intenzione
intenzióne s. f. [dal lat. intentio -onis, der. di intendĕre «tendere, rivolgere»; il sign. 4 si riconnette con intendĕre nel sign. di «capire»]. – 1. a. Orientamento della coscienza verso [...] Per estens., riferito a cosa: l’i. della legge, ciò che la legge significa e si propone nell’intendimento del legislatore; l’i. del romanzo è di mostrare come il bene trionfi sul male; forma non s’accorda Molte fïate a l’intenzion de l’arte, Perch’a ...
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incensare
v. tr. [dal lat. tardo, eccles., incensare, der. di incensum «incenso2»] (io incènso, ecc.). – 1. Dare l’incenso, fare oggetto di venerazione e onore liturgico persona o cosa, dirigendo verso [...] scoperto la vanità di persona, spec. per averne in cambio protezione e favori: i. i potenti; esaltare, magnificare: i. un romanzo, un film; e come rifl. recipr.: incensarsi a vicenda. 3. intr. (aus. avere), fig. Con riferimento al cavallo, flettere ...
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distaccare
v. tr. [prob. der. di staccare, per sostituzione del pref. dis-1 a s-; nel sign. 2 b, per influenza del fr. détacher] (io distacco, tu distacchi, ecc.). – 1. Disgiungere o rimuovere un oggetto [...] dell’esecuzione. Con altro senso fig., più vicino a quello originale: è una figura che si distacca dallo sfondo del quadro, dagli altri personaggi del romanzo, che assume particolare rilievo. ◆ Part. pass. distaccato, anche come agg. (v. la voce). ...
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banale
agg. [dal fr. banal «appartenente al signore», poi «comune a tutto il villaggio», e di qui il sign. moderno; der. di ban «bando»]. – 1. Privo di originalità o di particolare interesse, quindi [...] comune, ovvio, scontato, e sim.: discorso, frase, complimento b.; giudizî b.; un romanzo, una commedia, un film b.; con un b. pretesto; fare, condurre una vita b., un’esistenza b., piatta, uniforme (o, nell’esistenzialismo, inautentica). Si usa anche ...
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incentrare
v. tr. [der. di centro] (io incèntro, ecc.), letter. – Collocare nel centro, far convergere in un punto che si considera come centro; più com. l’intr. pron. incentrarsi, avere come centro, [...] essere accentrato in: tutta l’autorità s’incentrava allora nel sovrano. In senso più astratto, fare perno: racconto, romanzo incentrato in (o su) un personaggio, una situazione, e sim. ...
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polpettone
polpettóne s. m. [accr. di polpetta]. – 1. Vivanda a base di carne tritata (raram. di pesce), impastata con ingredienti varî, fritta oppure cotta in umido o anche lessa; le si dà la forma [...] , disorganici, non ben amalgamati tra loro, e quindi pesante, noioso, di scarsissimo valore: non andare a vedere quel film: è un p.!; non riesco a finire di leggere questo p. di romanzo. 3. fig., tosc. Sgridata, severo rimprovero (v. polpetta, n. 3). ...
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teleromanzo
teleromanżo s. m. [comp. di tele- e romanzo2]. – Romanzo adattato cinematograficamente per la televisione, con tecniche di ripresa e regia raffinate e con registrazione di scene anche in [...] esterni, di solito trasmesso in più puntate ...
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riconquistare
v. tr. [comp. di ri- e conquistare]. – Conquistare di nuovo, e, più spesso, conquistare quel che s’era perduto: r. un territorio, una regione; i nostri soldati hanno riconquistato le posizioni [...] perdute; r. il regno, il predominio, la supremazia; con il suo ultimo romanzo ha riconquistato un posto eminente fra i narratori italiani; dopo dieci secoli di servitù la nazione riconquistò la libertà. ...
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teleschermo
teleschérmo s. m. [comp. di tele- e schermo, per calco dell’ingl. telescreen]. – 1. Lo schermo fluorescente del cinescopio di un televisore, sul quale si formano le immagini trasmesse. 2. [...] Per metonimia, la televisione in quanto modo e mezzo di comunicazione e di spettacolo: romanzo adattato per il teleschermo. ...
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piacere2
piacére2 (ant. placére, piagére, plagére e altre var.) v. intr. [lat. placēre, affine a placare e, come questo, di origine sconosciuta] (pres. indic. piàccio, piaci, piace, piacciamo, piacéte, [...] mi piace questo tuo vestito, questa tua pettinatura; mi piace come hai arredato la stanza; mi piace l’arte barocca; il suo ultimo romanzo è piaciuto molto; mi è piaciuta la tua conferenza; non è bello quel che è bello ma è bello quel che piace, frase ...
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Alle origini delle moderne letterature europee, ampio scritto in lingua volgare, dapprima in versi poi anche in prosa, che narra avventure eroiche in margine alla storia o di pura invenzione; così nel r. cavalleresco e nel r. cortese, anch’esso...
In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino (➔ neolatine, lingue); filologia r., quella che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo, i testi letterari, antichi ma anche moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura...