circostanziale
agg. [der. di circostanza]. – Che concerne le circostanze: condizioni, variazioni circostanziali. Con accezione partic., nella grammatica tradizionale, complementi c., quelli che (come [...] . i complementi di tempo, di luogo, di modo) indicano le circostanze nelle quali si svolge l’azione espressa dal verbo; analogam., proposizioni c., quelle che compiono analoghe funzioni rispetto alla proposizione principale o all’intero periodo. ...
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sottacere
sottacére v. tr. [comp. di so- e tacere] (coniug. come tacere). – Tacere, tralasciare deliberatamente di dire qualcosa che sarebbe essenziale o rilevante per una completa e sincera esposizione [...] , che sottace i maggiori difetti dell’opera. ◆ Part. pass. sottaciuto, anche come agg., non detto, non espresso: un particolare sottaciuto; nell’insegnamento grammaticale, sinon. (meno com.) di sottinteso: proposizione ellittica col verbo sottaciuto. ...
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massima1
màssima1 s. f. [dal lat. maxĭma (sententia), propr. «sentenza di carattere generale»]. – 1. a. Giudizio che si trae dall’esperienza pratica e si assume come norma generale dell’agire; anche [...] 1665); m. latine, greche, cinesi; una m. della saggezza antica; m. morali, pedagogiche. b. Nel diritto, m. giuridica, breve proposizione esplicativa di uno o più precetti giuridici; m. di una sentenza, sintesi del principio di diritto di cui è fatta ...
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anatematismo
s. m. [dal lat. tardo anathematismus, gr. ἀναϑεματισμός]. – Formula (in partic. quella tradizionale, derivata dalla Lett. di s. Paolo ai Galati, «se alcuno dicesse ..., sia anatema») con [...] cui l’eretico, o chi pervicacemente ripete una proposizione condannata, viene colpito da anatema; nei concilî più recenti, come il Tridentino e il Vaticano, tali formule sono indicate con il nome di canoni. ...
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parere2
parére2 v. intr. [lat. parēre «apparire, mostrarsi»] (pres. pàio, pari, pare, paiamo, paréte, pàiono [ant. paro, pariamo, pàrono]; pass. rem. parvi, parésti, parve, parémmo, paréste, pàrvero [...] analoghi (cioè avere l’impressione di ... e, con soggetto espresso, dare l’impressione di ...) ha come predicato di proposizione soggettiva: pareva che non gliene importasse affatto; se ode squilla di lontano Che paia il giorno pianger che si more ...
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sottintendere
sottintèndere v. tr. [comp. di sotto- e intendere] (coniug. come intendere). – 1. non com. Comprendere, capire qualche cosa che, pur non essendo espressa in forma esplicita, a parole, è [...] concetto che il contesto grammaticale o logico consente facilmente d’integrare: s. il soggetto, il verbo, in una proposizione; nel proverbio «chi rompe, paga» è sottinteso «ciò che rompe»; per estens., implicare, comportare di necessità: il concetto ...
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cosicche
cosicché (o 'così che') cong. – E perciò, e in conseguenza di ciò; introduce di regola una proposizione coordinata: non conosco i fatti, c. preferisco tacere. Anche usato da solo, con tono interrogativo [...] (cosicché? ...), quando s’attende che qualcuno tragga le conseguenze del suo discorso ...
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autoduale
autodüale agg. [comp. di auto-1 e duale]. – In matematica, duale di sé stesso, spec. con riferimento a configurazione e, più spesso, a proposizione. ...
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nondimeno
nondiméno (o 'nón di méno') cong. – Ha valore avversativo-limitativo, e serve a introdurre una proposizione nella quale si afferma che un determinato fatto non viene impedito da quanto è enunciato [...] precedentemente; può essere anteposta o interposta alla frase a cui appartiene; corrisponde quindi a tuttavia, pure, ciò nonostante, dei quali è meno frequente: non è un’aquila, n. riesce a cavarsela. ...
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piu
più (ant. o pop. tosc. piùe) avv. e agg. [lat. plūs, compar. neutro di multus «molto»]. – 1. avv. a. Come comparativo dell’avv. molto, significa «in maggior quantità, in maggior misura», contrapponendosi [...] ; in tale caso (e anche quando specifica un verbo) vi è, espresso o sottinteso, un secondo termine di paragone o una proposizione comparativa: la discesa è in genere più agevole che la salita; quello è già più morto che vivo e non racconterà un bel ...
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In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. da enunciato, intendendo con quest’ultimo...
PROPOSIZIONE (o frase; fr. proposition, phrase; sp. proposición; ted. Satz; ingl. proposition)
Giacomo Devoto
Realizzazione linguistica di un giudizio, che contiene almeno un predicato (v.), di solito riferito a un soggetto, e non necessariamente...