maturare
v. intr. e tr. [lat. maturare] (come intr., aus. essere). – 1. intr. Genericam., di organi vegetali, giungere a maturità, cioè alla fase finale dello sviluppo morfologico e fisiologico. Nell’uso [...] ed è facile l’espettorazione. b. Di certe sostanze, stagionarsi: lasciar m. il vino; e così di materiali che acquistano talune qualità restando per un certo tempo in determinate condizioni ambientali. c. Con valore più astratto, di cosa che, dopo un ...
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confusione
confuṡióne s. f. [dal lat. confusio -onis, der. di confundĕre «confondere», part. pass. confusus]. – 1. Il confondere, il confondersi, l’essere confuso. In partic.: a. Situazione di più cose [...] e i terzi che hanno prestato garanzia per il debitore sono liberati) oppure di fideiussore e di debitore principale (nel qual caso la fideiussione resta in vita purché il creditore vi abbia interesse). b. Mezzo di estinzione di una servitù prediale ...
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arditezza
arditézza s. f. [der. di ardito]. – L’essere ardito, come qualità abituale d’una persona: tutti l’ammiravano per la sua a.; l’a. dell’animo, del carattere. Più com., qualità di cosa o di atto [...] che rivela ardire, che è fatto o detto arditamente, superando, talora, i limiti dell’opportunità e delle convenienze: l’a. dello sguardo, delle parole; a. di una richiesta, di una dottrina, di un’impresa ...
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grandezza
grandézza s. f. [der. di grande]. – 1. a. Le dimensioni di un corpo nel loro insieme, quindi volume, capacità, ampiezza, superficie: la g. di una casa, di una piazza, di un fiume, di un albero; [...] ), il numero che misura la luminosità di un astro (v. magnitudine). 2. a. Con valore comparativo (in contrapp. a piccolezza), la qualità di tutto ciò che è grande, che supera le dimensioni medie o comuni: mi perdevo nella g. di quei saloni; la g. del ...
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baudismo
s. m. Atteggiamento, comportamento, concezione dello spettacolo tipici di Pippo Baudo. ◆ [tit.] Non mi piacciono le Crociate ma basta con i «baudismi» [testo] […] Che può dire un genitore, che [...] ai dati dell’Auditel è esploso in un’aspra critica della civiltà contemporanea e «dell’homo televisivus». Non serve a nulla curare la qualità, ha detto, per un paese di cacca ci vogliono sputi in faccia e scazzottate. E giù il muso lungo del bravo ...
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migliore
miglióre agg. [lat. mĕlior -ōris, compar. di bonus «buono»; cfr. meglio]. – 1. È il compar. di buono, molto più com. del compar. regolare più buono in quasi tutti i sign. dell’aggettivo (esclusivam. [...] nella frase passare a miglior vita, morire (oggi per lo più eufem. o scherz.); con lo stesso sign.: da quel dì Nel qual mutasti mondo a miglior vita (Dante). h. Talora ha il senso di «maggiore»: la miglior parte dei filosofi (Leopardi); non ci ...
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erigere
erìgere v. tr. [dal lat. erigĕre, comp. di e-1 e regĕre «reggere»] (io erigo, tu erigi, ecc.; pass. rem. erèssi, erigésti, ecc.; part. pass. erètto). – 1. a. Innalzare, costruire (spec. edifici [...] che non si ha o che non spetta: erigersi a giudice, a critico, a censore. Con sign. più generico e oggettivo (attribuirsi una qualità, un titolo, una funzione) fu in uso nel sec. 18° la locuz. erigersi in, modellata sul fr. s’ériger en: erigersi in ...
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salto1
salto1 s. m. [lat. saltus -us, der. di salire «saltare, danzare», supino saltum]. – 1. a. L’atto di saltare; insieme di movimenti mediante i quali il corpo dell’uomo, spinto dall’azione estensiva [...] l’asticella servendosi di una lunga asta flessibile; s. triplo, consistente in un salto in lungo articolato in tre balzi consecutivi dei quali i primi due compiuti toccando terra con un solo piede (ora uno ora l’altro) e il terzo a piedi uniti (la ...
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singolarita
singolarità (ant. singularità) s. f. [dal lat. tardo singularĭtas -atis, der. di singularis «singolare»]. – 1. ant. Qualità di ciò che concerne una singola persona; con valore concr., ciò [...] singolo individuo: intesono alle loro singularità, e lasciarono il ben comune (G. Villani). 2. Il fatto di essere singolare, qualità di chi o di ciò che è singolare (nei varî sign. estens. e fig.); particolarità, eccezionalità, originalità, stranezza ...
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classe
s. f. [dal lat. classis, di origine incerta]. – 1. Ciascuna delle cinque categorie in cui fu divisa, in base al patrimonio fondiario, la cittadinanza di Roma, nell’ordinamento timocratico introdottovi, [...] ospedali: la c. dei paganti. 10. a. Dal senso generico di categoria hanno origine le locuz.: di classe, di gran c., di ottima qualità, di gran pregio: un pittore, un avvocato, un corridore di c., una donna di c., un abito di c., un liquore di gran c ...
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qualità Proprietà che caratterizza una persona, un animale o qualsiasi essere, una cosa ecc., come specifico modo di essere, soprattutto in relazione a particolari aspetti o condizioni, attività, funzioni e utilizzazioni.
Diritto
Q. totale...
QUALITÀ
Amerigo Cancellieri
La richiesta sempre maggiore di q. da parte dei consumatori e i progressi realizzati dai Paesi emergenti, specie quelli dell'Estremo Oriente, in termini di quantità e diversificazione delle tipologie dei prodotti,...