mossa
mòssa s. f. [femm. sostantivato di mosso, part. pass. di muovere]. – L’atto del muoversi o del muovere; movimento singolo e rapido. In partic.: 1. a. Movimento del corpo o di una parte di esso: [...] dello stornello. b. Concetto, pensiero, immagine, e sim., che costituisce il motivo ispiratore di un’opera letteraria: l’autore del romanzo ha avuto qualche m. felice. 5. In architettura, altro nome della linea d’imposta di un arco o di una volta ...
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love story
‹lḁv stòori› locuz. ingl. [propr. «storia d’amore», dal titolo di un romanzo, poi film, dello scrittore statunitense E. Segal, tradotto in ital. nel 1971 conservando il titolo originale], [...] usata in ital. come s. f. – Nel linguaggio giornalistico e colloquiale, storia di un amore, di una relazione amorosa, o anche la relazione stessa vista nell’arco del suo svolgimento: l’ultima love story ...
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antiutopia
(anti-utopia), s. f. Concezione del mondo eccessivamente realistica, che si oppone a ogni suggestione utopistica. ◆ Se sotto Natale i vostri parenti si fanno molto insistenti, regalate loro [...] cannibali. (Foglio, 3 novembre 2001, p. 3) • Una delle visioni più cupe dell’avvenire è l’antiutopia descritta nell’ultimo romanzo di Vladimir Sorokin, «La giornata di un opricnik» (2006). Nel 2027 il Paese è guidato da una monarchia secondo il ...
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raccontare
v. tr. [der. di contare, col pref. ra-] (io raccónto, ecc.). – 1. Riferire fatti o parole, spec. a voce: gli piace r. a tutti i fatti suoi; va raccontando i discorsi che sente in casa. Più [...] di carattere letterario, sempre tuttavia fatte con tono familiare: r. una novella, una favola; r. la trama di un romanzo, di una commedia, di un film. Con compl. indeterminato: poterla r., averla scampata bella; con intonazione iron., la sa ...
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motivo2
motivo2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.; cfr. movente]. – 1. Stato d’animo, convinzione intellettuale, principio morale e sim. che, influendo sulla volontà, spinge ad agire in un determinato [...] di opere: il m. della Provvidenza nei Promessi Sposi; i m. fondamentali del Decameron; il m. degli umili nel romanzo dell’Ottocento; pigrizia, attesa di morte; questi m. profondi del Gattopardo ... erano attinti alla desolazione stessa del principe ...
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autobiografico
autobiogràfico agg. [der. di autobiografia] (pl. m. -ci). – Che ha carattere di autobiografia o è con questa in relazione: opera a.; racconto, romanzo a.; lirismo a.; pagine, notizie a.; [...] documenti a.; film a. o a carattere a., quello in cui affiorano fatti, momenti e personaggi della vita del regista. ◆ Avv. autobiograficaménte, a carattere autobiografico: opera impostata autobiograficamente ...
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noir
‹nu̯àar› agg. fr. (propr. «nero»). – Detto di opera letteraria o cinematografica basata sulla narrazione di vicende cruente e misteriose: un racconto, un romanzo n.; il genere n.; con quest’ultimo [...] sign., anche assol., come s. m.: un film giallo con un pizzico di noir ...
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epilogo
epìlogo s. m. [dal lat. epilŏgus, gr. ἐπίλογος, der. di ἐπιλέγω «aggiungere (al discorso)»] (pl. -ghi). – 1. a. Secondo la retorica greca, l’ultima parte dell’orazione (corrispondente alla peroratio [...] 2. Nell’uso moderno, la parte finale della tragedia antica, cioè l’esodo; e in genere la conclusione di un dramma, di un romanzo e sim.: tragedia in tre atti e un e.; il film ha un e. imprevisto. In senso fig., compimento, conclusione, soprattutto di ...
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riprincipiare
v. tr. e intr. [comp. di ri- e principiare] (io riprincìpio, ecc.), non com. – Principiare di nuovo, ricominciare: ho riprincipiato a leggere quel romanzo, ma non mi riesce d’andare avanti; [...] allora, vogliamo r. la discussione?; i cani, che si erano un momento calmati, riprincipiarono ora lo strepito (Landolfi). Come intr. (aus. avere o essere): è riprincipiato a piovere; Perpetua si chetava, ...
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superfetazione
superfetazióne s. f. [dal lat. mediev. superfetatio -onis, der. del lat. superfetare «concepire sopra un precedente concepimento», comp. di super- e fetus «feto»]. – 1. In biologia, fenomeno [...] aggiunge ad altre in un secondo tempo e senza necessità, costituendo un’aggiunta superflua, un pleonasmo: a questo punto, il romanzo era già compiuto, tutti i capitoli aggiunti successivamente ne sono una inutile s.; l’amore quale lo si concepisce e ...
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Alle origini delle moderne letterature europee, ampio scritto in lingua volgare, dapprima in versi poi anche in prosa, che narra avventure eroiche in margine alla storia o di pura invenzione; così nel r. cavalleresco e nel r. cortese, anch’esso...
In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino (➔ neolatine, lingue); filologia r., quella che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo, i testi letterari, antichi ma anche moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura...