mostrare
v. tr. [lat. monstrare, der. di monstrum: v. mostro2] (io móstro, ecc.). – 1. a. Far vedere, presentare ad altri perché veda, esamini, osservi: m. i documenti, il passaporto; m. la merce al [...] che sono in cielo; impose a Mercurio ... che mostrasse agli uomini il canto (Leopardi); in unione con una proposizione oggettiva o interrogativa indiretta: gli mostrò che i sigilli erano stati manomessi; mi ha mostrato come poter rimuovere la ...
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panta rei
pànta rèi locuz. gr. [traslitt. di πάντα ῥεῖ «tutto scorre»]. – Proposizione con cui si suole spesso caratterizzare la dottrina di Eraclito (ma l’espressione non ricorre nei frammenti rimasti [...] della sua opera) sottolineando l’eterno divenire della realtà paragonata a un fiume che solo apparentemente rimane uno e identico, ma si rinnova e si trasforma continuamente. La frase è usata nel linguaggio ...
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postulare
v. tr. [dal lat. postulare «chiedere»] (io pòstulo, ecc.). – 1. a. letter. Chiedere, e per lo più chiedere con insistenza, fare istanza per ottenere, spec. soccorsi, favori, benefici, un incarico, [...] di beatificazione o di canonizzazione presso il tribunale competente. 3. a. Nel linguaggio scientifico e filosofico, assumere una proposizione come premessa necessaria per una dimostrazione, come fondamento di una tesi, di una teoria, di un sistema ...
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verofunzionale agg. [der. arbitrario di funzione di verità, calco dell'ingl. truth-functional]
(filos.) Che si riferisce alle funzioni di verità di una proposizione. ...
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analisi
anàliṡi s. f. [dal gr. ἀνάλυσις, der. di ἀναλύω «scomporre, risolvere nei suoi elementi»]. – 1. Scomposizione di un tutto, concreto o astratto, nelle parti che lo costituiscono, soprattutto a [...] forme da esse assunte per effetto della flessione; a. logica, scomposizione del periodo nelle proposizioni che lo compongono, o di una proposizione nei suoi elementi, per riconoscere la funzione sintattica che ciascun segmento ha nella frase. Nella ...
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conclusione
concluṡióne (raro conchiuṡióne) s. f. [dal lat. conclusio -onis, der. di concludĕre «concludere»]. – 1. a. Il fatto di concludere, d’essere concluso; compimento, termine: c. di un affare, [...] e perfetta, si è che non bisogna filosofare (Leopardi). In partic.: a. Nel linguaggio filos., c. del sillogismo, la proposizione finale del sillogismo, consecutiva alle due premesse, e in cui sono riuniti, in forma positiva o negativa, universale o ...
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analizzare
analiżżare v. tr. [adattam. del fr. analyser (der., senza suffisso, di analyse «analisi»), inteso come se appartenesse alla serie dei verbi in -iser «-izzare»]. – Sottoporre ad analisi, scomporre [...] nelle caratteristiche essenziali: a. una teoria, un libro, un concetto; a. i proprî sentimenti; a. un periodo, una proposizione, un brano, fare l’analisi dei varî elementi rispetto alla grammatica o alla sintassi; a. chimicamente, fare l’analisi ...
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conclusivo
concluṡivo agg. [der. di concludere]. – 1. Che conclude, o è atto a concludere: vorrei una risposta c.; sono argomenti poco c.; il suo intervento è stato conclusivo. 2. In grammatica, congiunzioni [...] le conclusive), le congiunzioni perciò, quindi, dunque, ebbene, pertanto, cosicché e sim., con le quali s’introduce una proposizione coordinata che esprime la conseguenza, la conclusione logica di quanto è detto prima (per es.: «siamo noi stessi che ...
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e
〈é〉 cong. [lat. ĕt]. – 1. La più comune fra le congiunzioni; ha funzione semplicem. aggiuntiva, serve cioè a unire due parti del discorso che nella proposizione compiono il medesimo ufficio (io e tu; [...] un foglio e una busta; bello e buono; mangiare e bere; svogliatamente e a malincuore, ecc.) o due proposizioni coordinate (chi va piano va sano e va lontano). Quando sono accostati più elementi coordinati, la e precede di solito soltanto l’ultimo ...
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concordare
v. intr. e tr. [dal lat. concordare «essere concorde», der. di concors -ordis «concorde»] (io concòrdo, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) Essere o trovarsi d’accordo: il mio carattere non concorda [...] c. Mettere d’accordo, accordare: c. le azioni con i principî accettati. 3. In sintassi, accordare le varie parti della proposizione secondo le relazioni di numero, genere, caso, persona: c. l’aggettivo col nome; il predicato è concordato col soggetto ...
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In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. da enunciato, intendendo con quest’ultimo...
PROPOSIZIONE (o frase; fr. proposition, phrase; sp. proposición; ted. Satz; ingl. proposition)
Giacomo Devoto
Realizzazione linguistica di un giudizio, che contiene almeno un predicato (v.), di solito riferito a un soggetto, e non necessariamente...