barbaro
bàrbaro agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. barbărus, gr. βάρβαρος]. – 1. Straniero, nel senso in cui i Greci e i Romani dicevano barbaro chiunque non fosse greco o romano, e nel senso in cui il Rinascimento [...] sarebbe risultata «barbara», cioè straniera, estranea, all’orecchio dei Greci e dei Latini, perché priva dei ritmi prosodici quantitativi, per essi essenziali. ◆ Avv. barbaraménte, in modo barbaro, solo nei sign. estens. dell’aggettivo: barbaramente ...
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neuma
nèuma s. m. [dal gr. νεῦμα «cenno», der. di νεύω «accennare, far segno»] (pl. -i). – Nella notazione musicale medievale, ciascuno dei segni grafici, derivati dagli accenti prosodici greci e variamente [...] composti tra di loro, che indicavano una certa flessione (ascendente o discendente) della linea melodica o un certo modo di esecuzione ...
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pronuncia
pronùncia (o pronùnzia) s. f. [der. di pronunciare (o pronunziare)] (pl. -ce, e rispettivam. -zie). – 1. a. Il fatto e il modo di realizzare i suoni o di leggere le lettere di una lingua, o [...] bella p., una p. perfetta, o una p. errata, difettosa; p. standard, quella, priva di particolari tratti fonetici o prosodici regionali e vernacolari, che cercano di acquisire soprattutto coloro che per professione parlano a un largo pubblico (per es ...
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prosodiaproṡodìa s. f. [dal gr. προσῳδία, comp. di πρός «a, verso» e ᾠδή «canto» (equivalente quindi del latino accentus, che della voce greca è un calco); lat. prosodĭa]. – Termine usato dai grammatici [...] cui talvolta la parola è usata come sinon. di metrica): p. greca, latina; regole, leggi, trattato di p.; errore di prosodia. Per estens., non com., il complesso delle norme per l’accentazione delle parole, nelle lingue che non distinguono la quantità ...
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prosodicoproṡòdico agg. (non com. proṡodìaco) [der. di prosodia] (pl. m. -ci). – Che riguarda la prosodia: accento p. (in greco e in latino), regolato dalla quantità delle vocali; regole, norme p.; [...] licenza p., licenza poetica relativa alla prosodia; caratteri p. (v. prosodia). ◆ Avv. proṡodicaménte, sotto l’aspetto della prosodia, per quanto riguarda i caratteri prosodici: vocale, sillaba prosodicamente ancipite. ...
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demarcativo
agg. [dal fr. démarcatif]. – Che segna un limite, un confine; delimitativo. In partic., in linguistica, sono chiamati segnali d. (o si dice che hanno funzione d.) quegli elementi fonici (particolari [...] suoni, aspirazione, ecc.) o prosodici (come l’accento, per quelle lingue in cui l’accento ha posizione fissa) che, per non potersi trovare che all’inizio o alla fine di una parola, di un morfema, ecc., ne segnano il limite iniziale o quello finale, ...
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L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche o sintattico-prosodiche (funzione...
Tradizionalmente prosodia è un termine della metrica classica, dove designa lo studio del verso (gr. prosōidía «accento, modulazione della voce», comp. di prós «accanto» e ōidḗ «canto»). Inizialmente indicante le scelte relative all’ordine delle...