patina
pàtina s. f. [dal lat. patĭna «padella» (e poi anche il pasticcio che vi è contenuto e ne riceve la forma), con evoluzione di sign. non ben chiara]. – 1. a. Velatura, oscuramento o alterazione [...] sua antica p. di severità. Con riferimento a opere letterarie, particolare coloritura o sfumatura stilistica o linguistica: una prosa a cui una leggera p. dialettale conferisce maggiore efficacia e spontaneità; permane ancora, nel suo linguaggio, una ...
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purgare
v. tr. [lat. pūrgare, der. di purus «puro»] (io purgo, tu purghi, ecc.). – 1. Liberare da impurità, da scorie, da elementi che insudiciano, alterano, corrompono; p. il sangue; p. filati, tessuti, [...] tanto purgate dalle passioni come quelle degli omini (B. Castiglione); più frequente con le accezioni del n. 3: lingua, prosa purgata, uno stile purgato, privi di errori, sottoposti a un accurato controllo (e così, disus., essere amante del purgato ...
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sapore
sapóre (ant. o dial. savóre) s. m. [lat. sapor -ōris, der. di sapĕre «avere sapore»]. – 1. Ciascuna delle sensazioni specifiche del gusto, provocata dal contatto delle sostanze alimentari con [...] ., carattere dell’espressione, spec. con riguardo allo stile di un autore, di un’opera letteraria o artistica: la sua prosa ha un s. arcaico; pittura di s. preraffaellita; musica di s. romantico. b. Vivacità, espressività e, in genere, capacità ...
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saporito
agg. [part. pass. di saporire]. – 1. Che ha molto sapore, che ha un sapore accentuato e piuttosto buono, sia per sua natura sia per i condimenti con i quali è stato trattato: una minestra s.; [...] giorno innanzi l’amò (B. Castiglione). b. In senso fig., caratterizzato da vivacità, arguzia, spirito brioso e sim.: una prosa s.; ti sei preso una risposta s.; una storiella molto s., piccante, salace. ◆ Avv. saporitaménte, in modo saporito: una ...
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leopardiano
agg. e s. m. (f. -a). – Di G. Leopardi, il grande poeta di Recanati (1798-1837): i Canti l., la prosa l.; o che concerne il Leopardi e la sua opera: la critica l.; Centro di studî leopardiani; [...] e con riferimento ai caratteri proprî della sua poesia, al suo pensiero, al tono dei suoi scritti: il verso l., la tristezza l., il pessimismo l.; il concetto l. della natura; la visione l. del mondo. ...
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verlibrista
s. m. e f. e agg. [dal fr. vers-libriste, der. di vers libre «verso libero»] (pl. m. -i), letter. raro. – Sostenitore dell’uso del verso libero (v. verso3, n. 1 b), nella poetica del simbolismo: [...] la mia rivoluzione contro il ritmo ad ogni modo la feci d’un tratto a diciottanni e mica discutendo i verlibristi o la gargarizzata prosa di Flaubert (Boine); come agg.: il movimento, la poetica verlibrista. ...
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slavato
agg. [der. di lavato, col pref. s- (nel sign. 6)]. – 1. non com. Sinon., in senso proprio, di dilavato: i ciottoli battuti e s. uscivano dal terriccio coi vari colori (De Marchi). 2. Di colore [...] sign. generico, in usi fig., scialbo, incolore, privo di personalità e di caratterizzazione; di scarsa potenza rappresentativa ed espressiva: figure s., in un dipinto, in un disegno; prosa s.; una descrizione s.; uno scrittore, un artista slavato. ...
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magniloquente
magniloquènte agg. [tratto da magniloquenza]. – Di chi nel parlare o nello scrivere usa uno stile dignitoso, nobile, solenne (e per estens., riferito allo stile stesso); per lo più come [...] giudizio negativo, ampolloso, ridondante: oratore m. e poco persuasivo; una prosa pesante, m. e noiosa. ...
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esecutore
eṡecutóre s. m. [dal lat. exsecutor -oris, der. di exsĕqui «eseguire»]. – 1. (f. -trice) Chi esegue: e. degli ordini, delle leggi; l’e. materiale di un delitto (in contrapp. al mandante e all’ideatore); [...] dell’eredità fra gli eredi. In partic., chi prende parte, come attore, a una rappresentazione scenica, a uno spettacolo di prosa, di varietà e sim. (termine più generico di interprete e attore); chi interpreta, con la voce o con uno strumento ...
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impressionismo
s. m. [dal fr. impressionnisme]. – 1. Corrente artistica, la più vitale e rinnovatrice della pittura nel sec. 19°, che deriva il suo nome dall’epiteto spregiativo (impressionnistes, e [...] gusto accentuatamente visivo, e anche sintatticamente sciolte, quasi staccate. In partic., il termine è usato per qualificare quella forma di prosa lirica e quel gusto per il «frammento», per il «taccuino», che, nei primi decennî del sec. 20°, furono ...
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Espressione linguistica orale o scritta, non vincolata dalle regole metriche e ritmiche proprie della poesia; il termine è riservato specialmente all’espressione letteraria. P. d’arte Nel linguaggio della critica letteraria, la p. tipica dei...
prosa
Francesco Tateo
Il largo e vario uso che D. fece della p., l'importanza e l'originalità da lui attribuita all'esperimento della p. volgare, e le sparse considerazioni che egli espresse usando questo termine di p., s'intendono nella...