pigrizia
pigrìzia s. f. [dal lat. pigritia, der. di piger «pigro»]. – Il fatto d’esser pigro; la qualità, e quindi anche l’atteggiamento, il comportamento di chi è naturalmente pigro nell’agire, nell’operare, [...] a Belacqua, un liutaio fiorentino, che sconta la sua pena tra gli spiriti negligenti nel 1° balzo del purgatorio); precisando, p. mentale, p. intellettuale, atteggiamento di torpore della mente che si mostra lenta o trascurata nella ricerca ...
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montagna
s. f. [lat. pop. *montania, agg. femm., der. di mons montis «monte»]. – 1. a. In geografia fisica, rilievo di età geologica almeno terziaria, di altezza superiore a 600-700 m sul livello del [...] accesserunt ad eum discipuli eius, et aperiens os suum docebat eos dicens: Beati pauperes spiritu ...»); la m. del Purgatorio, secondo la concezione dantesca, l’alto monte che, formatosi con la terra della voragine dell’inferno, fuggita dal contatto ...
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portiere
portière s. m. [dal fr. portier, che a sua volta è dal lat. mediev. portarius]. – 1. a. In genere, chi ha la custodia di una porta (di un edificio, di una città, ecc.). Nell’uso ant., denominazione [...] al passaggio delle porte della città; in funzione appositiva, nella locuz. l’angelo p., l’angelo che custodisce l’ingresso al Purgatorio nella concezione dantesca (cfr. Purg. IX 76-78: Vidi una porta ... E un portier ch’ancor non facea motto). b. (f ...
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portinaio
portinàio (ant. portinaro, portonàio e portonàrio) s. m. (f. -a) [lat. mediev. portinarius, portonarius, der. di porta «porta1»]. – Persona addetta alla custodia e sorveglianza di uno stabile [...] i dazî alle porte della città; in Dante (Purg. IX, 92), il cortese portinaio, l’angelo di guardia alle porte del Purgatorio (indicato, per altro, pochi versi prima come portiere); nel linguaggio com., ma di tono elevato, il p. del cielo o del ...
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prelucere
prelùcere v. intr. [dal lat. praelucēre «far luce davanti a qualcuno; brillare di gran luce; superare in splendore», comp. di prae- «pre-» e lucēre «brillare, splendere»] (per le poche forme [...] di maggiore splendore. 2. Fare luce davanti a qualcuno: Prelùcimi di Glica entro le porte (Alfieri). 3. Manifestarsi o apparire luminosamente in anticipo: quel ricordare le virtù non è se non il paradiso che preluce in purgatorio (F. De Sanctis). ...
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schembo
schémbo agg. – Variante di lezione di sghembo, in Dante, Purgatorio VII, 70, offerta da alcuni codici e accolta anche nell’edizione da noi seguita (v. sghembo). ...
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indizio
indìzio s. m. [dal lat. indicium, der. di index -dĭcis «indice»]. – 1. Segno, cosa astratta o concreta che con la sua presenza può indicare l’esistenza di un’altra; fatto certo che lascia prevedere [...] . ant. a. Indicazione: Ma se tu sai e puoi, alcuno indizio Dà noi per che venir possiam più tosto Là dove purgatorio ha dritto inizio (Dante). b. Delazione, accusa: con falso e scelerato indizio di tradigion ... Ei fu da’ Greci indegnamente occiso ...
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toppa
tòppa s. f. [etimo incerto]. – 1. Serratura, e in partic., in passato, un tipo di serratura di ferro: Quandunque l’una d’este chiavi falla, Che non si volga dritta per la toppa ..., non s’apre [...] questa calla (Dante, con riferimento alla porta del Purgatorio); un uscetto ... con chiavistello e toppa serrato a chiave (Sacchetti); spesso però, spec. nelle locuz. mettere, girare, volgere la chiave nella t., s’intende soltanto il foro praticato ...
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cinghio
cìnghio s. m. [lat. cĭngŭlum: v. cingolo], ant. e poet. – Cerchio, cerchia: fremeano sopra il bianco cinghio Dei denti le narici larghe (Pascoli); Dante l’usò col senso di cerchio dell’Inferno [...] (Nel primo c. del carcere cieco), girone del Purgatorio (questo c. sferza La colpa de la invidia), e anche per indicare l’argine che cinge le varie bolge dell’8° cerchio dell’Inferno (maestro, fa che tu arrivi Da l’altro c. e dismontiam lo muro). ◆ ...
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cornice2
cornice2 s. f. [dal gr. κορωνίς -ίδος «linea curva, compimento» (der. di κορωνός «curvo»), prob. incrociato con cornix -icis «cornacchia», esistendo in greco (dalla stessa radice di κορωνός) [...] in una parete di roccia, più stretto della cengia. b. Con sign. analogo, Dante chiama cornici le varie balze del Purgatorio. c. C. nevosa, particolare struttura dei nevati, dovuta a correnti aeree che sospingono le nevi al di sopra della cresta ...
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Nell’uso comune cristiano, uno dei tre regni dell’oltretomba, insieme all’inferno e al paradiso; nella teologia cattolica, la condizione di coloro che, morti nella grazia e nell’amicizia di Dio, non sono ancora perfettamente purificati e devono...
Purgatorio
Marcello Aurigemma
La struttura topografica, morale, narrativa del P. (termine che compare due volte nell'opera dantesca, in Pg VII 39 là dove purgatorio ha dritto inizio, e IX 49 Tu se' omai al purgatorio giunto) risulta, nel...