renio
rènio s. m. [lat. scient. Rhenium, dal nome lat., Rhenus, del fiume Reno in Germania]. – Uno degli elementi chimici più rari, di simbolo Re, numero atomico 75, peso atomico 186,21, scoperto nel [...] 1925, mai libero in natura né formante specie mineralogiche distinte ma presente in quantità minime in molti minerali e particolarmente nelle molibdeniti e nei solfuri di rame, dai quali si estrae come ...
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scritta
s. f. [lat. scrīpta, neutro pl. sostantivato di scrīptus, part. pass. di scribĕre «scrivere»]. – 1. a. Insieme di caratteri, parole, frasi, ecc. scritte su un cartello, un foglio, un muro, una [...] scritta: s. di compra, di vendita; per belle s. di lor mano s’obligarono l’uno all’altro (Boccaccio); [il re,] per una s. sottoscritta di propria mano, promesse ... concedere a Lodovico il principato di Taranto (Guicciardini); fare la s., firmare ...
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leudo1
lèudo1 s. m. [dal lat. mediev. leudus o leudis, voce di origine germanica, cfr. ted. Leute «gente, popolo»]. – Nell’età merovingica, chi era sotto la protezione del re o del signore; era detto [...] anche vasso ...
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palatino3
palatino3 agg. [dal lat. palatinus, che, riferito in origine al colle di Roma (v. la voce prec.), passò poi a significare «del palazzo, della residenza imperiale» quando gli imperatori romani [...] p. (lat. iudices palatini o iudices sacri palatii), i giudici eletti non dal popolo, come per es. gli scabini, ma dal re o dall’imperatore; nella Corte pontificia, spec. nei sec. 6°-12°, ebbero lo stesso nome 7 giudici, che in realtà erano dignitarî ...
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fotorecettore
fotorecettóre (meno com. fotocettóre) agg. e s. m. [comp. di foto-1 e (re)cettore; ingl. photoreceptor]. – In fisiologia, sono così detti gli elementi o organuli sensoriali destinati alla [...] ricezione degli stimoli luminosi; in fisiologia vegetale, tutti i pigmenti fotosensibili (v. fotosintesi e fitocromo) ...
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piatteria
piatterìa s. f. [der. di piatto2], raro. – Assortimento di piatti e di altro vasellame da tavola: tutta la p. è di porcellana, cominciando da quella del re a quella del più infimo artiere (Magalotti). [...] Anche, più raram., fabbrica di piatti e stoviglie ...
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prince
(raro prinze) s. m. [dal fr. e provenz. ant. prince: v. prence]. – Forma letter. ant. per principe (cfr. prence): un regno ha prince, Duchi, marchesi, conti e più paesi: Poi sopra tutti il nome [...] del re vince (Fazio degli Uberti). ◆ Analogam. il femm. princéssa per principessa. ...
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principe
prìncipe agg. e s. m. [dal lat. princeps -cĭpis «primo, il più grande, il più importante», comp. di primus «primo» e tema di capĕre «prendere»: propr. «che prende il primo posto»]. – 1. Come [...] che possedevano un feudo ed erano soggetti soltanto all’imperatore, e in seguito esteso, come titolo appellativo e generico, a re e imperatori dell’antichità classica e dell’età moderna: paese governato da un p. saggio, giusto, iniquo; E ’l buon ...
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naibi
nàibi s. m. pl. [dallo spagn. naipe «carta da gioco» in genere, forse dall’arabo nā’ib «luogotenente» (cfr. la voce prec.)], ant. – Nome generico delle carte da gioco: Tu se’ qui, re di naibi o [...] di scacchi? (Pulci). Si chiamò così anche un tipo di carte da gioco per bambini costituite da una serie di figure istruttive, e un gioco pure di carte, di origine araba, a base non figurativa ma numerale ...
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malgrado
(o 'mal grado') s. m. e avv. [comp. di malo e grado2, propr. «cattivo gradimento»]. – 1. s. m., ant. Dispiacere (scritto con grafia staccata): io riavrò colei che è meritatamente mia, mal grado [...] , suo m., a obbedire. Letter., non com., seguito da un nome di persona al genitivo: Di dare aiuto mal grado di Carlo Al re Agramante (Ariosto). 3. Come locuz. prep., seguito da un sost., ha lo stesso valore di nonostante: m. il cattivo tempo uscimmo ...
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Diritto
Il capo riconosciuto e legittimo di uno Stato che si regge a monarchia. In quanto organo supremo, gode di un particolare stato giuridico, fondato su un insieme di prerogative che gli sono attribuite in considerazione della sua funzione...
Seconda nota della scala naturale di do, nei paesi germanici e anglosassoni detta D come nella antica notazione musicale alfabetica (➔ notazione). Il nome fu adottato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (11° sec.) in poi.