tafferuglio
tafferùglio s. m. (ant. taferùgia o tafferùgia f.) [dall’arabo e pers. tafarruǵ, in origine «baldoria, divertimento sfrenato»]. – 1. Confusione, scompiglio vivace e rumoroso, di gente che [...] sono scoppiati parecchi t.; trovò su due piedi un espediente per dar più aiuto di quello che gli si chiedeva, senza mettersi lui nel t. (Manzoni). 2. ant. Baldoria: E’ si vedean cader tante cervella, Che le cornacchie faran taferugia (Pulci). ...
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seguitare
v. tr. e intr. [der. di seguìto, part. pass. di seguire] (io séguito, ecc.). – 1. tr. a. ant. Seguire, tener dietro, in senso proprio e fig.: la donna, affrettatasi di vestire, chetamente, [...] subito dopo o avvenire come conseguenza di altri fatti: Quanto mal, quante guerre, quante risse Son per te seguitate (Pulci); di che seguitarono tutti quei luttuosi effetti che egli aveva preveduto (Leopardi). ◆ Dal part. pass. seguitato è stato ...
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ralluminare
v. tr. [der. del lat. lumen -mĭnis «lume», col pref. ra-] (io rallùmino, ecc.), ant. o letter. – Illuminare, rischiarare; anche fig.: Da poi che Iddio ralluminato t’ha (Pulci);... strani [...] e vividi bagliori ... gli ralluminavano d’un tratto, e senza connessione col resto dei suoi pensieri, luoghi e persone, brani di paesaggio e frammenti di conversazione (Saba) ...
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nespola
nèspola s. f. [lat. mespĭlum (che è dal gr. μέσπιλον), con passaggio di m- a n-, che si ha anche in nappa dal lat. mappa, dovuto (come per nibbio) a un fenomeno di dissimilazione, ma documentato [...] e secco: che nespole!; gli ha dato certe n.!; Morgante non lo stima una farfalla, Ed appiccògli una n. acerba (Pulci). Per estens., grosso guaio improvviso, batosta: quella n. non se l’aspettava proprio; stava a vedere dietro l’invetriata ..., quando ...
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tagliata
s. f. [der. di tagliare]. – 1. a. L’operazione di tagliare, spec. quando sia eseguita in una sola volta e con una certa rapidità: i miei capelli avrebbero bisogno di una buona t.; dare una t. [...] frasi come fu fatta gran t., ne seguitò gran t., ci fu grande t. di gente; E minacciava e’ facea gran tagliata (Pulci), minacciava [che] avrebbe fatto grande strage. 3. Nella scherma di spada, termine corrispondente al fr. coupé, oggi non più in uso ...
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meta
metà s. f. [lat. medĭĕtas -atis, der. di medius «mezzo1»]. – 1. Una delle due parti uguali (esattamente o approssimativamente) in cui una qualsiasi cosa o quantità può essere divisa, o che unite [...] strada, ecc. Anticam. anche con l’articolo: il dì ch’io me n’andrò sotterra, Non sentirò nel cuor la m. pena (Pulci). In partic., metà campo, la zona mediana in un campo di gioco. Più ellitticamente nell’espressione metà ... e metà ..., per indicare ...
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scala
s. f. [lat. tardo scala -ae (nel lat. class. soltanto al plur., scalae -arum), der. di scandĕre «salire»]. – 1. Termine generico per indicare varî tipi di strutture fisse o mobili, a scalini o [...] alla conoscenza di Dio. Termine di paragone è anche nel prov. fam. (ma largamente citato già in testi antichi: s. Bernardino, Pulci, Serdonati, ecc.) il mondo è fatto a scale, chi le scende e chi le sale, allusione alla varietà e mutevolezza delle ...
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netto
nétto agg. [lat. nĭtĭdus; cfr. nitido]. – 1. a. In genere, sinon. (meno frequente nel linguaggio com., con uso più largo in parlate region.) di pulito, cioè privo di sporcizia, di macchie, di impurità, [...] cosa che possa macchiare, offuscare, turbare (o, più genericam., libero, privo): Non fu mai guercio di malizia netto (Pulci); tre sole immagini gli si presentavano non accompagnate da alcuna memoria amara, nette d’ogni sospetto (Manzoni). b. estens ...
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pietoso
pietóso agg. [der. di pietà]. – 1. a. Che sente pietà, che non rimane insensibile di fronte al dolore altrui: non c’era un’anima p. che l’aiutasse; essere, mostrarsi p. verso qualcuno, e nell’uso [...] : per veder s’i’ ’l conosco, E per farlo p. a questa soma (Dante); Perché tu se’ de’ tuoi servi pietosa (Pulci, di Maria Vergine); Giuno ... De’ moribondi Achei fatta pietosa (V. Monti). Anche assol., di chi ha naturale disposizione alla pietà: non ...
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ciaramellare
(o ceramellare) v. intr. [der. di ciaramella] (io ciaramèllo, ecc.; aus. avere), letter. – Cianciare in modo sconclusionato o per trarre altri in inganno: E seppe tanto ben ceramellare, [...] Che Carlo gli perdona (Pulci); il Cancelliere, quando ... non si perdeva a ciaramellare di donnicciuole e di tresche, moveva sempre lunghissime lamentazioni sulla strettezza delle tariffe (I. Nievo). ...
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PULCI (lat. scient. Aphaniptera o Siphonaptera; fr. puces; sp. pulgas; ted. Flöhe; ingl. fleas)
Athos Goidanich
Ordine di insetti olometaboli, atteri, ectoparassiti. Per i caratteri morfologici e biologici dell'ordine v. afanitteri.
Le 500...
Sifonatteri Ordine di Insetti (detti anche Afanitteri) piuttosto omogeneo, con poche affinità con gli altri ordini della classe; comprendente diverse famiglie con specie di piccole dimensioni, compresse, attere, note con il nome di pulci (➔...