lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo [...] ne sta muto quando dovrebbe parlare; ha perso la l., gli manca la l., scherz., quando qualcuno non risponde a una domanda; quello che ha nel cuore ha sulla l., di persona sincera; dice tutto ciò che gli viene sulla l., di chi parla senza riflettere ...
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navigazione
navigazióne (ant. navicazióne) s. f. [dal lat. navigatio -onis]. – 1. a. L’attività del navigare, di percorrere cioè con una idonea costruzione galleggiante (nave, veliero o altra imbarcazione) [...] nota, la posizione approssimata attuale del veicolo espressa in gradi e primi di latitudine e di longitudine; n. integrata, quella che per la determinazione della posizione si avvale di dati forniti da più sistemi di misurazione e di rilevazione ...
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velocita
velocità s. f. [dal lat. velocĭtas -atis, der. di velox -ocis «veloce»]. – 1. La rapidità di movimento di un corpo, tanto maggiore quanto maggiore è il cammino percorso in un dato tempo, valutabile [...] dall’acqua; v. di discesa, la componente verticale della velocità di un aeromobile che perde quota; v. massima di sicurezza, quella che a una data quota un dato aeromobile non può superare per ragioni di sicurezza strutturale e di sicuro controllo da ...
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rotta2
rótta2 s. f. [lo stesso etimo della voce prec., secondo l’esempio del fr. route «strada» (cioè [via] rupta «via rotta, aperta»)]. – 1. Il percorso che una nave segue o si propone di seguire in [...] r. per, partire per, essere diretti a); o anche con quella della zona che si traversa: le rotte atlantiche; r. transpolare libro fondamentale dell’aeromobile, che ha funzione corrispondente a quella del giornale nautico delle navi. d. Servizio di ...
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rovescio
rovèscio (ant. rivèscio o rivèrscio) agg. e s. m. [lat. reversus] (pl. f. -sce). – 1. agg. Voltato dalla parte opposta a quella diritta, e, più genericam., voltato in modo contrario a quello [...] a r.; è così distratto che fa sempre a r. di quel che gli si dice. c. Da rovescio, dalla parte contraria a quella diritta, normale: si mise a guardare nel binocolo da r.; i vocaboli palindromi si possono leggere anche da r., da destra a sinistra ...
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testa1
tèsta1 s. f. [lat. tardo testa «cranio, testa», in origine «conchiglia, guscio, vaso», attraverso un uso metaforico]. – 1. Parte del corpo animale in cui si apre la bocca e che contiene il cervello [...] idee: va via la t., con tutta questa confusione; perdere la t., non essere più perfettamente padrone di sé e dei proprî atti: quella donna gli ha fatto perdere la t.; chi si lascia prendere dal panico perde facilmente la t.; il pericolo è grave, ma ...
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s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale [...] , ecc. Il valore fondamentale della lettera è sempre stato quello della sibilante sorda 〈s〉, che in greco e latino era testi settentrionali (e in qualcuno toscano) dei sec. 13°-16°, e quella z per s sonora è regolare nei testi pisani e lucchesi dei ...
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notte
nòtte s. f. [lat. nox noctis, da una radice conservatasi nella maggior parte delle lingue indoeuropee]. – 1. a. L’intervallo di tempo che corre fra il tramontare e il successivo sorgere del sole, [...] di san Silvestro (ossia, la notte di fine d’anno, fra il 31 dicembre e il 1° gennaio); la n. di san Bartolomeo, quella che precede il giorno dedicato a san Bartolomeo, tra il 23 e il 24 agosto, tristemente nota nella storia per l’orribile strage ...
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fossa1
fòssa1 s. f. [lat. fŏssa, der. di fodĕre «scavare»]. – 1. a. Scavatura del terreno, fatta lungo o attraverso i campi per lo scolo delle acque; con questo sign. è oggi più com. fosso. Anticam., [...] la calce spenta. c. Buca destinata alla sepoltura, e per estens. la sepoltura stessa, e quindi la morte: calare il morto nella f.; quella malattia lo portò alla f.; essere con un piede (o avere un piede) nella f., avere poco da vivere, per malattia o ...
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z, Z
(żèta) s. f. o m. – Venticinquesima e ultima lettera dell’alfabeto latino, derivata dalla zeta dell’alfabeto greco, che nella forma maiuscola ha lo stesso segno Z (svoltosi da quello originario [...] e aperta e chiusa, o aperto e chiuso, s sorda e sonora, giacché la z è assai meno frequente. A differenza però di quelle, la distinzione tra due z vale per tutte le posizioni in cui si possono trovare i due fonemi; ha una base geografica più estesa ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega all’Europa centrale (da O a E: Francia,...
. È quella parte dell'ingegneria che studia l'applicazione dei principî dell'aerodinamica. (v.).
Principî fondamentali della dinamica del volo.
a) Moto uniforme rettilineo. - Le forze in giuoco sono: il peso P applicato al baricentro, la reazione...