misologia
miṡologìa s. f. [dal gr. μισολογία, comp. di μισο- «miso-» e λόγος «discorso, ragionamento»]. – Termine con cui Platone nel Fedone indica la sfiducia o addirittura l’avversione per i ragionamenti [...] in chi, non conoscendo l’arte del ragionare, ha creduto veri ragionamenti in seguito rivelatisi falsi. Il termine è stato poi ripreso da Kant per riferirsi alla sfiducia nella ragione propria di chi da questa avesse atteso indicazioni sul modo ...
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tremendo
tremèndo agg. [dal lat. tremendus, der. di tremĕre «tremare» (propr. gerundivo: «di cui si deve tremare»)]. – 1. Che fa tremare di spavento, che incute (o è tale da incutere) grande paura o [...] . per indicare qualità o condizione o situazione estremamente spiacevole: furono ore di noia t.; fa un caldo t. oggi; ho sofferto una sete ragione; è davvero t. questo bambino: tocca tutto e rompe tutto. ◆ Avv. tremendaménte, in modo tremendo: è stato ...
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occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando [...] o. e sim., espressioni iperb. che indicano uno statodi violenta collera, di furore; avere, tenere, mettere qualche cosa davanti agli agli o. sensibili o corporali); hanno chiusi li o. de la ragione (Dante); Se l’acume – io rispondo – è già distrutto ...
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equivicinanza
s. f. Posizione di neutralità che si preoccupa di recepire e comporre con equanimità istanze contrapposte. ◆ il nostro ineffabile ministro degli Esteri […] ha ritenuto di dovere fare sfoggio [...] 26 giugno 2007, p. 5, Primo piano) • I sondaggi finora danno ragione alla sua linea di comunicazione fatta di buonismo, di equivicinanza a operai e padroni, di promesse fiscali ingegnosamente mutuate dal programma avversario, che smentiscono, quanto ...
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quello
quéllo agg. e pron. dimostr. [lat. eccu(m) ĭlle, accus. eccu(m) ĭllum]. – Indica in genere cosa o persona lontana nello spazio o nel tempo da chi parla e da chi ascolta, o che nel discorso è considerata [...] stesso; ne abbiamo viste di quelle!, se ne sentono di quelle!, cose straordinarie per una qualsiasi ragione. b. La forma quello non lo gridi, perché già quel che e stato è stato (Manzoni). In varî tipi di prop. incidentali, come quel che è peggio, ...
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alienare
v. tr. [dal lat. alienare, der. di alienus «altrui»] (io alièno, ecc.). – 1. Trasferire ad altri proprietà o diritti su beni per mezzo di vendita, donazione, mutuo, ecc.: a. un bene; nel donare [...] . In partic., portare a uno statodi alienazione (nel sign. 3 del sost.). 3. a. rifl., letter. Astrarsi: per un istante parve alienarsi in un suo pensiero (D’Annunzio). Alienarsi dalla mente, dalla ragione, uscire di senno (v. alienato). b. intr ...
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ribellare
(ant. rebellare e rubellare) v. tr. [dal lat. rebellare, intr., comp. di re- e bellare «far guerra»; propr. «rinnovare la guerra»] (io ribèllo, ecc.). – Indurre a rifiutare obbedienza allo [...] al padre; tentò di ribellarsi a quel prepotente (o alle sue prepotenze); è inutile ribellarsi al fato, contro l’evidenza; la mia coscienza si ribella a certi compromessi; la ragione, il buon senso stesso si ribella; e per esprimere risolutamente ...
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stupido
stùpido agg. [dal lat. stupĭdus, der. di stupēre «stupire»]. – 1. letter. a. Preso da stupore, attonito, sbalordito; che è in una condizione d’incapacità o insensibilità indotta da meraviglia, [...] s. e crudele; con valore neutro: è assai s. pretendere di aver sempre ragione. Con uso iperb., in tono di leggero rimprovero o di rammarico e con sign. attenuato equivalente a «sciocco, ingenuo» e sim.: sono stata s. a credere alle sue promesse; sei ...
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pentimento
pentiménto s. m. [der. di pentire (cfr. pentirsi)]. – 1. a. Sentimento di rimorso, dolore, rammarico per aver fatto cosa che si vorrebbe non aver fatto (sia perché male in sé o tale considerata, [...] stato opportuno o conveniente o comunque preferibile: nella mia vita, ho sempre deciso seguendo la ragione e Correzione che si apporta a un proprio scritto: scrivere, comporre di getto, senza incertezze o pentimenti; in partic., soprattutto al ...
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ci1
ci1 pron. e avv. [lat. tardo hīce per hīc «qui»]. – 1. pron. pers. Si considera vera particella pronominale solo quando concorre alla declinazione del pron. pers. noi, come compl. oggetto (egli ci [...] in questo luogo, lì, in quel luogo, con verbi distato o di moto: finalmente ci siamo; conosco bene il posto perché ; non c’è verso di fargli intendere ragione; c’è caso che non risponda; e in forme impersonali: prego, non c’è di che; c’è da ...
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Espressione entrata nell’uso intorno alla metà del sec. 16°, per designare l’interesse dello Stato assunto come ragione o criterio di valutazione e azione politica. Le basi della ragione di Stato si trovano nelle idee di N. Machiavelli,...
Ente dotato di potestà territoriale, che esercita tale potestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti.
Lo S. può definirsi come organizzazione di una comunità, in grado di prendere delle decisioni,...