crudo
agg. e s. m. [lat. crūdus «sanguinolento, non cotto; immaturo; crudele», dalla stessa radice di cruor «sangue»]. – 1. agg. a. Non cotto o non cotto abbastanza: mangiare carne c.; questo pane è [...] ancora c.; come si debbono mangiare? Il nome stesso, frutti, lo dice: c. vanno mangiati (Luigi Veronelli, con riferimento ai frutti di mare); mattoni c., seccati al sole, non fatti cuocere. b. non com. ...
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spina
s. f. [lat. spīna, che ha la stessa radice di spica: v. spiga]. – 1. a. In botanica, elemento indurito e acuminato per lignificazione dei tessuti, quindi pungente, che si origina per trasformazione [...] di foglie, per es. nel crespino e nelle cactacee; s. radicali, quando, caso piuttosto raro, si originano dalle radici, per es. nelle piante di mirmecodia. Le spine sono caratteristiche delle xerofite, ma possono formarsi anche su piante xeromorfe ...
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rotenone
rotenóne s. m. [der. del nome giapp., roten, della pianta da cui si ricava, col suff. -one]. – Composto organico contenuto nelle radici di una leguminosa (Derris elliptica, nota commercialmente [...] animali domestici. Viene largamente usato per la preparazione di insetticidi di contatto per la protezione delle piante, sia in polvere (ottenuta macinando le radici di tuba) mescolata a inerti e adesivi, sia in emulsioni contenenti estratti della ...
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modulo
mòdulo s. m. [dal lat. modŭlus, dim. di modus «misura»]. – In genere, misura, forma, esemplare, che si assume come modello a cui attenersi, o come elemento fondamentale secondo il quale determinare [...] . diversi nelle varie teorie: m. di un numero reale, il suo valore assoluto; m. di un numero complesso, dato dalla radice quadrata della somma dei quadrati della parte reale e del coefficiente di quella immaginaria; m. di un vettore, dato dalla sua ...
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feto
fèto s. m. [dal lat. fetus -us, da una radice *fē- da cui anche fecundus, femina]. – Il prodotto del concepimento dei mammiferi considerato durante il suo sviluppo intrauterino; il termine in passato [...] veniva usato solo con riferimento al periodo che comincia con la riconoscibilità dei caratteri morfologici della specie (nella specie umana, tra la fine del 2° mese dal concepimento e il compimento della ...
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paleosardo
agg. e s. m. (f. -a) [comp. di paleo- e sardo]. – 1. In antropologia fisica, sottorazza p., varietà della razza mediterranea, caratterizzata da statura bassa, ossatura rozza (rilievi sopraorbitarî [...] accentuati, malari prominenti), radice nasale depressa, frequente mesorrinia, grado accentuato di pigmentazione; è diffusa particolarmente in Sardegna, sporadicamente in altre zone mediterranee, ed è considerata un residuo di elementi insulari ...
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scapo
s. m. [dal lat. scapus «fusto, gambo», forse voce di origine greca (cfr. σκᾶπος o σκάπος «ramo»)]. – 1. In architettura, fusto di una colonna; in partic., imo s. (o imoscapo), la parte inferiore [...] o un’infiorescenza. 3. In zoologia: a. La parte libera del pelo dei mammiferi, che presenta la stessa struttura della radice, da cui deriva. b. Lo stelo assile della penna degli uccelli, che porta lateralmente il vessillo, costituito da una parte ...
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gialappa
(anche scialappa) s. f. [dal nome della città messicana Jalapa Enríquez]. – 1. Pianta perenne del Messico (Exogonium purga), della famiglia convolvulacee, con rizomi sottili, rami volubili, [...] corolla tubulosa rosso-violacea; le radici dei rizomi, seccate, costituiscono una droga medicinale usata in partic. come purgante drastico: egli testimoniava delle mie malattie, ... e se mi cacciavano a letto, era anche capace di prender l’olio e la ...
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mola1
mòla1 s. f. [lat. mŏla «macina, mulino», dalla radice di molĕre «macinare»]. – 1. ant. o region. Macina da mulino: chi sfugge la m., scansa la farina (prov.), chi si tiene lontano dai pericoli [...] o da cattive compagnie, ne evita le dannose conseguenze (ma si può anche intendere: chi non lavora non mangia); anche macina in senso generico, tamburo di pietra che, con movimento rotante, serve a frantumare ...
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molare1
molare1 agg. e s. m. [dal lat. molaris, agg. der. di mola «macina»; come s. m. (sottint. dens) «dente molare»]. – 1. agg. Relativo alla mola, nel senso di «macina di mulino»; quasi esclusivam. [...] , così detti perché hanno la funzione di triturare e sminuzzare il cibo: nell’uomo appaiono nella seconda dentizione e hanno radice multipla, corona grande, provvista di 4 punte o cuspidi separate fra loro da due solchi disposti a croce, mentre negli ...
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Anatomia e medicina
La porzione d’impianto di un organo in accrescimento (r. del pelo, r. dell’unghia), oppure l’elemento morfologico che dà fissità a un organo (r. del dente, della lingua) o che ne costituisce il tratto iniziale (r. dei nervi),...
Radice che dopo aver raggiunto una data lunghezza subisce un accorciamento, nella sua parte superiore, visibile come una serie di grinze trasversali. Le radici dei rizomi, bulbi e tuberi sono per lo più c. (dette anche tiranti); esse hanno il...