dispaccio
dispàccio s. m. [dallo spagn. despacho, affine alla voce prec.]. – 1. ant. a. Spaccio. b. Disimpaccio. 2. a. Termine usato un tempo per indicare il documento attraverso il quale si svolgeva [...] staffetta; d. telegrafico, o assol. dispaccio, telegramma. c. Dispacci reali, le disposizioni emanate durante il governo spagnolo o borbonico nell’Italia merid. dal re o viceré, generalmente con lo scopo di dirimere questioni particolari di diritto. ...
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negazione
negazióne s. f. [dal lat. negatio -onis]. – 1. a. L’atto del negare, e l’espressione con cui si nega (il contrario di affermazione): una n. recisa, timida, ostinata; la n. di una verità, di [...] sistema di governo, frase con cui lo statista ingl. W. E. Gladstone definì polemicamente nel 1851 la politica interna attuata dal re delle Due Sicilie Ferdinando II dopo il fallimento della prima guerra d’indipendenza; la frase si ripete talvolta con ...
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vittoria
vittòria s. f. [dal lat. victoria, der. di vincĕre «vincere», part. pass. victus]. – 1. Il fatto di vincere, di risultare superiore in una competizione. a. Con riferimento a guerre, battaglie [...] o navale, aerea; v. tattica, strategica. In partic., v. di Pirro, la vittoria riportata nel 280 a. C. a Eraclea da Pirro re dell’Epiro sui Romani, che costò tuttavia perdite tanto gravi da essere quasi peggio di una sconfitta; di qui, in senso fig ...
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leviatano
s. m. [dal nome biblico (Giobbe 3, 8 e 40, 20) Leviatano o Leviatàn o Leviathàn, lat. Leviathan, ebr. Liwyātān, di un mostro marino dall’aspetto di serpente tortuoso, raffigurante prob. un [...] coccodrillo, simbolo della potenza dei re d’Egitto]. – 1. Con uso di nome proprio: a. Simbolo del potere assoluto e autoritario dello stato, con riferimento al titolo di un trattato del filosofo ingl. T. Hobbes, pubblicato nel 1651 (in traduz. ital.: ...
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vettobalistocardiogramma
s. m. [comp. di vetto(re) e balistocardiogramma] (pl. -i). – In medicina, ricostruzione grafica, nei tre piani dello spazio, delle variazioni di intensità e di direzione che [...] il cuore, contraendosi, imprime al corpo quando questo sia disposto su un sistema oscillante ...
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vettocardiografia
vettocardiografìa s. f. [comp. di vetto(re) e cardiografia]. – In medicina, metodo di indagine dell’attività cardiaca basato sullo studio dei vettori istantanei che si ritengono originati [...] dal centro elettrico cardiaco durante i processi di depolarizzazione e ri-polarizzazione del miocardio, registrati per mezzo di un oscillografo a raggi catodici nei tre piani dello spazio ...
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vettocardiogramma
s. m. [comp. di vetto(re) e cardiogramma] (pl. -i). – In medicina, la curva ellittica costruita unendo le estremità dei vettori istantanei cardiaci registrati fotograficamente su uno [...] schermo fluoroscopico nei diversi orientamenti spaziali ...
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maliscalco
s. m. (pl. -chi). – Variante ant. di maniscalco, soprattutto nei sign. storici e come titolo (v. anche marescalco): una gran dama, la quale era moglie d’uno de’ m. del re d’Inghilterra (Boccaccio); [...] il conte di Monforte, Coi m. e i cavalier di Francia (Pascoli) ...
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dispendere
dispèndere v. tr. [dal lat. dispendĕre «distribuire», comp. di dis-1 e pendĕre «pesare, pagare»] (coniug. come spendere), ant. – Spendere, sperperare: tolse questo re molto oro e diello a [...] questo suo figliuolo, e disse: Dispendilo come ti piace (Novellino) ...
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Vexilla Regis prodeunt
〈... pròdeunt〉 (lat. «avanzano i vessilli del Re»). – Prime parole di un inno alla Croce che la Chiesa canta nei vespri del tempo della Passione e nelle feste dell’Invenzione e [...] dell’Esaltazione della S. Croce; è attribuito a Venanzio Fortunato (che l’avrebbe composto nel 569 circa). Cfr. il verso di Dante, Inf. XXXIV, 1: Vexilla regis prodeunt inferni, con riferimento alle sei ...
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Diritto
Il capo riconosciuto e legittimo di uno Stato che si regge a monarchia. In quanto organo supremo, gode di un particolare stato giuridico, fondato su un insieme di prerogative che gli sono attribuite in considerazione della sua funzione...
Seconda nota della scala naturale di do, nei paesi germanici e anglosassoni detta D come nella antica notazione musicale alfabetica (➔ notazione). Il nome fu adottato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (11° sec.) in poi.