umore /u'more/ s. m. [dal lat. humor o umor -oris, der. di (h)umēre "essere umido"; nel sign. 4 per influsso dell'ingl. humour]. - 1. (lett.) [sostanza liquida: il calor del sol che si fa vino, Giunto [...] che de la vite cola (Dante)] ≈ liquido. 2. (biol.) [liquido che serve come nutrimento ai tessuti viventi: gli u. che le radici traggono dal terreno] ≈ linfa. 3. a. (non com.) [qualità costante di una persona: avere un bell'u.] ≈ carattere, indole ...
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cavare [lat. cavare "rendere cavo, incavare scavando"]. - ■ v. tr. 1. a. [tirare fuori, anche nella forma cavarsi: c. un dente; c. due euro dal portafoglio] ≈ (lett.) asportare, estrarre, levare, rimuovere, [...] ↑ strappare. ↔ immettere, infilare, introdurre. b. (estens.) [rimuovere una pianta e sim., dal terreno con tutte le radici] ≈ (lett.) divellere, estirpare, sbarbare, sradicare, (lett.) svellere. ↔ interrare, piantare. c. (lett.) [svestirsi di un capo ...
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vagabondare v. intr. [der. di vagabondo] (io vagabóndo, ecc.; aus. avere). - 1. [fare vita di vagabondo vivendo per lo più di espedienti] ≈ girovagare, (lett., non com.) ramingare. ‖ peregrinare. ↔ insediarsi, [...] installarsi, mettere radici, radicarsi, sistemarsi, stabilirsi, stanziarsi. 2. (estens.) [spostarsi da luogo a luogo senza direzione o meta prestabilita] ≈ e ↔ [→ VAGARE (1)]. 3. (fig.) [spostarsi mentalmente da un tema all'altro: v. con la mente] ≈ ...
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ceppo /'tʃep:o/ s. m. [lat. cippus "palo di palizzata, cippo"]. - 1. a. (bot.) [sezione dell'albero da cui si dipartono le radici] ≈ (agr.) ceppa, (agr.) ceppaia, colletto, piede, toppo, troncone. b. [grosso [...] reciso e pareggiato] ≈ ciocco. 2. (fig.) [provenienza: essere d'antico c., di c. regale] ≈ ascendenza, famiglia, origine, progenie, radice, razza, (lett.) schiatta, stirpe. 3. a. [al plur., grossi arnesi di legno dentro cui si serravano i piedi dei ...
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attaccare [prob. tratto da staccare, con mutamento di pref.] (io attacco, tu attacchi, ecc.). - ■ v. tr. 1. (con la prep. a del secondo arg.) a. [unire una cosa a un'altra per mezzo di colla e sim.] ≈ [...] com. ma anche meno intenso: dire che certe idee si sono diffuse non implica necessariamente il fatto che si siano radicate fortemente perché hanno trovato terreno fertile (per continuare con la metafora agricola), come se si dicesse che quelle idee ...
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presa /'presa/ s. f. [part. pass. femm. di prendere]. - 1. [l'atto e il modo di prendere, di afferrare] ≈ (ant.) prendimento, (ant.) presura. ● Espressioni (con uso fig.): avere (o fare) presa (su qualcosa [...] a), attaccarsi (a), fissarsi (a), incollarsi (a), prendere. ↔ staccarsi (da). 2. [di pianta, mettere radici in un terreno] ≈ attecchire, (fam.) prendere, radicarsi. 3. [fare impressione più o meno profonda, esercitare una certa influenza, anche assol ...
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giusto¹ [lat. iūstus, der. di ius iuris "diritto"]. - ■ agg. 1. a. [di persona, che osserva i principi della giustizia e della moralità: uomo g.] ≈ buono, corretto, equilibrato, morale, onesto, (lett.) [...] , giustificabile, giustificato, legittimo, motivato. ↔ illegittimo, immotivato, incomprensibile, ingiustificabile, ingiustificato. c. [che ha radici nel vero, che risponde a verità: una g. osservazione] ≈ corretto, esatto, fondato, preciso, sensato ...
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tabulari, radici In botanica, radici di alcuni alberi tropicali (per es. Ficus, Sterculia), le quali si sviluppano dalla base del tronco estendendosi sul terreno a raggiera; in seguito a ineguale accrescimento (epitrofia) del corpo legnoso prendono...
Francesco Daveri
Le radici economiche della discriminazione
Una regolarità statistica riscontrata ovunque indica che le donne guadagnano meno degli uomini anche quando hanno le loro stesse competenze e svolgono l’identica attività. L’ampia...