione del proprio pensiero (e la corrispondente figura retorica) con parole che ...
Leggi Tutto
saccente
saccènte agg. e s. m. e f. [forma di origine merid.: lat. sapĭens -entis, part. pres. disapĕre «essere saggio»]. – 1. Di persona che tende presuntuosamente a far mostra di ciò che sa o crede [...] disapere, che non perde occasione per intervenire su ogni argomento, ostentando in modo sussiegoso e irritante un sapere, spesso superficiale e, talvolta, anche presuntuoso: è un uomo s. e noioso; è così s. che nessuno la può soffrire; per estens.: ...
Leggi Tutto
ITALIA
Roberto Almagià
Giovanni Tommasini
Lazzaro Dessy
Vincenzo Longo
Gino Ducci
Giuseppe Santoro
Roberto Tremelloni
Luigi Bernabò-Brea
Luigi Salvatorelli
Mario Torsiello
Aldo Garosci
Arnaldo Bocelli
Giovanni Becatti
Giulio Carlo...