struggicuore /strudʒ:i'kwɔre/ s. m. [comp. di strugge(re) e cuore], invar., non com. - [stato d'animo misto di ansia, pena e sofferenza che consuma e non dà tregua] ≈ e ↔ [→ STRUGGIMENTO]. ...
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riflettere /ri'flɛt:ere/ [dal lat. reflectĕre, propr. "ripiegare, volgere indietro", der. di flectĕre "piegare", col pref. re-] (part. pass. riflèsso [negli usi tr. e intr. pron.], riflettuto [nell'uso [...] intr.]). - ■ v. tr. 1. a. (fis.) [della superficie di un corpo, rinviare una parte dell'energia luminosa (e anche di altra natura) delle onde incidenti] ≈ Ⓖ rifrangere, Ⓖ riverberare. b. (estens.) [riprodurre ...
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rifluire /riflu'ire/ v. intr. [dal lat. refluĕre (der. di fluĕre "scorrere", col pref. re-)] (io rifluisco, tu rifluisci, ecc.; aus. avere o essere). - 1. [assol., scorrere indietro: durante la bassa marea [...] l'acqua del mare rifluisce] ≈ ritirarsi. 2. (fig.) [andare via dirigendosi nel luogo da cui si era è venuti: gli spettatori rifluivano dallo stadio verso la città] ≈ defluire, ritornare, tornare ...
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rifocillare [dal lat. refocil(l)are, der. di focil(l)are "far rinvenire, ristorare", col pref. re-]. - ■ v. tr. [rimettere in forze con cibi e bevande, spec. una persona affamata o stanca] ≈ (non com.) [...] confortare, rinfrancare, ristorare. ■ rifocillarsi v. rifl. [rimettersi in forze mangiando e bevendo dopo un lungo digiuno] ≈ (non com.) confortarsi, rinfrancarsi, ristorarsi ...
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riformare [dal lat. reformare, der. di formare "formare, dar forma", col pref. re-] (io rifórmo, ecc.). -■ v. tr. 1. [formare di nuovo, nello stesso modo o in modo diverso: abbiamo riformato la squadra [...] con altri elementi] ≈ ricomporre, ricostituire. 2. [trasformare mediante riforme un'istituzione, un ordinamento, ecc.: r. una legge; r. la scuola, il sistema previdenziale] ≈ innovare, rinnovare, ristrutturare. ...
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rifuggire [dal lat. refugĕre, der. di fugĕre "fuggire", col pref. re-; nel sign. 1 dell'intr., der. di fuggire, col pref. ri-] (coniug. come fuggire). - ■ v. intr. (aus. essere) 1. (non com.) a. [fuggire [...] di nuovo e, anche, semplicem., fuggire] ≈ (fam.) darsela a gambe, darsi alla fuga, riscappare, scappare. b. [cercare rifugio, con la prep. in: r. in una grotta] ≈ rifugiarsi, riparare. 2. (fig.) [essere ...
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rifulgere /ri'fuldʒere/ v. intr. [dal lat. refulgēre, der. di fulgēre "splendere", col pref. re-] (coniug. come fulgere; poco com. il part. pass. rifulso e i tempi comp., con l'aus. essere o avere), lett. [...] - 1. [mandare una luce intensa: le stelle rifulgevano nel cielo] ≈ brillare, luccicare, (ant.) lucere, rilucere, risplendere, sfavillare, sfolgorare, splendere. 2. (fig.) [manifestare intensamente una ...
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Fabio Rossi
uccidere. Finestra di approfondimento
Togliere la vita - Numerosissimi sono i verbi con i quali si designa l’atto del togliere la vita a qualcuno, vari a seconda del mezzo usato, della sfumatura [...] (matricida, matricidio), il fratello (fratricida, fratricidio), la sorella (sororicida, sororicidio), un bambino (infanticida, infanticidio), la moglie (uxoricida, uxoricidio), un re o un tiranno (regicida, regicidio, tirannicida, tirannicidio). ...
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sturabottiglie /sturabo't:iʎe/ s. m. [comp. di stura(re) e bottiglia], invar. - [arnese per togliere il tappo alle bottiglie] ≈ apribottiglie, cavatappi, [per i tappi di sughero] cavaturacciolo, [per i [...] tappi di sughero] (region.) tirabusciò. ↔ turabottiglie ...
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stuzzicadenti /stuts:ika'dɛnti/ s. m. [comp. di stuzzica(re) e dente]. - 1. [sottile asticella di legno usata per togliere dai denti frammenti di cibo] ≈ stecchino. 2. (fig., fam.) [persona molto magra [...] e alta] ≈ (fam.) acciuga, (fam.) alice, (fam.) chiodo, fuscello, grissino, (non com.) salacca, (fam.) stecchino, (fam.) stecco. ↔ (fam.) balena, (fam.) ciccione, (pop.) trippone ...
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Diritto
Il capo riconosciuto e legittimo di uno Stato che si regge a monarchia. In quanto organo supremo, gode di un particolare stato giuridico, fondato su un insieme di prerogative che gli sono attribuite in considerazione della sua funzione...
Seconda nota della scala naturale di do, nei paesi germanici e anglosassoni detta D come nella antica notazione musicale alfabetica (➔ notazione). Il nome fu adottato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (11° sec.) in poi.