cinigia
cinìgia (roman. cinice) s. f. [lat. *cinisia, der. di cinis «cenere»] (pl. -gie o -ge, o rispettivam. -ci). – 1. Cenere calda, con ancora qualche favilla di fuoco: piglia la tua opera e mettila [...] in su le cinigie (Cellini). 2. Brace minuta, di legno molto dolce, con la quale si mantiene il fuoco nei caldani e negli scaldini ...
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marrana
(o marana) s. f. [voce di origine mediterranea], roman. – Piccolo rivo o fosso con acqua: fino a dove il poggio scende Nel reticolo di marane e scoli (Luzi); è elemento che ricorre in varî toponimi [...] dei dintorni di Roma: m. della Caffarella; m. di Grotta Perfetta; m. delle Tre Fontane ...
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sventola
svèntola s. f. [der. di sventolare, rifatto su ventola; il sign. 2 (da cui deriva anche il n. 3) è di origine roman. e prob. fonosimbolica]. – 1. Lo stesso che ventola, arnese per ravvivare [...] il fuoco; in questo sign. è soprattutto viva in usi region., ma è comune e fam. ovunque la locuz. fig. orecchie a sventola, orecchie con la superficie antero-laterale del padiglione auricolare rivolta ...
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morto
mòrto agg. e s. m. [part. pass. di morire; lat. mŏrtuus, part. pass. di mŏri «morire»]. – 1. agg. a. Di persona o di animale, che ha cessato di vivere: lo trovarono m.; seppellire i soldati m.; [...] in mille modi, parendogli che colla loro avarizia fossero di impedimento alla sua fortuna (Rovetta). ◆ Dim. morticino (v. morticino2); pegg., roman., mortàccio (soprattutto al plur., in volgari forme d’imprecazione), l’uno e l’altro come sostantivi. ...
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conativo
agg. [der. del lat. conari «tentare»; v. conato e conazione]. – 1. a. In linguistica, di forma verbale che esprime la volontà o lo sforzo, il tentativo di compiere un’azione. b. In linguistica, [...] funzione conativa, secondo Roman Jakobson, la funzione del linguaggio con cui l’emittente cerca di indurre il destinatario ad adottare un determinato comportamento (come avviene, per es., nelle frasi imperative). 2. Nel linguaggio filosofico e ...
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rincocciatura
s. f. [der. di coccia], roman. – Nelle costruzioni civili, rivestimento con malta e frammenti di laterizio di una muratura, di un pilastro o di una trave di cemento armato, fatto allo scopo [...] di modificarne le dimensioni o la sagoma della superficie ...
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schioppare
v. intr. (io schiòppo, ecc.; aus. essere). – Variante ant. di scoppiare, viva ancora in usi region. (roman., napol.) e in alcune varianti di dialetti settentr., cui corrisponde, nell’uso pop. [...] tosc., la forma stioppare (io stiòppo, ecc.): Lisina, quella sera, era una rosa allora stioppata (Pratolini), qui con il senso di sbocciata ...
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bazzotto
bażżòtto (tosc. e roman. barżòtto) agg. [der. del lat. badius «di color baio», passato a indicare colore, e poi stato, intermedio]. – 1. a. A metà cottura, tra sodo e tenero, detto di uovo: [...] uova bazzotte. b. Non molto cotto, detto di varie vivande, per es., della verdura, della carne. 2. In senso fig., indica in genere condizione incerta, manchevole; quindi, riferito al tempo, incostante, ...
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botto
bòtto s. m. [lo stesso etimo che botta1]. – 1. a. Battuta, colpo, botta: dare un b. in terra; ricevere un b. in testa. b. Rumore d’un colpo: si sentì il b. di lontano; il b. di un’arma da fuoco, [...] di un petardo, ecc. (e per metonimia, roman., botti, fuochi d’artificio); anche il rintocco della campana, spec. quando suona a martello: Ad un b. di squilla (Ariosto); settentr., il b., il tocco, l’una dopo mezzogiorno o dopo mezzanotte (anche, i ...
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ROMAN (A. T., 79-80)
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Virgil VATASIANU
Città della Romania, nella Moldavia, capoluogo dell'omonimo dipartimento e sede vescovile (sec. XV); sorge sulla riva sinistra della Moldava, circa 6 km. a O. dalla confluenza col Siret, ed è mercato...
Regista, sceneggiatore e attore polacco, di famiglia ebrea, naturalizzato francese (n. Parigi 1933). La sua produzione cinematografica appare dominata da ossessioni: la circolarità e il ritorno, l'acqua, la claustrofobia, il delirio e l'allucinazione...