presente1
preṡènte1 agg. e s. m. e f. [dal lat. praesens -entis, comp. di prae- «pre-» e ens entis part. pres. di esse «essere», con inserzione di -s- eufonica prob. per attrazione di absens «assente» [...] (erano considerati presenti per 12 mesi dopo la loro morte o scomparsa). Usato anche in costruzioni assolute con sostantivo o pronome (più com. alla presenza di): presente il padre, la madre; è stato interrogato dal magistrato, presente il suo legale ...
Leggi Tutto
forma
fórma s. f. [lat. fōrma]. – 1. a. L’aspetto esteriore con cui si configura ogni oggetto corporeo o fantastico, o una sua rappresentazione: f. circolare, quadrata, ovale, sferica, regolare, irregolare; [...] (nei varî tempi e modi); la f. del singolare, del plurale, di un nome, di un aggettivo, di un pronome; la f. del nominativo, del genitivo, nella declinazione; f. regolari, irregolari, della declinazione o coniugazione di determinati sostantivi o ...
Leggi Tutto
ne1
ne1 ‹né› avv. e pron. [lat. inde «di lì»]. – 1. a. Come avv. di moto da luogo, di lì, da quel luogo: ne ripartì l’indomani; se ne andò tutto adirato; entrato nel labirinto non era più capace d’uscirne; [...] in frasi ellittiche: farne di tutti i colori; chi più ne ha più ne metta; soprattutto in connessione con altro pronome: gliene disse (sottint. di insulti), gliene diede (botte, legnate); Gliene diè cento, e non sentì le diece (Dante, di Ercole ...
Leggi Tutto
che3
che3 〈kè〉 interiez. (radd. sint.). – È il pronome interrogativo-esclamativo che, usato come esclamazione di meraviglia, disappunto, ironia, biasimo, riprovazione, e quasi sempre con valore negativo: [...] (Credi che venga?) Che! neanche per sogno!; Che! non è possibile!; Che! ti pare? Anche ripetuto per più efficacia, come energica negazione: Che! che! non ne voglio più sapere ...
Leggi Tutto
articolo
artìcolo s. m. [dal lat. articŭlus, dim. di artus -us «articolazione, arto, membro»]. – 1. Parte variabile del discorso che si premette al sostantivo o a parti del discorso sostantivate, precisando [...] ha origine dal pron. dimostrativo latino ille, illa, illud (il sardo su, sa deriva invece da ipsum, ipsam); da un antico pronome dimostrativo derivano anche il ted. der, die, das e l’ingl. the. Nelle lingue romanze e germaniche, esiste inoltre un ...
Leggi Tutto
dislocazione
dislocazióne s. f. [der. di dislocare]. – 1. a. Nel linguaggio milit., ripartizione dei varî elementi delle forze armate, sia sul territorio nazionale (per esigenze di ordine strategico, [...] ), spostamento di un componente della frase da quella che sarebbe la sua posizione ritenuta normale, spesso collocando al suo posto un pronome anaforico; per es., l’avevo già previsto, questo ritardo; oppure: questo ritardo l’avevo già previsto. ...
Leggi Tutto
determinativo
agg. e s. m. [der. di determinare; il lat. tardo determinativus aveva il sign. di «decisivo, critico» come termine medico]. – 1. agg. Che ha potere di determinare. È soprattutto usato come [...] determina il sostantivo, lo indica cioè con più esattezza o lo individua (v. articolo); aggettivo d., più com. indicativo (v.); pronome d., più com. dimostrativo (v.). 2. s. m. Con riferimento ad antiche scritture, ideogramma che precede un nome per ...
Leggi Tutto
te1
te1 〈té〉 pron. pers. [lat. tē, accus. del pron. pers. tu] (radd. sint.). – Forma forte della declinazione del pron. di 2a pers. sing. (tu), che ha usi analoghi a quelli di me per la 1a pers., e cioè: [...] essere, sembrare, parere e sim. (da lontano pareva proprio te); con funzione di soggetto, quando è in coordinazione con altro pronome soggetto, spec. io: saremo soli io e te. Si rafforza spesso con stesso o medesimo (conosci te stesso!; danneggi te ...
Leggi Tutto
determinato
agg. [part. pass. di determinare]. – 1. a. Stabilito, prefissato: in un giorno d.; particolare (e per lo più previsto): qualora si presentino d. condizioni; è spesso usato con valore indefinito [...] o dall’articolo ein (indeterminato). Nelle lingue slave e baltiche tale contrapposizione è data dalla fusione dell’aggettivo con un pronome: per es., in paleoslavo, genitivo dobra («di un buono»), di fronte a dobrajego («del buono»), russo dobrago. 3 ...
Leggi Tutto
rabbi
s. m. – Adattamento latino (attrav. il gr. ῥαββί, ῥαββεί) del titolo onorifico ebraico rabbī «mio maestro»; compare più volte nei Vangeli e costituisce, a partire dal 1° sec. d. C., la denominazione [...] ufficiale dei dottori della legge in Palestina, mentre in Mesopotamia prevale rab «maestro», senza pronome possessivo. Da rabbī (forse attrav. una contaminazione di forme con altre varianti) derivano il gr. ῥαββῖνος e il lat. tardo rabbinus, da cui l ...
Leggi Tutto
Parte variabile del discorso che la tradizione grammaticale classica interpretava e definiva come la categoria che ha la funzione di sostituire il nome, ma che in effetti assolve la più vasta funzione d’indicare, senza nominarli, esseri e cose,...