sospensione
sospensióne s. f. [dal lat. suspensio -onis, der. di suspensus, part. pass. di suspendĕre «sospendere»]. – 1. a. Il fatto di appendere, d’essere appeso: lampada a s., o anche semplicem. sospensione, [...] , con molte s., con molti ohimè, [don Abbondio] le raccontò il miserabile caso (Manzoni); è anche figura retorica tradizionale, consistente nel lasciare volutamente interrotto un discorso (sinon. di reticenza o, con parola greca, aposiopesi). Per i ...
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antiracheno
(anti-iracheno), agg. Contrario all’Iraq, al suo popolo e alle sue scelte politiche. ◆ La Russia, che nel ’91 appoggiava di fatto dall’esterno l’iniziativa bellica statunitense, oggi per [...] un baathista di terzo livello. Per questo molti dubitano della sua capacità di leadership. A tratti, però, pare di risentire la retorica dei tempi di Saddam [Hussein]. «Sciita è la mano che ha scritto questa Costituzione anti-irachena - dice -. Ma l ...
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anafora
anàfora s. f. [dal lat. tardo anaphŏra, gr. ἀναϕορά «offerta» e «ripetizione»]. – 1. In origine, il pane offerto per la celebrazione eucaristica; quindi, nelle liturgie orientali, la parte principale [...] riadottato anche nella Chiesa latina per indicare soprattutto il canone, più comunem. detto preghiera o prece eucaristica). 2. Figura retorica che consiste nel ripetere, in principio di verso o di proposizione, una o più parole con cui ha inizio il ...
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correzione
correzióne s. f. [dal lat. correctio -onis, der. di corrigĕre «correggere», part. pass. correctus]. – 1. a. L’azione e il modo di correggere, cioè di migliorare, o cercare di migliorare, moralmente: [...] eufemismo con cui, in comunicati e bollettini militari, si maschera talora una vera e propria ritirata. 4. Nella retorica latina, termine (lat. correctio) corrispondente al gr. ἐπανόρϑωσις: v. epanortosi. 5. ant. Correttezza: il capo principale de l ...
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anaforico
anafòrico agg. [dal lat. tardo anaphorĭcus, gr. ἀναϕορικός, der. di ἀναϕορά «anafora»] (pl. m. -ci). – 1. Di anafora, come termine della retorica: costrutto a., quello in cui le proposizioni [...] o i versi incominciano con una o più parole uguali (per gli esempî, v. anafora, nel sign. 2); termine a., elemento lessicale (pronome dimostrativo, avverbio, sostantivo, ecc.), che richiama la nozione ...
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lardellatura
s. f. [der. di lardellare]. – 1. Operazione del lardellare e il condimento necessario: l. insufficiente, abbondante. Fig., non com., quanto si aggiunge in uno scritto, senza necessità, per [...] sfoggio d’erudizione; imbottitura erudita o retorica. 2. In tipografia, sono dette lardellature le righe di titolo e i caratteri non di testo che in passato venivano tolti dalle composizioni quando queste, dopo la stampa, erano riposte nell’archivio ...
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epifora
epìfora s. f. [dal lat. epiphŏra, gr. ἐπιϕορά «aggiunta», da ἐπιϕέρω «apportare»]. – 1. Nella retorica classica, la ripetizione, detta anche epistrofe (e con termine latino conversio), delle [...] medesime parole alla fine di più versi o di più membri di un periodo (come, per es., la triplice ripetizione del nome di Cristo, che Dante non fa mai rimare con altre parole, nei canti XII, XIV, XIX, XXXII ...
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epifrasi
epìfraṡi s. f. [dal gr. ἐπίϕρασις, der. di ἐπιϕράζω «soggiungere», comp. di ἐπί «epi-» e ϕράζω «dire»]. – Figura retorica che consiste nell’aggiungere a una frase in sé compiuta uno o più elementi [...] con lo scopo di sviluppare idee accessorie: per es., Già era dritta in sù la fiamma e queta (Dante) ...
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circolo
cìrcolo (letter. ant. cìrculo) s. m. [dal lat. circŭlus, dim. di circus «circonferenza»]. – 1. In geometria, e nell’uso corrente, sinon. meno com. di circonferenza (e quindi anche di cerchio, [...] le premesse, o anche azione, modo di procedere in cui il punto d’arrivo rappresenta un ritorno al punto di partenza. b. In retorica, figura (detta in gr. κύκλος e in lat. redditio) consistente nel terminare il periodo con la stessa parola con cui è ...
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epilogo
epìlogo s. m. [dal lat. epilŏgus, gr. ἐπίλογος, der. di ἐπιλέγω «aggiungere (al discorso)»] (pl. -ghi). – 1. a. Secondo la retorica greca, l’ultima parte dell’orazione (corrispondente alla peroratio [...] dei Latini), che mira a commuovere l’uditorio. b. Per estens., l’ultima parte di un discorso o di uno scritto, in cui si riassumono, concludendo, le cose già dette (con questo sign., più com. riepilogo). ...
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L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace.
Le origini e l’età antica
La Grecia. L’arte retorica (➔ oratoria) nasce in Sicilia, a Siracusa, con Corace e l’allievo Tisia (5° sec. a.C.), sotto lo stimolo della necessità oratoria,...
La retorica è, assieme alla grammatica, la più longeva disciplina che studi il linguaggio e il suo uso. Proprio per questa ragione, ogni tentativo di ricostruirne le vicende storiche, oltre che essere arduo, deve fare i conti con la concezione...