nemico
(ant. nimico) agg. e s. m. (f. -a) [lat. inimīcus, comp. di in-2 e amīcus «amico»] (pl. m. -ci). – Il contrario di amico. 1. Riferito a persona: a. Che nutre verso altri sentimenti di avversione, [...] con uso di sost.: è un mio n., è un n. della nostra famiglia; perdonare ai nostri n.; non ha mai avuto nemici. In proverbî e frasi prov.: dagli amici mi guardi Iddio, ché dai n. mi guardo io (v. amico, n. 1); molti n., molto onore, frase presente ...
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acquerello2
acquerèllo2 s. m. [der. di acqua]. – Vinello ottenuto mettendo acqua sulle vinacce, dopo che se n’è tolto il vino, e lasciando posare per qualche tempo. Poco com. i proverbî: rimetterci [...] il mosto e l’a., perdere ogni cosa, detto di chi per cercare un guadagno manda tutto in rovina; non sapere distinguere il mosto dall’a., essere privo di discernimento ...
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ricco
agg. [dal longob. rihhi] (pl. m. -chi). – 1. a. Che possiede denari, beni, sostanze e in genere mezzi di sussistenza in misura maggiore di quanto occorra per vivere in modo normale (si oppone, [...] : paese r. di materie prime, di oro, di ferro, di carbone, di grano), un comune r.; una r. parrocchia. Frequente in proverbî: fammi indovino, ti farò r., se si potesse conoscere il futuro, sarebbe facile arricchirsi; chi non ha debiti è r.; chi ha la ...
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macinare
v. tr. [lat. tardo machinare, der. di machĭna «macchina; mola»] (io màcino, ecc.). – 1. a. Ridurre in polvere, o in frantumi, o in minuti granuli, o più semplicem. tritare, materiali varî, solidi [...] adatte: m. grano, riso; m. il pepe, il caffè; m. la carne; m. ad acqua, a vento, con animali, a braccia. Proverbî: acqua passata non macina più, a proposito di impressioni o sentimenti che non hanno più forza, o di vantaggi non sfruttati secondo ...
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pollaio
pollàio s. m. [der. di pollo]. – 1. Luogo cintato e coperto, piccolo fabbricato rurale, o parte di un fabbricato, dove si allevano polli, galline ed eventualmente altri volatili di cortile, o [...] parti: lasciamoli andar tutti a p. (Manzoni); fig., stare bene a p., essersi sistemato con ogni comodità e agio. Proverbî: quando le volpi si consigliano, bisogna chiudere il p., con allusione alle trame delle persone malvagie; quando il gallo canta ...
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scarpa
s. f. [forse dal germ. *skarpa «tasca di pelle»]. – 1. a. Calzatura che riveste e protegge il piede, fin poco al disotto (s. basse) o poco al disopra (s. alte) del malleolo: è fatta per lo più [...] non tutti i piedi stanno bene in una s., la natura e le attitudini sono diverse da persona a persona (v. anche i proverbî citati sotto ciabatta). 2. In senso fig., fam., essere una s., dimostrarsi poco abile o incapace in una qualsiasi attività (alle ...
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ladro
s. m. (f. -a) [lat. latro (-onis)]. – 1. a. Chi ruba, chi si appropria indebitamente di beni altrui, violando con astuzia, o col ricorso all’inganno, alla frode, e di solito agendo di nascosto [...] il gatto e la volpe sono l. di natura; estens., mani l.; fig., occhi l., belli, vivaci (propr., che rubano il cuore). c. Proverbî e modi proverbiali: l’occasione fa l’uomo l. (anche con sign. estens.); chi è bugiardo è l.; tanto è l. chi ruba che chi ...
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frasca
s. f. [etimo incerto]. – 1. a. Ramoscello con foglie: le f. degli alberi; il destrier ch’avea lasciato Tra le più dense f. alla fresca ombra (Ariosto); farsi un letto di frasche; mettere le f. [...] ai piselli, ai fagioli, ecc., ficcarle in terra per appoggio ai legumi che crescono. Proverbî e modi prov.: chi si ripara sotto la f., ha quella che piove e quella che casca, chi cerca protezione o riparo presso persona o cosa inadatte, rischia di ...
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diavolo
diàvolo s. m. [dal lat. tardo, eccles., diabŏlus, gr. διάβολος, propr. «calunniatore» (der. di διαβάλλω «gettare attraverso, calunniare»), adoperato nel gr. crist. per tradurre l’ebr. śāṭān «contraddittore, [...] enfatiche: che d. vuoi?, come d. hai fatto a conciarti così?, dove d. l’avrai messo?, che d. dici?, dove d. sei andato? Proverbî: un d. scaccia l’altro, un male nuovo libera da uno vecchio; il d. non è così brutto come si dice o come lo si dipinge ...
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valere
valére v. intr. [lat. valēre «essere forte, sano; essere capace; significare»] (pres. indic. valgo [ant. o poet. vàglio], vali, vale, valiamo, valéte, vàlgono [ant. o poet. vàgliono]; pres. cong. [...] assai poco; lode, riconoscimento, giudizio che vale molto (o che per me vale molto, ecc.); con senso più astratto, è frequente in proverbî: vale più un asino vivo che un dottore morto; vale più un’oncia di reputazione che mille libbre d’oro, ecc. b ...
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(ebr. Mishlē) Libro dell’Antico Testamento, primo tra i libri didattici, appartenente più precisamente alla poesia gnomica (➔ gnome). La sua composizione avvenne secondo alcuni autori progressivamente, per l’aggiungersi dei nuovi nuclei a quello...
Il proverbio (dal lat. provĕrbiu(m), da vĕrbum «parola») è oggetto di studio di numerose discipline: letteratura, sociologia, antropologia, dialettologia, storia delle tradizioni popolari (nell’insieme delle sue articolazioni, lo studio dei...