moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi [...] relativa agli avvenimenti compresi in tale periodo; analogam., storia della letteratura, della filosofia, dell’arte m. (ma la poesia, la prosa, la pittura, la scultura, l’architettura, la musica m., possono essere riferite al sec. 19°, al sec. 19° e ...
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chiaro
agg. e s. m. [lat. clarus]. – 1. agg. È in generale l’opposto di oscuro, ma ha accezioni particolari secondo l’oggetto a cui si attribuisce: a. Luminoso, lucente: una luce ch.; c’è un bel sole [...] ch. e ordinato; il tuo articolo non mi è riuscito troppo ch.; scrittore ch., che scrive con chiarezza, in una prosa semplice, facile; essere ch., farsi intendere bene: sono stato ch.?; non si può essere più chiari di così; evidente, manifesto ...
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di1
di1 prep. [lat. de]. – Si accoppia con l’articolo, formando le preposizioni articolate del, dello, della, dei, degli, delle, che sono talora adoperate come articoli partitivi (per l’uso di questi, [...] di gusto, vestire di nero. Causa: morire d’inedia, piangere di gioia, gridare di dolore. Scopo: muro di cinta, teatro di prosa, truppe di riserva. Tempo e durata: di mattina, di sera, d’autunno, di febbraio; la guerra dei trent’anni. Colpa: accusare ...
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malliarismo
s. m. [dal gr. mod. μαλλιαρισμός, der. di μαλλιαρός, propr. «capelluto, zazzeruto»]. – In Grecia, denominazione dapprima scherz. di quella corrente letteraria della fine del sec. 19° (i cui [...] la lingua pura; in seguito il termine indicò la corrente che sosteneva l’uso della lingua popolare anche nella prosa d’arte o addirittura scientifica: tale estremismo linguistico-letterario s’incontrò spesso con quello politico di sinistra, così che ...
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Te Deum
〈tè dèum〉 o 〈teddèum〉 locuz. lat. (propr. «te, Dio, [lodiamo]»), usata in ital. come s. m. – Parole iniziali (Te Deum laudamus) di un inno liturgico in prosa ritmica latina che si canta a conclusione [...] dell’Ufficio della Lettura nelle domeniche (eccetto in quaresima), solennità e feste, o come ringraziamento in particolari occasioni; è detto anche inno ambrosiano perché, secondo una erronea tradizione, ...
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snello
snèllo agg. [dal germ. *snell, cfr. il ted. schnell «rapido, svelto»]. – 1. a. Veloce, rapido: Corda non pinse mai da sé saetta Che sì corresse via per l’aere snella (Dante). b. Agile, svelto, [...] cipressi; uno s. campanile. 3. fig. Agile, essenziale, funzionale, privo di complicazioni o appesantimenti superflui: uno stile s.; una prosa s.; il dialogo della commedia (o del film) procede s. e avvincente; in altri casi, con il sign. di sciolto ...
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snervare
(ant. snerbare) v. tr. [der. di nervo, col pref. s- (nel sign. 4)] (io snèrvo, ecc.). – 1. a. In senso proprio, in macelleria e anche in cucina, recidere e togliere i nervi di un taglio di carne. [...] . pres. snervante, frequente come agg.: lavoro, fatica, attesa, caldo snervante. ◆ Part. pass. snervato, anche come agg., spossato, svigorito: essere, sentirsi snervato; fiacco, privo di energia: poesia, critica snervata; la snervata prosa barocca. ...
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toscaneggiare
v. intr. [der. di toscano] (io toscanéggio, ecc.; aus. avere). – 1. Usare modi caratteristici dell’uso toscano nel parlare o nello scrivere, riferito soprattutto a chi, non essendo toscano, [...] di toscanizzare: egli toscaneggia quel suo dialetto alla grossa, alla grossa bene! (Baretti). ◆ Part. pres. toscaneggiante, anche come agg. e sost.: uno scrittore, un attore, una prosa toscaneggiante; la polemica di Carducci contro i toscaneggianti. ...
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toscanita
toscanità s. f. [der. di toscano]. – L’essere toscano, soprattutto con riferimento all’uso linguistico, per indicare l’aderenza maggiore o minore ai modi del parlare toscano: uno scrittore [...] di elegante e sorvegliata t.; l’eccessiva e insistita t. della sua prosa mi dà noia; nel Cinquecento si disputò a lungo sulla fiorentinità o toscanità o italianità della lingua. ...
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dispiegare
v. tr. [da spiegare, con altro prefisso; cfr. lat. tardo displicare] (io dispiègo, tu dispièghi, ecc.), letter. – Spiegare, svolgere, distendere: d. le vele al vento; d. i vessilli; Venticelli [...] è questa che si dispiega Da un principio e sé da sé lontana? (Dante); anche svolgersi, distendersi e sim.: una prosa che si dispiega in ampî periodi; o manifestarsi, svelarsi, chiarirsi: la realtà della situazione gli si dispiegò dinanzi in tutta la ...
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Espressione linguistica orale o scritta, non vincolata dalle regole metriche e ritmiche proprie della poesia; il termine è riservato specialmente all’espressione letteraria. P. d’arte Nel linguaggio della critica letteraria, la p. tipica dei...
prosa
Francesco Tateo
Il largo e vario uso che D. fece della p., l'importanza e l'originalità da lui attribuita all'esperimento della p. volgare, e le sparse considerazioni che egli espresse usando questo termine di p., s'intendono nella...