magnaccia
magnàccia s. m. [der. del roman. magnà «mangiare»], spreg., invar. – Uomo che vive dei guadagni di una o più prostitute; più genericam., chi si fa mantenere da una donna: mentre lui, Adamo, [...] lui sì ch’è un m. (Pratolini) ...
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arrazzare
arrażżare v. tr. e intr. pron. [voce roman., der. di razzo, propr. «incendiare, incendiarsi come un razzo»], region. – Arrossare, arrossarsi facendo o facendosi di fuoco; volg., eccitare, eccitarsi, [...] in senso erotico. ◆ Part. pres. arrażżante e part. pass. arrażżato, anche come agg ...
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brutto
agg. [adattamento ant. del lat. brutus: v. bruto]. – 1. Che produce un’impressione estetica sgradevole, perché difettoso, sproporzionato, privo di grazia, o per altre ragioni spiacevole. È il [...] abrupto: v. la voce). ◆ Dim. bruttino, bruttarèllo (raro brutterèllo), e più spreg. bruttacchiòlo; accr. bruttóne (come s. m., roman., amante di donna maritata); pegg. bruttàccio, spesso scherz. ◆ Avv., poco com., bruttaménte, in modo brutto, e cioè ...
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rodere
ródere v. tr. [lat. rōdĕre] (io ródo, ecc.; pass. rem. rósi, rodésti, ecc.; part. pass. róso). – 1. a. Staccare con i denti minuti frammenti da un corpo solido e in genere molto duro: rodeva un [...] altro: l’un l’altro si rode Di quei ch’un muro e una fossa serra (Dante). In usi region. (soprattutto roman.), anche intr., con il compl. di termine, provocare grave dispiacere e risentimento, soprattutto per un insuccesso personale o per invidia nei ...
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lenza
lènza s. f. [lat. tardo lĕnteum, dal lat. class. linteum (neutro sostantivato dell’agg. linteus «di lino») incrociato con lĕntus «lento, flessibile»]. – 1. ant. Fascia di lino; anche, tela di lino. [...] opportunamente al gancio del capone per facilitarne l’aggancio alla cicala dell’àncora quando si doveva sollevarla per metterla a posto. 5. fig., roman. Persona che la sa lunga, furbacchione: quel ragazzo, o quella ragazza, è una l.; che lenza! ...
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renard
〈rënàar〉 s. m., fr. [dal nome proprio Renard (fr. ant. Renart) dato alla volpe nella favolistica medievale, confluita nel Roman de Renart (13° sec.)]. – Volpe: è termine usato soprattutto dai [...] pellicciai e nel linguaggio della moda ...
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ROMAN (A. T., 79-80)
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Virgil VATASIANU
Città della Romania, nella Moldavia, capoluogo dell'omonimo dipartimento e sede vescovile (sec. XV); sorge sulla riva sinistra della Moldava, circa 6 km. a O. dalla confluenza col Siret, ed è mercato...
Regista, sceneggiatore e attore polacco, di famiglia ebrea, naturalizzato francese (n. Parigi 1933). La sua produzione cinematografica appare dominata da ossessioni: la circolarità e il ritorno, l'acqua, la claustrofobia, il delirio e l'allucinazione...