come
cóme avv. e cong. [lat. quōmŏ(do) et, propr. «nel modo che anche ...»] (radd. sint.). – Può essere apostrofato davanti a vocale, spec. davanti a e: com’egli volle; com’eravamo d’accordo; nell’uso [...] mai: come mai l’avrà saputo?; non capisco come mai tardi tanto. In particolare: com’è che ...?, come va che ...?, per qual ragione? (com’è che non ti fai più vivo?); come dite?, come avete detto?, domanda di chi non ha compreso, e anche formula per ...
Leggi Tutto
dare2
dare2 v. tr. [lat. dare] (pres. do 〈dò〉 o dò [radd. sint.], dai o dài, dà, diamo, date, danno o dànno; imperf. davo, davi, ecc.; pass. rem. dièdi o dètti, désti, diède [poet. diè] o dètte, démmo, [...] decine di euro. Attribuire: d. a ciascuno il suo; che valore date a questo lampadario?; dare peso o importanza a una cosa; d. ragione; d. torto; d. la colpa a qualcuno; quanti anni gli dai (credi che egli abbia)? Conferire: d. un ufficio, un titolo ...
Leggi Tutto
giusto1
giusto1 agg. [lat. iūstus, der. di ius iuris «diritto»]. – 1. a. Di persona, che osserva i principî della giustizia, che opera e giudica secondo giustizia: uomo g.; giudice g. con tutti; fam., [...] a. Sostantivato con valore neutro, solo al sing., ciò che è giusto, la giustizia: volere, operare il g.; essere nel g., avere ragione; ciò che è dovuto di diritto, ciò che spetta: non chiedo che il g.; pagare il g., pretendere il g.; dare a ciascuno ...
Leggi Tutto
proporzionalita
proporzionalità s. f. [dal lat. tardo proportionalĭtas -atis]. – Relazione che intercorre fra cose o grandezze che siano fra loro proporzionali: p. della pena alla gravità della colpa; [...] prima classe sia uguale al rapporto tra i due elementi corrispondenti della seconda classe (si dice che le grandezze variano «in ragione diretta» e k si chiama coefficiente, o costante, di p.); p. inversa, relazione che si ha quando il rapporto tra ...
Leggi Tutto
gli3
gli3 pron. pers. – Aferesi di egli, che s’adopera (davanti a vocale, s + cons., z), spec. nell’uso fam. tosc., con funzione di solito pleonastica, sia riferito a un soggetto maschile (sing. o plur.), [...] sia con valore neutro: gli è vero purtroppo; gli è già il tocco; gli ha ragione lui, e gli hanno ragione tutti e due. Appartiene all’uso sia fam. sia letter. la locuz. gli è che ... nel senso di «il fatto è che ...»: gli è che certe idee non son più ...
Leggi Tutto
ratio
〈ràzzio〉 s. f., lat. (propr. «ragione, criterio»), usato in ital. solo al sing. – 1. Ragione, motivo, motivazione e sim.; modo di procedere e di agire: non si capisce la r. dell’omicidio; il tuo [...] comportamento risponde a una r. precisa. 2. Criterio, espediente e sim.: extrema r.; r. legis; ultima r. (v. le singole voci) ...
Leggi Tutto
ratio legis
〈ràzzio lèǧis〉 locuz. lat. (propr. «ragione della legge»), usata in ital. come s. f. – Nel linguaggio giur., è propriamente lo spirito della legge, intrinseco alla legge stessa: si distingue [...] dalla occasio legis, che è la ragione storica, contingente, che ha mosso il legislatore a emanare la norma, e dalla mens o sententia legis, che è il comando della legge stessa, e quindi lo scopo ultimo cui essa tende. Nel linguaggio dei giuristi ...
Leggi Tutto
metodo
mètodo s. m. [dal lat. methŏdus f., gr. μέϑοδος f., «ricerca, indagine, investigazione», e anche «il modo della ricerca», comp. di μετα- che include qui l’idea del perseguire, del tener dietro, [...] in condizioni naturali; un m. razionale, tipico per es. della matematica, che si propone come mezzo per consentire alla ragione umana la conoscenza, la definizione e la trattazione di enti e principî universali con le loro implicazioni logiche e ...
Leggi Tutto
senso
sènso s. m. [lat. sēnsus -us, der. di sentire «percepire», part. pass. sensus]. – 1. a. La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni (affine quindi a sensibilità): gli animali [...] senso o ai sensi del regolamento, ecc. b. In un certo s., sotto un certo aspetto, per qualche rispetto: in un certo s. hai ragione tu; questo è vero, ma soltanto in un certo senso. c. Equivale più o meno a modo in alcune frasi tipiche, come: gli puoi ...
Leggi Tutto
raziocinio
raziocìnio s. m. [dal lat. ratiocinium, der. di ratio -onis «ragione»]. – 1. letter. Argomentazione, ragionamento: r. fondato, infondato, discutibile. 2. La capacità e la facoltà di fare uso [...] della ragione, di riflettere, ragionare e argomentare, con equilibrio e buon senso: uomo che ha molto, poco r.; è una persona priva di r.; dovrebbe parlare con un po’ più di raziocinio. ...
Leggi Tutto
Economia
Per il rapporto secondo il quale due beni si scambiano tra loro ➔ ragione di scambio.
Ragione sociale
Denominazione data a una società commerciale per contraddistinguerla da altre (è sinonimo quindi di ditta; nel codice civile anche...
razionalità Facoltà propria degli esseri dotati di ragione.
Economia
La r. è una caratteristica dell’homo oeconomicus. Nella teoria economica tradizionale e moderna si distinguono due approcci alla r.: il primo definisce la scelta razionale...