rapsodorapsòdo s. m. [dal gr. ῥαψῳδός, comp. di ῥάπτω «cucire, saldare» e ᾠδή «canto»]. – 1. Recitatore e anche cantore, nell’antica Grecia, di componimenti poetici (e a volte prosastici) di carattere [...] epico, sia proprî sia di altri autori (v. anche aedo, che è il nome più antico, usato dall’età di Omero fino al 5° secolo a. C.). 2. a. estens. Chi recita o canta composizioni poetiche popolaresche composte ...
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omerida
omèrida s. m. [dal gr. ῾Ομηρίδης] (pl. -i). – Nell’antica Grecia, rapsodo seguace di Omero, che recitava o imitava i suoi poemi; nell’isola di Chio, gli omeridi avevano costituito una sorta di [...] casta a carattere gentilizio, che si affermava discendente di Omero e si trasmetteva di padre in figlio la professione di rapsodo. ...
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rapsodiarapsodìa s. f. [dal gr. ῥαψῳδία]. – 1. L’arte, la tecnica e l’attività del rapsodo, e la composizione stessa recitata o cantata: la r. fu praticata nell’antica Grecia; le r. omeriche. Per estens., [...] dalla giustapposizione di più frammenti; talora con tono spreg.: a ben guardare, i suoi scritti non sono che rapsodie. 3. In musica, composizione strumentale, spesso solistica, nella quale più temi, quasi sempre di origine popolare, vengono svolti ...
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Antico recitatore professionale dell’epica greca.
Omero usa il nome di aedo (ἀοιδός «cantore») sia per il poeta sia per il recitatore; solo dal 5° sec. a.C. è usato il termine ῥαψῳδός, inteso poi dai moderni come recitatore di canti altrui in...
Poeta e rapsodo arabo (Kūfa 695 - Baghdād 772 circa), famoso come raccoglitore, trasmettitore e insieme falsificatore della poesia araba preislamica. Si deve a lui la raccolta delle Mu‛allaqāt.