dipietrese
s. m. e agg. Il linguaggio tipico di Antonio Di Pietro; di Antonio Di Pietro. ◆ In quest’Italia minore e in fondo tenera, altrettanto laboriosa del Nord Est ma molto meno fortunata, Antonio [...] le piazze e scaldare le folle col suo «dipietrese» ruspante, iper calorico come gli spaghetti alla monacino, farcito di buon senso e proverbi e modi di dire. Di recitare la figura del piccolo provinciale che come in un film di Frank Capra mette sotto ...
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cervo
cèrvo s. m. (f. -a) [lat. cĕrvus, f. cĕrva]. – 1. a. Genere di ruminanti (lat. scient. Cervus) della famiglia cervidi, che vive con 15 specie (di cui la più nota è Cervus elaphus, in ital. c. nobile) [...] mantello bruno a fitte macchie bianche; c. giapponese, altro nome del sika; c. porcino, ruminante detto anche ielafo (v.). 2. Nei proverbî e nell’uso poet. è spesso simbolo ora della velocità nella corsa ora della timidezza: chi è asino e c. esser si ...
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meglio
mèglio avv. e agg. [lat. mĕlius, neutro di melior -oris (v. migliore)]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. bene, e significa perciò più bene, in modo migliore: oggi mi sento m.; riesce [...] m. far di testa mia; ritengo m. tacere; spesso il verbo essere è sottinteso: m. non far nulla che far male. Comunissimo in proverbî: è m. un uovo oggi che una gallina domani; è m. un asino vivo che un dottore morto; è m. consumar le scarpe che ...
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lenzuolo
lenzuòlo (pop. lenzòlo) s. m. [lat. linteŏlum, dim. di linteum, neutro sostantivato dell’agg. linteus «di lino»] (pl. -i; in senso collettivo le lenzuola, il paio che si stende sul letto). – [...] fra le lenzuola); l. funebre o mortuario, quello in cui si usava avvolgere la salma prima di collocarla nella bara. Locuzioni e proverbî: covare, e più com. consumare le l., stare molto a letto, poltrire nel letto; è meglio consumare le scarpe che le ...
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oste1
òste1 s. m. (f. -éssa) [lat. hŏspes -pĭtis (cfr. ospite), prob. attraverso il fr. ant. oste (mod. hôte)]. – 1. Padrone o conduttore di un’osteria (sia nel sign. attuale, sia in quello ormai ant. [...] l’inimico disse Cristo, Che s’ami l’oste non lo disse mai (epigramma incluso dal Giusti nella sua raccolta di proverbî toscani); Maledetti gli osti! – esclamò Renzo tra sé: – più ne conosco, peggio li trovo (Manzoni). Modi prov.: fare i conti senza ...
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navigare
(ant. navicare) v. intr. [dal lat. navigare, der. di navis «nave»] (io nàvigo, tu nàvighi, ecc.; aus. avere). – 1. a. Effettuare un percorso (o un viaggio) in mare o su un fiume o su un lago, [...] quello di una nave sul mare: nubi bianche che navigano per il cielo già quasi notturno (Buzzati). 2. In locuz. e proverbî, nei quali il verbo ha spesso il sign. fig. di barcamenarsi, destreggiarsi, e sim.: saper n. a ogni vento, sapersi trarre ...
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paura
s. f. [rifacimento, col suff. -ura, del lat. pavor -oris «timore, paura», der. di pavere «aver paura»]. – 1. a. Stato emotivo consistente in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di [...] hai p. di star solo?; ha p. della propria ombra, di persona che si spaventa per nulla e teme di tutto o di tutti; proverbî: chi ha p. d’ogni figura, spesso inciampa nell’ombra; cane scottato dall’acqua calda ha p. della fredda, chi ha subìto un danno ...
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slogan
slògan s. m. [dall’ingl. slogan 〈slóuġën〉, voce scozz. (slogorne o sloghorne), e questa dal gaelico sluaghghairm «grido di guerra», comp. di sluagh «esercito» e gairm «grido»]. – Breve frase, [...] di accorgimenti ritmici, della rima, di assonanze o allitterazioni, oppure è esemplata secondo lo schema usuale dei proverbî: inventare, lanciare uno s.; s. elettorali, pubblicitarî; i manifestanti percorrevano le vie del centro scandendo slogan di ...
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arte
s. f. [lat. ars artis]. – 1. a. In senso lato, capacità di agire e di produrre, basata su un particolare complesso di regole e di esperienze conoscitive e tecniche, e quindi anche l’insieme delle [...] all’a. all’età di dodici anni; uomo dell’a., chi l’esercita e ne ha lunga esperienza; essere dell’a., intendersene. Proverbî e modi prov.: fare l’a. di Michelaccio (e spesso si aggiunge, come spiegazione: mangiare, bere e andare a spasso); impara l ...
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scorticare
v. tr. [lat. tardo excŏrtĭcare, der. di cortex -tĭcis «corteccia», col pref. ex-] (io scórtico, tu scórtichi, ecc.). – 1. Levar via la pelle, scuoiare un animale, o più raramente una persona [...] come forma di tortura: s. un asino, un agnello; Marcantonio Bragadìn fu scorticato vivo dai Turchi. In antichi proverbî e modi prov.: la coda è la più cattiva a s., le maggiori difficoltà sono alla fine, nell’ultima parte di un’impresa; tanto ne va a ...
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(ebr. Mishlē) Libro dell’Antico Testamento, primo tra i libri didattici, appartenente più precisamente alla poesia gnomica (➔ gnome). La sua composizione avvenne secondo alcuni autori progressivamente, per l’aggiungersi dei nuovi nuclei a quello...
Il proverbio (dal lat. provĕrbiu(m), da vĕrbum «parola») è oggetto di studio di numerose discipline: letteratura, sociologia, antropologia, dialettologia, storia delle tradizioni popolari (nell’insieme delle sue articolazioni, lo studio dei...