secondo2
secóndo2 prep. [lat. secŭndum, dall’agg. secundus «secondo1»]. – 1. a. In modo conforme a, nel modo richiesto o voluto da: regolarsi s. coscienza; agire s. la legge; vivere s. natura; decidere [...] s. Giovanni, s. Matteo, ecc.; s. Galileo, s. Kant, s. Croce; S. la sentenza di Platone (Dante). Può reggere anche una proposizione: s. ciò che comunemente si dice; s. quanto mi hanno detto; meno com., con ellissi del ciò: s. che scrive Vico; s. che ...
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subire
v. tr. [dal lat. subire, propr. «andare sotto» e quindi «sopportare», comp. di sub- «sotto» e ire «andare», introdotto nell’uso ital. secondo l’esempio del fr. subir] (io subisco, tu subisci, [...] un notevole calo. Con compl. oggetto di persona, sopportare, tollerare: per quanto tempo dovrò ancora subirvi? 2. Talora è equivalente di patire (nel sign. di «essere soggetto passivo»): nella proposizione passiva, il soggetto subisce l’azione. ...
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estremo
estrèmo (ant. strèmo, letter. ant. extrèmo) agg. e s. m. [dal lat. extremus, superl. di exter o extĕrus «che sta fuori»]. – 1. agg. a. Che è o rappresenta il termine ultimo, in senso locale o [...] gli e. di una polizza; con riferimento a persona, i dati identificativi personali. d. Nella logica, si dicono estremi di una proposizione i suoi termini, cioè il soggetto e il predicato; nel sillogismo, sono i termini «maggiore» e «minore», ossia i ...
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contrario
contràrio agg. [dal lat. contrarius, propr. «che sta di fronte», der. di contra «contro»]. – 1. a. Opposto, contrastante: opinioni, qualità, idee c.; io sono di parere c.; questo atto sarebbe [...] matematica, numeri c., due numeri relativi di ugual valore assoluto ma di segno opposto. c. In matematica e in logica, proposizione c. di un’altra nella quale da una supposizione (ipotesi) si trae una conseguenza (tesi), è quella che dalla negazione ...
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incettivo
agg. [dal lat. tardo inceptivus, der. di inceptus, part. pass. di incipĕre «incominciare»; propr. «che riguarda l’inizio di un fatto, di un’azione»]. – In logica (in opposizione a desitivo), [...] di proposizione con la quale si affermi che un predicato ha cominciato ad appartenere a un soggetto in un determinato tempo, che qualcosa cioè ha cominciato a esistere o a possedere una qualità a un dato momento (per es., il verso di Dante «Da indi ...
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subordinare
v. tr. [dal lat. mediev. subordinare, comp. di sub- e ordinare «ordinare»] (io subórdino, ecc.). – Far dipendere una cosa da un’altra, metterla su un piano inferiore o di stretta dipendenza [...] proprio egoismo; s. un acquisto a determinate agevolazioni di pagamento; congiunzioni che hanno la funzione di s. una proposizione dipendente alla reggente. ◆ Part. pres. subordinante, con valore verbale e di agg., in grammatica e in linguistica, che ...
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subordinazione
subordinazióne s. f. [dal lat. mediev. subordinatio -onis]. – 1. a. La condizione oggettiva di chi dipende da altre persone gerarchicamente superiori per grado e per autorità; in senso [...] n. 2; estensione, n. 2 d). 3. In grammatica e linguistica, la relazione sintattica che si stabilisce tra due proposizioni collocate nel periodo su piani diversi, in modo che l’una, detta subordinata, risulti dipendente logicamente e grammaticalmente ...
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incidente1
incidènte1 agg. [dal lat. incĭdens -entis, part. pres. di incĭdĕre: v. incidere1]. – 1. Che cade sopra, soprattutto in espressioni della fisica: raggio i., il raggio luminoso che cade sopra [...] dello spazio ordinario, che hanno un punto in comune. 2. non com. Incidentale, nell’espressione proposizione incidente. ◆ Avv. incidenteménte (adattam. del lat. tardo incidenter), ant., incidentalmente: altri sensi toccherò incidentemente (Dante ...
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antitesi
antìteṡi s. f. [dal lat. tardo antithĕsis, gr. ἀντίϑεσις «contrapposizione»]. – 1. Figura retorica consistente in un accostamento di parole o di concetti contrapposti, che acquistano maggior [...] filosofia postkantiana, non significa più tale rapporto di opposizione, ma il termine negativo dell’opposizione stessa, cioè la proposizione che, in un’antinomia, contraddice la «tesi»; nella dialettica hegeliana, la tesi e l’antitesi si risolvono ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti [...] c’è o non vedo nessuna r.) di prendersela tanto. Ormai ant. le locuz. è ragione, è di ragione, è giusto (con proposizione soggettiva o come inciso): Ragion è ben ch’alcuna volta io canti (Petrarca); sarìa di r. che tu provvedessi in modo che eglino ...
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In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. da enunciato, intendendo con quest’ultimo...
PROPOSIZIONE (o frase; fr. proposition, phrase; sp. proposición; ted. Satz; ingl. proposition)
Giacomo Devoto
Realizzazione linguistica di un giudizio, che contiene almeno un predicato (v.), di solito riferito a un soggetto, e non necessariamente...