succubo
sùccubo (o sùccube) agg. e s. m. (f. -a e, rispettivam., -e) [dal lat. succŭba s. m. e f., comp. di sub- e tema di cubare «giacere», quindi propr. «chi si sottomette ad altra persona in un rapporto [...] venereo», riferito come femm. (in Ovidio) a donna adultera, e come masch. (nel lat. tardo, in Prudenzio) al giovinetto Giacinto, amato, per la sua bellezza, da Apollo; la forma sùccube è influenzata dal francese]. – 1. agg. e s. m. Che si lascia ...
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falecio
falècio (o falecèo; raro falèucio o falèuco) agg. e s. m. [dal lat. phalaecius, phalaecēus, phaleucius o phalaecus (versus); gr. ϕαλαίκειον (μέτρον)]. – Verso endecasillabo della metrica classica, [...] in Alcmane, in Saffo, nei tragici e nei comici greci; nella poesia latina, compare in Catullo, Stazio, Marziale, Petronio, Prudenzio. Ecco come esempio tre versi, tra i più famosi, di Catullo: «Passer mortuus est meae puellae, / passer, deliciae meae ...
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PRUDENZIO (Aurelius Prudentius Clemens)
C. Bertelli
Poeta latino cristiano, nato nella Spagna Tarragonese (forse a Saragozza, secondo una recente ipotesi a Calahorra) nel 348. Morto dopo il 405. Alcune sue opere hanno dato luogo a cicli di...
Poeta latino cristiano (n. Calahorra o Saragozza 348). P. è stato definito «il maggiore esponente dell'umanesimo cristiano del IV secolo»; e la sua è una poesia colta, ricca di riferimenti classici e di straordinaria ampiezza metrica; e tuttavia...