rexismo
s. m. [dal fr. rexisme, derivato dal motto del movimento Christus Rex «Cristo Re»]. – Movimento politico belga, di ispirazione fascista e cattolica (ma condannato dalla Chiesa) e con programma [...] autoritario e corporativo, sorto nel 1935 per opera di L. Degrelle: durante l’occupazione tedesca i rexisti collaborarono con i nazisti ...
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rez-de-chaussee
rez-de-chaussée 〈re d šosé〉 s. m., fr. [sostantivazione della locuz. avv. à rez de chaussée «a raso di strada»]. – Locuzione francese entrata nell’uso corrente italiano, come sinon., [...] meno usato, tanto di piano terreno, quanto di piano rialzato, soprattutto negli edifici per usi di abitazione o di ufficio e di rappresentanza commerciale ...
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esercito
eṡèrcito (ant. essèrcito) s. m. [dal lat. exercĭtus -us, in origine «esercizio», der. di exercere «esercitare»]. – 1. a. Il complesso delle forze armate di uno stato: l’e. italiano; la formazione [...] prive di struttura omogenea, di fusione, di uniformità. Esercito di Franceschiello (nomignolo con cui era chiamato Francesco II di Borbone re di Napoli), frase tra iron. e scherz. con cui spesso si allude all’esercito borbonico male organizzato e mal ...
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pauroso
pauróso agg. [der. di paura]. – 1. Che ha paura, soprattutto come sentimento costante e abituale e per lo più irragionevole (contrario quindi di coraggioso, audace, e sim.): un bambino p.; non [...] per amore. Talora determinato con l’indicazione di ciò che si teme: era p. dei possibili effetti d’un tale gesto; re pauroso Degl’italici moti e degli slavi (Giusti). 2. Con valore attivo, che mette, che incute paura: un mostro dall’aspetto ...
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guaita
guàita s. f. [dal provenz. guaita, che è dall’ant. alto-ted. wahta «veglia, guardia»; cfr. guatare], ant. – 1. a. Persona che sta a guardia: Vegliate, o guàite, intorno al re prigione (Pascoli). [...] b. Luogo di guardia, da cui si spiano le mosse del nemico. 2. estens. a. Tributo per la guardia. b. Nel medioevo, ciascuna delle parti in cui si dividevano, per la guardia, molti comuni urbani o rurali ...
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alfino
s. m., ant. – Forma originaria per alfiere2, pezzo del gioco degli scacchi, più vicina all’etimo arabo (come il fr. ant. aufin e il provenz. alfi): avendo il re alla sinistra sua l’uno degli alfini, [...] il castellano assedia quello di Filocolo con molti scacchi (Boccaccio) ...
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maiestatico
maiestàtico agg. [dal lat. mediev. maiestaticus, der. del lat. maiestas -atis «maestà»] (pl. m. -ci). – Che è attributo o prerogativa della maestà: il «noi» m., il plurale m. (spesso anche [...] nella forma del lat. scolastico pluralis o plurale maiestatis), quello che usano solenni e alte autorità, come re e pontefici, invece della prima persona singolare. ...
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georgiano2
georgiano2 (o giorgiano) agg. [dall’ingl. Georgian, der. di George «Giorgio»]. – Dell’epoca in cui regnavano in Inghilterra i re di nome Giorgio, e in partic. i primi tre (sec. 18°): letteratura [...] g.; stile g., stile dell’architettura e del mobilio della prima metà del ’700 in Inghilterra ...
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rhe
〈rè〉 s. m. [dal tema del gr. ῥέω «scorrere, fluire»]. – Unità di misura della fluidità nel sistema CGS; è l’inverso dell’unità di misura della viscosità nello stesso sistema, cioè del poise. ...
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ostiense
ostiènse agg. e s. m. e f. [dal lat. Ostiensis, der. di Ostia -ae, originariam. Ostia -orum, propriam. plur. di ostium «porta, bocca (del fiume)»]. – Relativo all’antica città laziale di Ostia [...] Tiberina («porte del Tevere»), la cui fondazione è tradizionalmente attribuita ad Anco Marzio, quarto re di Roma. Via Ostiense (lat. via Ostiensis), antica via costruita nel corso del sec. 4° a. C., che da Roma conduceva a Ostia con 22 km di percorso ...
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Diritto
Il capo riconosciuto e legittimo di uno Stato che si regge a monarchia. In quanto organo supremo, gode di un particolare stato giuridico, fondato su un insieme di prerogative che gli sono attribuite in considerazione della sua funzione...
Seconda nota della scala naturale di do, nei paesi germanici e anglosassoni detta D come nella antica notazione musicale alfabetica (➔ notazione). Il nome fu adottato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (11° sec.) in poi.