cieco
cièco agg. e s. m. (f. -a) [lat. caecus] (pl. m. -chi). – 1. a. Privo della vista, dell’uso degli occhi: diventare c.; essere c. dalla nascita; c. da un occhio; non sono mica c., per affermare [...] che ci si vede bene o che si è certi di ciò che si è visto. Proverbî: in terra di ciechi beato chi ha un occhio, o chi ha un occhio è signore, per significare che, dove le condizioni generali sono cattive, anche la mediocrità può ritenersi ...
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finestra
finèstra (ant. fenèstra) s. f. [lat. fenĕstra]. – 1. a. Apertura nei muri esterni di un edificio, destinata a dare luce e aria agli ambienti interni e a consentire la vista da questi ultimi [...] mangiar questa minestra o saltar questa f., scegliere per forza il male minore; buttare i soldi dalla f., scialacquare, sperperare. Proverbî (oggi non più in uso): aria di f., colpo di balestra, il vento che viene dalle fessure è pericoloso; chi non ...
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gliommero
glïòmmero s. m. [lat. glŏmus -mĕris «gomitolo»]. – Voce del dialetto napoletano («gomitolo»), usata anche per indicare un componimento poetico dei secoli 15° e 16°, formato di una serie di [...] endecasillabi con rima al mezzo, in cui si affastellano gli argomenti più varî, allusioni a fatti del giorno, ricordi di vecchie storie, proverbî, ecc. ...
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raccogliere
raccògliere (ant. e poet. raccòrre) v. tr. [der. di cogliere, col pref. ra-] (coniug. come cogliere). – 1. Sollevare, prendere o riprendere da terra cosa o persona: il cappel lordo e il vano [...] in genere di prodotti agricoli (e spesso col senso di ricavare dal terreno): quest’anno i contadini temono di r. poco. Proverbî: chi parla semina, chi tace raccoglie; chi mal semina, mal raccoglie, chi opera male, ne soffre le conseguenze, e con sign ...
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raccolta
raccòlta s. f. [der. di raccogliere, part. pass. raccolto]. – 1. a. L’operazione e l’attività di raccogliere i frutti della terra: fare la r. del grano, del fieno, dei carciofi, dei fagioli, [...] , di libri rari, ecc. (più fam. di collezione, che talora implica anche un senso di maggiore compiutezza e sistematicità); r. di proverbî, di citazioni, di iscrizioni; r. di lettere; r. di rime antiche; come sinon. meno com. e più generico di collana ...
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lodare
v. tr. [lat. laudare, der. di laus laudis «lode»] (io lòdo, ecc.). – 1. a. Esprimere con parole la propria approvazione per le qualità, gli atti, l’operato o il comportamento d’una persona; o [...] posso che lodarmi della sua condotta; Quando sarò dinanzi al segnor mio, Di te mi loderò sovente a lui (Dante). Proverbî: loda il mare e tienti alla terra (o alla riva), per sconsigliare di avventurarsi in imprese che appaiono seducenti ma nascondono ...
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scherzare
v. intr. [dal longob. *skerzōn, cfr. ted. scherzen «scherzare»] (io schérzo, ecc.; aus. avere). – 1. non com. a. Giocare con vivacità, divertirsi, trastullarsi: i bambini sono in giardino a [...] s. con un tipo come quello!; e assol.: la situazione è seria: c’è poco da scherzare! Frequente in locuz. proverbiali e proverbî: s. col fuoco, esporsi con leggerezza e imprudenza a rischi più o meno gravi, a imprese pericolose (v. anche fuoco, n. 3 ...
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morire
v. intr. [lat. *mŏrīre per il lat. class. mŏri] (pres. muòio, muòri, muòre, moriamo, morite, muòiono [pop. mòio, mòri, mòre ..., mòiono; ant. o dial. mòro ..., mòrono]; cong. pres. muòia ..., [...] persona molesta o dannosa, il prov. l’erba cattiva non muore mai); m. è solo cambiare numero di telefono (Sandro Veronesi). Proverbî e modi prov.: chi non muore si rivede, frase con cui si usa esprimere il proprio piacere nell’incontrare qualcuno che ...
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proverbiale
agg. [dal lat. tardo proverbialis]. – 1. Che costituisce un proverbio, o ha funzione, valore, uso di proverbio: frase, modo, espressione, locuzione p.; sentenza proverbiale. 2. Detto di ciò [...] , peculiare di una persona, di un luogo, di una cosa da essere divenuto notissimo, tanto da essere spesso ripetuto come un proverbio: la p. pazienza di Giobbe; è p. per la sua pignoleria; un paese p. per la sua ospitalità. ◆ Avv. proverbialménte, in ...
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proverbiare
v. tr. [der. di proverbio] (io provèrbio, ecc.), letter. – 1. Rimproverare, rivolgere parole di rimprovero e di dispetto: [monna Tessa] veggendol venire cominciò proverbiando a dire: «Mai [...] frate, il diavol ti ci reca! ...» (Boccaccio). 2. Prendere in giro, canzonare, deridere: tu mi proverbi perché non mi piace il mare (Bacchelli). ...
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(ebr. Mishlē) Libro dell’Antico Testamento, primo tra i libri didattici, appartenente più precisamente alla poesia gnomica (➔ gnome). La sua composizione avvenne secondo alcuni autori progressivamente, per l’aggiungersi dei nuovi nuclei a quello...
Il proverbio (dal lat. provĕrbiu(m), da vĕrbum «parola») è oggetto di studio di numerose discipline: letteratura, sociologia, antropologia, dialettologia, storia delle tradizioni popolari (nell’insieme delle sue articolazioni, lo studio dei...