purche
purché (non com. 'pur che') cong. – A patto che, alla condizione che; introduce proposizioni subordinate con valore condizionale, e richiede sempre il congiuntivo: resta se vuoi, purché tu stia [...] anche valore affine a quello finale, analogam. alla locuz. congiuntiva pur di (v. pure, n. 4); in tal caso la proposizione subordinata è spesso (non sempre) anteposta alla principale: purché faccia i compiti, gli ho promesso un regalo; fa’ come credi ...
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patire1
patire1 v. tr. e intr. [lat. pop. *patire per il lat. class. pati «sopportare, permettere, soffrire»] (io patisco, tu patisci, ant. io pato, tu pati, ecc.; aus. avere). – 1. letter. a. Ricevere [...] l’azione, subirne l’effetto (contrapp. a fare, agire): nella proposizione attiva il soggetto fa l’azione, nella proposizione passiva il soggetto la patisce; Se vïolenza è quando quel che pate Nïente conferisce a quel che sforza, Non fuor quest’alme ...
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esclusivo
escluṡivo agg. [dal lat. mediev. exclusivus, der. di excludĕre «escludere»]. – 1. Che tende a escludere o ha forza di escludere: clausola e.; diritto e., che compete a una sola persona o ente, [...] che attribuisce il predicato a un soggetto e a quello solo: per es. «non c’è che un Dio»; frase che equivale a due proposizioni: «c’è un Dio» e «non ce ne sono altri». 3. Sul modello dell’ingl. exclusive, riferito ad ambiente (circolo, club, ecc.) la ...
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soggetto2
soggètto2 s. m. [dal lat. tardo subiectum, sostantivazione del part. pass. subiectus: v. la voce prec.]. – 1. a. Argomento, tema: Don Rodrigo, senza indovinar precisamente il s. di quella visita, [...] In botanica, sinon. di portainnesto. 4. a. In linguistica, la persona o la cosa, concreta o astratta, che nella proposizione fa l’azione o si trova nella condizione espressa dal verbo. Nella pratica scolastica, si usa distinguere dal s. grammaticale ...
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esistenza
eṡistènza s. f. [dal lat. tardo exsistentia, der. di exsistĕre «esistere»]. – 1. L’esistere, l’esserci: l’e. di Dio, dell’anima, degli uomini, del mondo, delle cose; affermare, negare, provare [...] essere oggetto di un’esperienza sensibile; per la filosofia dell’e., v. esistenzialismo. In matematica, si chiama teorema di e. una proposizione la quale dimostri che esiste almeno una soluzione per un dato problema, e teorema di e. ed unicità una ...
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necessario
necessàrio agg. e s. m. [dal lat. necessarius, der. di necesse, agg. neutro, comp. di ne e cedĕre, propr. «da cui non c’è modo di ritirarsi»]. – 1. agg. a. Che è per necessità; raro con uso [...] , anche in frasi particolari che esprimono la dipendenza logica di certe proposizioni: per es., si dice che la proposizione A rappresenta una condizione n. perché si verifichi la proposizione B, per intendere che se A non è verificata non può ...
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oggettivo
agg. [dal lat. mediev. obiectivus, der. di obiectum: v. oggetto]. – 1. In contrapp. a soggettivo (e in alternativa alla variante obiettivo, che ha però assunto sign. proprî particolari), che [...] quelli proprî dell’oggetto del negozio giuridico (v. oggetto, n. 2 b). 2. In grammatica: a. Proposizione o. (anche assol., una o.): proposizione subordinata che compie la funzione di compl. oggetto rispetto al verbo della prop. reggente. In italiano ...
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modale2
modale2 agg. [der. di modo]. – Di modo, relativo al modo. In partic.: 1. In grammatica, avverbî m., quelli che esprimono il modo, la maniera di compiere un’azione, più comunem. detti avverbî [...] armonia m., quella che utilizza accordi costruiti sugli antichi modi gregoriani. 3. a. In filosofia, di giudizî, proposizioni, sillogismi che presentano il carattere logico detto della «modalità». b. In logica matematica, logiche m., tipo di logiche ...
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principale
agg. e s. m. [dal lat. principalis, der. di princeps -cĭpis «primo»: v. principe]. – 1. agg. a. Che ha maggior rilievo, maggiore importanza rispetto ad altre cose dello stesso genere: esaminiamo [...] a quel paese il principale! (Giusti), cioè il sovrano. 4. s. f. In grammatica, lo stesso che proposizione (v.) principale. ◆ Avv. principal-ménte, in primo luogo, soprattutto, specificamente: non dovresti contraddirlo, principalmente quando vedi che ...
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negativo
agg. [dal lat. tardo negativus, der. di negare «negare, dire di no»]. – 1. a. Che nega, che serve a negare, che esprime una negazione (è, in questo senso, il contr. di affermativo), spec. nella [...] n., quella il cui verbo è accompagnato da una negazione. b. Nella logica, giudizio n., quello che si esprime con una proposizione negativa, sia universale (per es.: «nessun uomo è immortale»), sia particolare (per es.: «c’è qualche uomo che non è ...
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In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. da enunciato, intendendo con quest’ultimo...
PROPOSIZIONE (o frase; fr. proposition, phrase; sp. proposición; ted. Satz; ingl. proposition)
Giacomo Devoto
Realizzazione linguistica di un giudizio, che contiene almeno un predicato (v.), di solito riferito a un soggetto, e non necessariamente...