attenere
attenére v. tr. e intr. [dal lat. attinere, comp. di ad- e tenere «tenere»] (coniug. come tenere). – 1. tr., letter. Mantenere (una promessa, un giuramento): egli m’ha male attenuto quello che [...] cose che non mi attengono; tutto ciò che attiene alla causa. Si costruisce sempre con la prep. a o con un pronome dativo; erroneo l’uso trans. (prob. esemplato sui due verbi sinonimi). 3. rifl., fig. Aderire, non scostarsi: lascia le chiacchiere e ...
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termine
tèrmine s. m. [dal lat. termĭnus «limite, confine»]. – 1. a. Sinon. letter. o raro di confine, come limite di paesi e regioni, poderi e altri spazî territoriali. È usato per lo più al plur.: [...] è diretta l’azione espressa dal verbo (o da una locuz. verbale); in ital. è di norma formato da un sostantivo o pronome preceduti dalla prep. a («ne parlerò al direttore»; «non chiederlo a me»; «dare inizio ai lavori»), o, senza la prep., dai pron ...
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davanti
(ant. davante) avv., agg., s. m. [lat. de ab ante]. – 1. avv. a. Indica la posizione di persona o cosa che si trovi nella direzione dello sguardo rispetto a chi parla o rispetto a un punto da [...] dolcezza e il piacere, il quale io v’ho davanti promesso (Boccaccio). b. Con valore di preposizione, seguito da a (o preceduto da pronome dativo): guarda d. a te; quello spettacolo mi è sempre d. agli occhi; se mi stai d. non vedo nulla; mi passò d ...
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comparazione
comparazióne s. f. [dal lat. comparatio -onis, der. di comparare: v. comparare]. – 1. Paragone, confronto: c. di due sistemi; senza c., senza confronto, senza pari: uomo di legnaggio nobile [...] se segue un nome («il piombo è più pesante del ferro»; «i fatti sono più efficaci che le parole»; sempre di davanti a pronome: «sono più alto di te»); dalla cong. che negli altri casi («è meglio tentare che dichiararsi vinti»; «lo spettacolo era più ...
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suo
agg. poss. [lat. sŭus]. – È il possessivo corrispondente al pronome di terza persona; può riferirsi al soggetto della proposizione (come era di regola per il lat. suus), che può essere persona, animale [...] o cosa: Giovanni è tornato al suo paese d’origine; la tigre difendeva i suoi piccoli; ogni medaglia ha il suo rovescio; ma può anche riferirsi a persona, animale o cosa diversi dal soggetto (dove in latino ...
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la
là avv. [lat. ĭllāc ‹illàk›]. – 1. In quel luogo. Indica in genere luogo distante da chi parla e da chi ascolta (ma con minore determinatezza dell’avv. lì, con cui ha peraltro molti usi in comune), [...] ; passa là!, a un cane o altro animale mandandolo via. Talora si unisce a un sostantivo preceduto da quello, o a quello pronome, indicando dove una persona o un oggetto si trova: quella signora là, quel giornale là; quello là mi sembra più adatto. In ...
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attirare
v. tr. [der. di tirare]. – Trarre a sé: la calamita attira il ferro. Molto com. con sign. più generico (cfr. attrarre): la bellezza del paesaggio attira molti forestieri; a. i clienti con la [...] .: a. gli sguardi, l’attenzione di qualcuno; a. a sé con lusinghe; quell’avventura mi attirava; anche (con compl. di termine e spec. con pronome dativo), acquistare, procurare: attirarsi odio, inimicizie; quel gesto gli attirò la simpatia di tutti. ...
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comprare
(o comperare) v. tr. [lat. compărare, comp. di con- e parare «procurare»] (io cómpro o cómpero, ecc.). – 1. a. Acquistare un oggetto, un bene, una proprietà pagandone il relativo prezzo: c. [...] prezzo (o comprar caro, meno spesso comprar male), pagare poco o troppo in relazione al valore reale, al giusto prezzo; col pronome dativo: che cosa m’hai comprato? (cioè: hai comprato per me); mi comperi queste uova, signora (cioè: le comperi da me ...
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computare
v. tr. [dal lat. computare; cfr. contare] (io còmputo, ecc.). – 1. a. Calcolare, fare il conto di qualche cosa: c. il tempo necessario; metodo di c. gli anni; anche intr. con uso assol., far [...] , in detrazione alla durata complessiva della pena temporanea detentiva. 2. letter. Con partic. costruzione, computare a ..., seguita da compl. di termine (o pronome dativo), ascrivere, addebitare: la speranza mi si computi a merito (Tommaseo). ...
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declinare
v. intr. e tr. [dal lat. declinare, comp. di de- e clinare «chinare, piegare»; in alcune accezioni (v. oltre), dal fr. décliner]. – 1. intr. (aus. avere) a. Piegare, volgersi verso il basso; [...] dell’azione proposta. 4. tr. In grammatica, enunciare ordinatamente le forme che un sostantivo, un aggettivo, un pronome assumono nella declinazione. 5. Manifestare, dichiarare: d. il proprio nome, farsi conoscere, rivelare i propri dati anagrafici ...
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Parte variabile del discorso che la tradizione grammaticale classica interpretava e definiva come la categoria che ha la funzione di sostituire il nome, ma che in effetti assolve la più vasta funzione d’indicare, senza nominarli, esseri e cose,...