gesta
gèsta s. f. pl. [dal lat. gesta -orum, pl. neutro di gestum, part. pass. di gerĕre «compiere»]. – 1. Imprese gloriose, eroiche, azioni guerresche, sia singole sia collettive: le g. degli illustri [...] quello di spedizione, impresa: fu bandita una nuova gesta. Con altri sign. (ant.): a. Stirpe eroica, discendenza, schiatta: uno gran re della g. de’ Tartari (M. Villani); erano della g. d’Achille (Andrea da Barberino). b. Esercito, schiera: Dopo la ...
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poker
pòker (raro pòcher) s. m. [dall’ingl. poker 〈póukë〉, che è forse dal ted. Poch, Pochspiel, nome di un gioco simile]. – 1. a. Gioco di carte di provenienza americana, diffuso in tutto il mondo, [...] dal nove all’asso. b. La combinazione di quattro carte dello stesso valore, la più alta dopo la scala reale: fare p.; p. d’assi, di re; p. di sei. 2. Per metonimia, il fatto di giocare a poker: gli piace il p.; trovo che il p. sia molto divertente; o ...
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chercuto
(anche chiercuto, chiericuto) agg. e s. m. [der. di cherca], spreg. – Chi o che ha la chierica: Questi chercuti a la sinistra nostra (Dante); l’oltraggio de’ chercuti re (Carducci). ...
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guerriero
guerrièro (ant. guerrière e guerrèro) s. m. (f. -a) e agg. [dal fr. ant. guerrier]. – 1. s. m. Uomo di guerra, combattente: un prode, forte, valoroso guerriero; indica soprattutto i combattenti [...] femm., con riferimento a eroine leggendarie o anche storiche. 2. agg. a. Dedito alla guerra, bellicoso: un popolo, un re g.; più genericam., che è tipico della guerra o dei guerrieri, che manifesta bellicosità: valore, spirito, coraggio g.; aspetto ...
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tentenna
tenténna s. m. e f. [der. di tentennare], invar. – Appellativo o soprannome di persona dal carattere indeciso: è un gran t.; il sor Tentenna; il re Tentenna, Carlo Alberto, in una satira composta [...] da Domenico Carbone nel 1847. ◆ Dim. tentennino; accr. tentennóne (che può essere anche considerato un der. autonomo di tentennare: v. tentennone) ...
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papista
s. m. e f. [der. di papa1; la voce è stata usata dapprima da Lutero (ted. Papist)] (pl. m. -i). – Denominazione usata dai protestanti, nella lotta contro la Chiesa di Roma, per designare i cattolici, [...] i sostenitori dell’autorità suprema, del governo o del potere temporale del papa. Essere più papista del papa, fig., essere più ligio alle tradizioni, più conservatore di chi rappresenta l’autorità costituita (più com. essere più realista del re). ...
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guglielmino
agg. – Relativo a un personaggio di nome Guglielmo; è riferito soprattutto a Guglielmo II, imperatore di Germania e re di Prussia dal 1888 al 1918, e alla sua epoca: la Germania guglielmina. ...
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otto
òtto agg. num. card. [lat. ŏcto], invar. – 1. Numero intero che viene dopo il sette e precede il nove, e anche il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 8, nella numerazione romana VIII): otto [...] stato, gli otto rappresentanti della città di Napoli (sei nobili e due popolani), incaricati di controllare gli ufficiali del re durante la reggenza (1386-1394) di Margherita di Durazzo, tutrice del minorenne Ladislao, dopo la morte di Carlo III ...
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savio
sàvio agg. e s. m. [dal provenz. savi, che è il lat. *sapius (der. di sapĕre «esser saggio»), da cui anche saggio1, attrav. il francese]. – 1. a. Di persona, dotato di buon senso, di equilibrio [...] intellettuale e spirituale: essere, diventare s.; in quella circostanza si dimostrò poco s.; al re, il quale s. signore era, piacque il consiglio di Martuccio (Boccaccio); sostantivato, uomo dotato di saggezza e moderazione: ti ho sempre considerato ...
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tutto e perduto, fuorche l'onore
tutto è perduto, fuorché l’onóre. – Traduzione della frase francese tout est perdu fors l’honneur che riduce in forma epigrammatica, mutandone il significato, le parole [...] scritte dal re Francesco I di Francia alla madre Luisa di Savoia la sera della disfatta di Pavia (24 febbraio 1525): «Madame ... de toutes choses ne m’est demeuré que l’honneur et la vie qui est sauve ...». ...
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Diritto
Il capo riconosciuto e legittimo di uno Stato che si regge a monarchia. In quanto organo supremo, gode di un particolare stato giuridico, fondato su un insieme di prerogative che gli sono attribuite in considerazione della sua funzione...
Seconda nota della scala naturale di do, nei paesi germanici e anglosassoni detta D come nella antica notazione musicale alfabetica (➔ notazione). Il nome fu adottato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (11° sec.) in poi.