ibis redibis non morieris in bello
〈... mori̯èris ...〉. – Frase latina, riferita dal Chronicon del monaco cistercense Alberico delle Tre Fontane (sec. 13°) a un antico oracolo: in quanto priva di punteggiatura [...] (o di altro segno che suggerisca la posizione della pausa nel modo di leggerla), si presta a una doppia interpretazione in quanto facendo pausa prima o dopo il non, il significato della frase viene ad ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, [...] non c’è nel nostro alfabeto un s. corrispondente); s. grafici, s. pittografici; s. ortografici, diacritici; segni di punteggiatura, d’interpunzione; s. speciali, in tipografia, i varî segni o simboli occorrenti per la composizione dell’algebra, della ...
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emoticon
emòticon s. f. [dall’ingl. emoticon, comp. arbitrario di emot(ional) icon «icona delle emozioni»]. – Piccola immagine (o icona), spesso ottenuta combinando segni di punteggiatura (parentesi, [...] punti, punti e virgole, ecc.), che nei messaggi di posta elettronica e negli SMS viene usata per dare un’idea dello stato d’animo del mittente; è detta anche faccina o, all’ingl., smiley ...
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colonna
colónna s. f. [lat. colŭmna]. – 1. a. Elemento verticale, a sezione per lo più circolare e composto di base, fusto e capitello, atto a resistere al peso di elementi sovrastanti (muro, solaio, [...] o con due o tre fori sovrapposti, anch’essi in varia posizione, per i caratteri alfabetici e per altri segni (punteggiatura, ecc.). g. Nella tecnica cinematografica: c. sonora, insieme di suoni che, codificati e incisi otticamente o magneticamente su ...
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interpunzione
interpunzióne s. f. [dal lat. interpunctio -onis; v. interpungere]. – 1. L’operazione, il modo, il sistema di separare (sinon. punteggiatura), in un testo scritto, i periodi, i membri di [...] periodo, i varî elementi della proposizione con opportuni segni convenzionali, i cosiddetti segni d’i. (punto o punto fermo, virgola, punto e virgola, due punti, punto esclamativo, punto interrogativo ...
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basso1
basso1 agg. [lat. tardo bassus]. – 1. a. Poco elevato dal suolo o da altro livello, sia rispetto ad altre cose determinate, sia rispetto all’altezza ordinaria delle cose dello stesso genere: un [...] (v. bassoventre); in tipografia, b. cassa, la parte inferiore della cassa tipografica, contenente le lettere minuscole, i numeri, la punteggiatura e la spaziatura, e caratteri b., lettere b. (o assol. i bassi), le minuscole; b. piano (v. bassopiano ...
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posatura
s. f. [der. di posare]. – 1. Con riferimento a liquidi, il fatto di posare, di sedimentare: attendere la p. del caffè; soluzione di lenta o rapida posatura. Più spesso, in senso concr., il sedimento [...] guardature a traverso, certe p. sdegnose non si possono scrivere (Machiavelli). b. Pausa con cui, in uno scritto (mediante la punteggiatura) o in un discorso orale, si suddividono le singole frasi nel periodo o i varî periodi. c. Posa della voce ...
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diplomatico
diplomàtico agg. e s. m. [der. di diploma; nei sign. 2 e 3, sull’esempio del fr. diplomatique] (pl. m. -ci). – 1. agg. Che riguarda i diplomi, cioè i documenti, antichi: scienza d., e più [...] a stampa, nella sua ortografia precisa, rispettando di esso tutti i particolari di forma (come abbreviazioni, punteggiatura) ed eventuali errori di lettere e di spazieggiatura. Minuscola d., scrittura adoperata dalle maggiori cancellerie europee per ...
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lasciare
v. tr. [lat. laxare «allargare, allentare, sciogliere», der. di laxus «largo, allentato»] (io làscio, ecc.). – 1. Smettere di tenere, o di stringere, di reggere, di premere: da subita paura [...] , di persona o cosa che ha dei difetti, che non soddisfa pienamente: il compito lascia parecchio a desiderare per la punteggiatura; è un impiegato che lascia molto a desiderare; quindi, non lasciar nulla a desiderare, non aver difetti, soddisfare ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole [...] tecnico della letteratura futurista (1912), definì lo stile che, libero dalle regole tradizionali di metrica, sintassi, punteggiatura, ha il fine di ottenere una sintesi immediata della realtà. d. Parola fantasma, in linguistica, v. fantasma ...
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botanica Ognuna delle piccole aree che nella parete cellulare punteggiata corrispondono a punti di minore ispessimento per limitata crescita in spessore della parete primaria e mancata formazione di quella secondaria; si formano così dei canalicoli...
Il sistema e il modo di separare in un testo scritto i periodi e i vari elementi della proposizione con segni convenzionali (segni d’i.), per rendere più chiaro il senso, indicare le pause e le inflessioni della voce, dar rilievo alle singole...