semantema
semantèma s. m. [der. di semant(ico), col suff. -ema di morfema, fonema, ecc., sul modello del fr. sémantème] (pl. -i). – In linguistica, elemento della parola portatore del significato, in [...] sintattica nella frase: s. radicale, la più piccola parte irriducibile di un vocabolo, costituita dalla sola radice; s. tematico, costituito da una radice determinata da un suffisso di derivazione (tema derivato), o da due o più temi in composizione. ...
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monomio
monòmio agg. e s. m. [tratto da binomio2, con sostituzione di mono- a bi-]. – In matematica, m. o espressione m., un’espressione algebrica nella quale figurano solo operazioni di moltiplicazione, [...] solo operazioni di moltiplicazione e divisione, cioè potenze con esponente intero, positivo o negativo, escludendo quindi l’estrazione di radice). In partic., m. intero, quando esso sia il prodotto di un fattore numerico (coefficiente) per potenze di ...
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kava
(o kawa; anche kava-kava o kawa-kawa) s. f. [dal maori kawa, propr. «amaro»]. – Albero della famiglia piperacee (Piper methysticum), diffuso nella Polinesia, Hawaii, ecc. Più comunem. è così chiamata [...] , che contiene principî resinosi ad azione balsamica e anticatarrale nelle infiammazioni delle vie genito
-urinarie. Dalla radice fresca dell’albero, masticata o frantumata nell’acqua, si ottiene una bevanda, che ha lo stesso nome, diffusissima tra ...
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pilifero
pilìfero (non com. pelìfero) agg. [comp. del lat. pilus «pelo» e -fero]. – 1. In anatomia e zoologia, che produce peli, o è coperto di peli, o è costituito da peli: apparato p., l’insieme dei [...] costituzione; follicolo p. (v. follicolo); manto p., negli animali, sinon. di pelliccia. 2. In botanica, zona p. della radice, la regione della radice che porta i peli radicali: ha inizio a breve distanza dalla caliptra e si estende per un tratto di ...
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semimorfema
semimorfèma s. m. [comp. di semi- e morfema] (pl. -i). – In linguistica, elemento, più formativo o ausiliare che strettamente grammaticale, in genere posto dopo la radice ma prima del morfema, [...] la determinazione grammaticale o la caratterizzazione semantica della parola; i semimorfemi costituiscono quindi una specie di zona di confine tra radice e morfema, e dànno vita a certi tipi di temi: per es., gr. λύ-ο-μαι, in cui il semimorfema ...
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indice
ìndice s. m. [dal lat. index -dĭcis, propr. «indicatore», der. del tema di indicare «indicare»]. – 1. In senso generico ed etimologico (da cui si sviluppano tutti i sign. particolari), qualsiasi [...] matematica, i. di un radicale, il numero che si scrive sopra il segno di radice e rappresenta l’esponente a cui va elevato il radicale per ottenere il radicando (nel caso della radice quadrata l’indice non è scritto); per es.: Ψ = 5, dove 4 è appunto ...
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napiforme
napifórme agg. [comp. del lat. napus «navone» e di -forme]. – In biologia, detto in genere di organo o struttura la cui forma somigli a una radice di rapa; in partic., in botanica, detto di [...] radice a fittone tuberizzata, molto più grossa nella parte superiore, come quella del navone. ...
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semplice1
sémplice1 (ant. sìmplice) agg. [lat. sĭmplex sĭmplĭcis, comp. della radice *sem- «uno, uno solo» (cfr. semel) e di una radice *plek- presente in plectĕre «allacciare», plicare «piegare» (cfr. [...] duplice, triplice, ... molteplice)]. – 1. Che è costituito di un solo elemento e non può risolversi perciò in ulteriori componenti: corpi s., in chimica, gli elementi in senso stretto (v. elemento, n. ...
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morfema
morfèma s. m. [der. del gr. μορϕή «forma», sul modello di fonema] (pl. -i). – In linguistica, elemento formale che conferisce aspetto e funzionalità alle parole e alle radici, definendone la [...] sia ai lessemi sia ai monemi) possono essere isolati, come le preposizioni e le congiunzioni, o uniti alla radice, come affissi, desinenze, alternanze qualitative o quantitative (per es., nel lat. didicĕram «avevo imparato», sono morfemi di- prefisso ...
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morfologia
morfologìa s. f. [comp. di morfo- e -logia; il termine è stato coniato per la prima volta da Goethe (ted. Morphologie) per indicare l’anatomia comparata]. – In genere, studio, descrizione [...] e funzione (così, per es., il lat. lupus è analizzato nella radice lup-, nel suffisso tematico u [ant. o], comune a tutti del nominativo singolare; ugualmente amabam è analizzato nella radice am-, nella vocale tematica a comune a tutti i ...
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Anatomia e medicina
La porzione d’impianto di un organo in accrescimento (r. del pelo, r. dell’unghia), oppure l’elemento morfologico che dà fissità a un organo (r. del dente, della lingua) o che ne costituisce il tratto iniziale (r. dei nervi),...
Radice che dopo aver raggiunto una data lunghezza subisce un accorciamento, nella sua parte superiore, visibile come una serie di grinze trasversali. Le radici dei rizomi, bulbi e tuberi sono per lo più c. (dette anche tiranti); esse hanno il...