boccone2
boccóne2 s. m. [der. di bocca]. – 1. a. Quantità di cibo che si può mettere in bocca in una volta: un b. di pane, di formaggio; fare i b. grossi, piccini; non si parla col b. in bocca!; ingoiare [...] per estens. cosa che piace molto, che si vorrebbe avere: tutti i buoni b. sono per lui; gli piacciono i buoni b.; la lepre in salmì è un buon b.; vedrai che b. t’ho preparato!; b. da re, b. da prete, cibo squisito, prelibato (ma il b. del prete, pop ...
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monolatria
monolatrìa s. f. [comp. di mono- e -latria]. – Adorazione di un solo essere divino, distinta dal monoteismo in quanto non implica l’esplicita affermazione dell’unicità di Dio o la negazione [...] di altre divinità; in partic., m. temporanea, nel caso in cui, come in certi inni vedici e salmi penitenziali babilonesi, nascenti da una cultura teologica politeista, l’esaltazione del dio adorato arriva al punto di negare l’importanza degli altri ...
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teodia
teodìa s. f. [comp. di teo- e -odia di salmodia]. – Termine coniato da Dante, con il sign. di «canto rivolto a Dio» o «canto in onore di Dio», per indicare i Salmi di David, e in partic. il salmo [...] IX, di cui traduce, in Par. XXV, 73, il versetto 11: ‘Sperino in te’, ne la sua teodia Dice [David], ‘color che sanno il nome tuo’ (nella Vulgata: confident in te qui noverunt nomen tuum) ...
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commentario
commentàrio (ant. comentàrio) s. m. [dal lat. commentarius (sottint. liber) e commentarium, der. di commentari «commentare»]. – 1. Scritto o memoria storica in cui l’autore narra vicende [...] e fatti cui prese parte: i C. di Giulio Cesare (le due opere «De bello gallico» e «De bello civili»). 2. Commento ampio ed erudito: il c. di s. Agostino ai Salmi; il c. di Bartolo alle Pandette. ...
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yahwista
‹iavì-› agg. (pl. m. -i). – Relativo a Yahweh. Con uso sostantivato, è anche denominazione convenzionale della prima delle quattro fonti che, secondo una diffusa ricostruzione filologica, sono [...] confluite a costituire il testo del Pentateuco, così chiamata perché usa sempre Yahweh come nome di Dio. Per lo stesso motivo sono detti yahwisti alcuni gruppi di Salmi nei quali ricorre frequente il nome di Yahweh. ...
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davidico
davìdico agg. [dal lat. Davidĭcus, gr. Δαυιδικός] (pl. m. -ci). – Di David, antico re d’Israele, con particolare riferimento alla sua attività di poeta e musicista: salmi d.; l’arpa davidica. [...] In partic., torre d., espressione biblica del Cantico dei Cantici 4,4 (dove però la Vulgata ha «sicut turris David collum tuum»), riferita al collo della Sposa, e interpretata simbolicamente come segno ...
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suo
agg. poss. [lat. sŭus]. – È il possessivo corrispondente al pronome di terza persona; può riferirsi al soggetto della proposizione (come era di regola per il lat. suus), che può essere persona, animale [...] : ogni cosa va fatta a suo tempo, a tempo opportuno; ogni frutto ha la sua stagione; la lepre va cotta in salmì: è quella la morte sua, il modo migliore di cucinarla. Riferito a oggetti, vale talvolta corrispondente, relativo: una scatola col suo ...
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finire
v. tr. e intr. [lat. fīnīre, der. di finis «limite; cessazione»] (io finisco, tu finisci, ecc.). – 1. tr. a. Condurre a fine, a termine, a compimento: f. un lavoro, un articolo, un disegno; f. [...] con un nodo; il bastone finisce a punta, o con una punta di ferro; parola che finisce in vocale; tutti (e non tutti) i salmi finiscono in gloria, frasi prov. (v. gloria2, n. 1); spesse volte le giocate van f. a bastonate (prov. scritto sull’asso di ...
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miserere
miṡerère s. m. e v. intr. [voce lat., 2a pers. sing. dell’imperat. di misereri «avere pietà»; quindi: «abbi pietà, abbi misericordia»]. – 1. s. m., invar. a. Nome di uno, il più noto, dei sette [...] salmi penitenziali, così detto dalla parola con cui ha inizio nella versione latina della Vulgata (Miserere mei, Deus, secundum magnam misericordiam tuam «Pietà di me, o Dio, per la tua grande misericordia»); è recitato, o cantato, nella liturgia ...
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compieta
compièta s. f. [lat. tardo complēta, prob. accorciamento di completorium: v. completorio]. – Ultima parte della «liturgia delle ore», con la quale si chiude la giornata liturgica, e che comprende [...] essenzialmente la confessione delle colpe e la recita di salmi e preghiere: cantare, recitare, dire c.; suonare a compieta. In usi fig. (oggi poco com.): dall’alba a c., tutto il giorno; giungere a c., alla fine della vita, o più genericam. al ...
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Composizione poetica ebraica; in particolare quelle raccolte nella Bibbia nel Libro dei S. e poi entrate, con la traduzione latina, nella liturgia cristiana.
Il libro dei Salmi
Il libro (detto in ebraico Tĕhillīm, «Laudi») contiene 150 composizioni,...
Titolo di 15 salmi (119-133 della Volgata) che formano una collezione a sé nel Salterio. Il nome deriva dalla traduzione latina (canticum graduum) dell’ebr. shīr ha-ma‛ălẓt (propr. «cantico delle salite»), e probabilmente deriva dal fatto che...