mescere /'meʃere/ v. tr. [lat. miscēre "mescolare"; il sign. 2, dall'uso dei Romani di mescolare il vino con acqua prima di berlo] (io mésco, tu mésci, ecc.; part. pass., rarissimo, mesciuto), lett. - [...] 1. (non com.) [porre più cose insieme] ≈ (lett.) mescidare, mescolare, mischiare, unire. ↔ disgiungere, disunire, separare. 2. [offrire come bevanda, spec. con riferimento al vino, anche assol.: m. il ...
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anfiteatro s. m. [dal lat. amphitheatrum, dal gr. amphithéatron, s. neutro "costruzione che ha i posti tutt'intorno per guardare"]. - 1. (archeol.) [costruzione destinata, presso gli antichi Romani, ai [...] ludi gladiatori e ad altri spettacoli] ≈ ‖ arena, circo, lizza, palestra, sferisterio. 2. (estens., archit.) [ambiente con struttura analoga a quella di un anfiteatro romano] ≈ ‖ emiciclo. ▲ Locuz. prep.: ...
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contro [lat. contra]. - ■ prep. 1. a. [per indicare opposizione, ostilità, contrasto: i Romani combatterono c. i Cartaginesi; agire c. la volontà del padre] ≈ (non com.) avverso, in opposizione a. ▲ Locuz. [...] prep.: contro voglia [anche in grafia unita] ≈ a denti stretti, a malincuore, (non com.) controstomaco, (non com.) di contraggenio, di malanimo, di malavoglia, malvolentieri. ↔ di buon animo, di buona ...
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moneta /mo'neta/ s. f. [lat. monēta (come der. di monēre "avvertire"), attributo di Giunone che secondo gli antichi significherebbe "l'avvertitrice", per i buoni avvertimenti dati dalla dea ai Romani nei [...] pericoli; l'estensione di sign. è dovuta al fatto che la zecca di Roma si trovava nelle vicinanze del tempio dedicato a Giunone Moneta sul Campidoglio]. - 1. [dischetto di metallo coniato al fine di favorire ...
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assorbire v. tr. [dal lat. absorbēre, der. di sorbēre "sorbire", col pref. ab-, con mutamento di coniug.] (io assòrbo, tu assòrbi, ecc.; meno com. io assorbisco, tu assorbisci, ecc.; part. pass. assorbito, [...] 'acqua] ≈ imbeversi (di), impregnarsi (di), intridersi (di), inzupparsi (di). 2. (fig.) a. [far proprio: i Romani assorbirono la civiltà greca] ≈ acquisire, annettere, appropriarsi (di), assimilare, impossessarsi (di), recepire. b. [consumare un bene ...
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ninfa s. f. [dal lat. nympha, gr. nýmphē, dalla radice del lat. nubĕre "velare", e come intr. "velarsi, prendere marito"; quindi "sposa" o "fanciulla da marito", e fig. "crisalide"; il sign. 4, dal fr. [...] nymphes]. - 1. (mitol.) [nome di divinità minori femminili, venerate dai Greci e dai Romani, abitatrici delle fonti, dei fiumi e dei laghi, delle foreste e dei monti] ≈ (lett.) pieride. 2. (estens., lett.) [giovane donna dotata di particolare ...
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regnare v. intr. [dal lat. regnare, der. di regnum "regno"] (io régno, ... noi regniamo, voi regnate, e nel cong. regniamo, regniate; aus. avere). - 1. a. [esercitare la funzione di re] ≈ ‖ governare. [...] b. (estens.) [avere la supremazia, con le prep. in, su: r. in un vasto impero; i Romani regnavano su tutto il Mediterraneo] ≈ comandare, dominare, governare, imperare, predominare, (lett.) signoreggiare, (lett.) sovraneggiare. ↑ spadroneggiare. 2. ( ...
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auspice /'auspitʃe/ s. m. [dal lat. auspex -pĭcis, comp. di avis "uccello" e tema di specĕre "guardare"]. - 1. (stor.) [chi traeva gli auspìci, presso gli antichi Romani] ≈ aruspice, augure. 2. (estens.) [...] [chi sostiene caldamente, con la prep. di o assol.: a. della pacificazione; l'accordo avvenne a. il presidente] ≈ fautore, patrocinatore, promotore, sostenitore ...
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averno /a'vɛrno/ s. m. [propr. nome del lago campano in cui Greci e Romani collocavano l'ingresso all'oltretomba], lett. - (mitol.) [oltretomba in cui si scontano le pene infernali] ≈ (lett.) abisso, Ade, [...] inferi, inferno, orco, (lett.) tartaro, [nella mitologia greca] (lett.) erebo, [nella religione cristiana] geenna. ↔ cielo, (lett.) empireo, paradiso, [nel mondo pagano] eliso ...
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ORDINES ROMANI
Nicola Turchi
. Raccolta di rubriche cerimoniali (non di preghiere, le quali invece sono contenute nei sacramentarî, antifonarî, salterî) che descrivono e documentano lo sviluppo della liturgia papale in Roma dai sec. VI al...
Scrittore (Colledara 1855 - Firenze 1910). Insegnante di liceo (dal 1893 a Firenze), si occupò di critica letteraria (soprattutto Dante) e artistica; lasciò, in Colledara (1907), un'affettuosa e vivace descrizione di luoghi e figure a lui cari....