declinazione
declinazióne s. f. [dal lat. declinatio -onis, der. di declinare: v. declinare]. – 1. L’azione, l’effetto e il modo del declinare, cioè del volgere verso il basso, in senso proprio e fig. [...] (nel De rerum natura) con clinamen. 3. In grammatica, la flessione del nome e delle parti nominali del discorso (aggettivo, pronome), in contrapposizione alla coniugazione, che è la flessione propria del verbo (la denominazione deriva dal fatto che i ...
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appresso
apprèsso prep. e avv. [lat. tardo ad prĕssum: v. presso]. – 1. a. Vicino, accanto; per lo più come prep., unita a un pronome dativo, oppure a un sostantivo, direttamente o con la prep. a, più [...] raram. di: si tiene sempre a. quel figliolo; portarsi a. una cosa, portarla con sé; con funzione apparentemente aggettivale, nell’espressione brachilogica bagaglio a., modo di spedire il bagaglio per ferrovia ...
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schietto
schiètto (o schiétto) agg. [dal germ. sliht «piano, liscio, semplice»; cfr. (con scadimento di sign.) il ted. schlecht «di poco valore, cattivo»]. – 1. a. Puro, privo di contaminazioni o mescolanze; [...] è una persona molto s.; voglio farti un discorso s.; modi s.; anche come avverbio: parlare schietto, o assol., col pronome la indeterminato: a dirla schietta, a dirvela schietta, francamente. ◆ Avv. schiettaménte, nei varî sign. dell’agg.: avere una ...
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dire
(ant. dìcere) v. tr. [lat. dīcĕre] (pres. dico, dici [ant. o pop. di’], dice, diciamo, dite, dìcono; imperf. dicévo, ecc.; pass. rem. dissi, dicésti, ecc.; fut. dirò, ecc.; condiz. dirèi, ecc.; [...] a d., lamentarsi, trovar da criticare: che ha da d. di noi due?; aver (a) che d. con qualcuno, litigare. Col pronome la indeterminato: a dirla a te, a dirla in confidenza, per parlare con segretezza; a dirla schietta, parlando senza reticenze; l’hai ...
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niuno
nïuno (ant. neuno) agg. e pron. indef. [lat. ne ūnus], letter. – Nessuno: pare loro sottilissimamente argomentare, e non si muovono da neuno principio (Dante); niuna cosa è più veloce che gli anni [...] (Leonardo); in funzione di pronome: niuno vide che lacero Fuggivo gli occhi prossimi (Pascoli); frequente anche la forma tronca niun, spec. in espressioni quali in niun modo, a niun patto, di niun conto, e simili. ...
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signore
signóre (ant. segnóre) s. m. [lat. senior -ōris «uomo anziano, d’età tra i 45 e i 60 anni» (compar. di senex «vecchio»), già usato nel lat. tardo come titolo distintivo e onorifico]. – 1. a. [...] sola parola: sissignore, nossignore, signorsì, signornò). Talvolta con funzione di soggetto, o di complemento, come equivalente di un pronome di terza persona sing. o plur., con tono di maggiore rispetto: il s. desidera?, domanda che il negoziante ...
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raccomandare
v. tr. [comp. di r- e accomandare]. – 1. a. Affidare ad altri persona o cosa che sta molto a cuore, pregando o esortando caldamente di soccorrerla o proteggerla o custodirla, o di averne [...] vi raccomando che sia l’ultima volta. Anche rafforzato, per più efficacia, dalla particella mi (che è, in origine, il pronome rifl.): mi raccomando di non dirlo a nessuno; assol.: non perderlo, mi raccomando! ◆ Part. pres. raccomandante, anche come s ...
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personale1
personale1 agg. [dal lat. tardo personalis, der. di persona «persona»]. – 1. a. Che si riferisce alla persona, che è proprio di una determinata persona, di un singolo individuo: libertà p.; [...] p. e la differenza p. (v. equazione, n. 5). 2. In grammatica, pronomi p., i pronomi io, tu, noi, voi e le forme toniche e atone della loro declinazione (v. pronome); costruzione p., dei verbi che si costruiscono con soggetto determinato secondo le ...
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mascolino
agg. [dal lat. masculinus, der. di mascŭlus: v. maschio]. – 1. letter. Che è proprio del maschio o ne ha le caratteristiche: sesso m.; un erede m.; e con riferimento a donne (con il sign. del [...] atteggiamenti m.; in abbigliamento m.; un modo di camminare mascolino. 2. ant. Maschile, come genere grammaticale: articolo, pronome m.; i nomi di genere mascolino. ◆ Avv., letter., mascolinaménte, secondo il modo proprio degli uomini: accavalciando ...
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sostenere
sostenére v. tr. [lat. sustĭnēre, comp. di sus-, variante di sub- «sotto», e tenere «tenere»] (coniug. come tenere). – 1. Tenere sollevata una cosa o una persona sopportandone il peso dal di [...] si è convinti: s. una tesi, una teoria; l’avvocato sostenne la piena innocenza dell’accusato; con compl. ogg. espresso da un pronome: l’ho detto e lo sostengo; potresti sostenerlo in faccia al mondo; o da una prop. oggettiva: sostiene di avere poteri ...
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Parte variabile del discorso che la tradizione grammaticale classica interpretava e definiva come la categoria che ha la funzione di sostituire il nome, ma che in effetti assolve la più vasta funzione d’indicare, senza nominarli, esseri e cose,...