sottodivisione
sottodiviṡióne s. f. [comp. di sotto- e divisione]. – 1. Lo stesso, ma meno com., che suddivisione. Più spesso, con valore concr. e collettivo, ciascuno dei gruppi in cui una divisione [...] simplesso in simplessi ottenuti nel seguente modo: per i segmenti, dividendo il segmento in due segmenti mediante il puntomedio; per un simplesso di dimensione maggiore, eseguendo la sottodivisione normale di ciascuna faccia e proiettando il tutto ...
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strada
s. f. [lat. tardo strata (sottint. via), femm. sostantivato di stratus, part. pass. di sternĕre «stendere, selciare»; propr. «(via) massicciata»]. – 1. a. Striscia di terreno più o meno lunga [...] con un tracciato che consente il godimento visivo. Dal punto di vista urbanistico le s. urbane si distinguono in su strada. c. Con vario valore simbolico: l’uomo della s., il cittadino medio (v. uomo, nel sign. 3 a); è tutto il giorno per la s ...
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irlandese
irlandése agg. e s. m. e f. – 1. agg. Dell’Irlanda, grande isola dell’arcipelago britannico, la quale, ad eccezione della regione settentrionale (Irlanda del Nord), costituisce dal punto di [...] i. (e, come s. m., l’irlandese), lingua celtica del gruppo gaelico, distinta cronologicamente (a partire dai sec. 7°-10°) in antico i., medio i. e i. moderno; scrittura i., la scrittura nazionale in uso in Irlanda dopo il 6° secolo. 2. s. m. e f ...
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azzeccare
v. tr. e intr. [dal medio alto ted. zecken «menare un colpo»] (io azzécco, tu azzécchi, ecc.). – 1. tr. Colpire giusto, assestare un colpo al punto giusto: gli tirò una sassata e l’azzeccò [...] proprio in fronte; gli azzeccò un pugno, un calcio, ecc.; per estens., non com., affibbiare, appioppare: ha tentato di azzeccarmi una moneta falsa; il dottore non è un’oca: qualcosa che faccia al caso ...
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b, B
(bi, ant. o region. be ‹bé›) s. f. o m. – Seconda lettera dell’alfabeto latino, derivata dal beta greco, che ha lo stesso valore fonetico della bēt fenicia. In italiano rappresenta la consonante [...] altre consonanti, i tre gradi: tenue (es. in tuba), medio (es. in turba) e rafforzato (es. in giubba, labbro della lettera come abbreviazione o simbolo: nella forma minuscola o maiuscola puntata, è abbrev. di beato (per es., il b. Giovanni Colombini ...
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sassone
sàssone (ant. o poet. sassóne) agg. e s. m. e f. [dal lat. Saxon -ŏnis]. – 1. Relativo alla Sassònia, regione storica e geografica della Germania centro-orientale, e (con questo sign. anche sost.) [...] più antica dell’odierno basso tedesco ed è caratterizzato da forti modificazioni nel vocalismo rispetto al medio e alto tedesco e, dal punto di vista fonetico, dalla non partecipazione alla seconda mutazione consonantica tipica dell’alto tedesco; s ...
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membrana
s. f. [dal lat. membrana, der. di membrum «membro»; propr. «pelle che copre le membra»]. – 1. Formazione macroscopica, varia per origine, struttura e funzione, caratterizzata dalla prevalenza [...] timpano, la particolare formazione che trasmette all’orecchio medio le vibrazioni provenienti dall’esterno; m. basilare, sforzi di membrana) siano in ogni punto contenuti nel piano tangente alla superficie media e, di conseguenza, le tensioni ...
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r, R
(èrre) s. f. o, raro, m. – Diciassettesima lettera dell’alfabeto latino; la forma originale, nell’alfabeto fenicio, era quella di un triangolo con un vertice in alto e col lato destro prolungato [...] luogo d’articolazione, perché quella che vibra è la punta (apice) della lingua, che è appoggiata agli alveoli di grado rafforzato (es., carro); in ogni altra posizione è di grado medio (es., capra, carpa). La mancanza del grado rafforzato, e quindi ...
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buono1
buòno1 (pop. bòno) agg. [lat. bŏnus] (premesso al sostantivo, si tronca in buon davanti a vocale e davanti a consonante seguita da vocale o da l o da r). – 1. Rispondente all’idea del bene morale; [...] linguaggio giuridico indica il tipo astratto dell’uomo medio, e cioè del cittadino consapevole dei proprî una b. occasione; hai avuto una b. idea; in un buon momento, in buon punto, al momento giusto; letter., è b., è bene, è opportuno: Mentre ch’e ...
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ottimo
òttimo agg. [dal lat. optĭmus (der. di ops opis «ricchezza, forza»), usato come superl. di bonus]. – 1. Superl. di buono, in uso accanto alla forma regolare buonissimo, con cui in molti casi si [...] società; dimensione o. di un’impresa (s’intende dal punto di vista della collettività), quella che, dati certi prezzi certo stato della tecnica, permette di produrre al minimo costo medio. e. Non sostituibile con buonissimo nelle formule (che ...
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