pronomepronóme s. m. [dal lat. pronomen, comp. di pro-1 «invece di» e nomen «nome», calco del gr. ἀντωνυμία, formato anch’esso con ἀντί «invece di» e ὄνυμα, «nome»]. – Parte variabile del discorso che [...] quantità e la qualità, e a volte i rapporti spaziali e, a seconda delle lingue, il genere, il numero e il caso; il pronome ha quindi non solo funzione di richiamare o anticipare una nozione già espressa o che verrà espressa dopo (per es.: la casa che ...
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che2
che2 〈ké〉 pron. e agg. [lat. quid e altre forme pronominali] (radd. sint.). – È parola frequentissima, con usi varî: può essere pronome relativo, interrogativo, esclamativo, indefinito; con valore [...] o da compl. oggetto (è lo stesso abito che avevo l’anno scorso; non dire cose che non sai). Per lo più, il pronome segue subito il suo antecedente, ma può anche esserne staccato (e allora ha valore quasi di congiunzione): la mamma è di là che legge ...
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pronominale
agg. [dal lat. tardo pronominalis, der. di pronomen -mĭnis «pronome»]. – Di pronome, del pronome: la declinazione p.; valore p. di un aggettivo; particelle p., le forme atone della declinazione [...] sign. riflessivo (per es., affliggersi, pentirsi, meravigliarsi, fermarsi, ecc.). ◆ Avv. pronominalménte, non com., con funzione di pronome: aggettivo usato pronominalmente; con le particelle pronominali: verbo intransitivo coniugato pronominalmente. ...
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plurale
agg. e s. m. [dal lat. pluralis, der. di plus pluris «più»]. – Che si riferisce a più persone o cose, che indica o esprime il concetto della molteplicità. È termine usato esclusivam. in linguistica [...] le persone o le cose sono più di una (e rispettivam. più di due, tre, quattro): numero singolare e p.; sostantivo, aggettivo, pronome p. o di numero plurale; come sost.: la formazione del p.; sostantivi che non hanno il p., o usati soltanto al p., o ...
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antecedente
antecedènte agg. e s. m. [dal lat. antecedens -entis, part. pres. di antecedĕre «precedere, andare avanti»]. – 1. agg. Che precede: il giorno a.; nel capitolo, nella lezione antecedente. [...] ereditarie che possono spiegare certe anomalie del soggetto stesso. c. In grammatica, a. di un pronome relativo, il termine (nome, pronome) al quale il pronome relativo si riferisce (per es., ramo è l’antecedente di che nella frase manzoniana «Quel ...
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io
(ant. éo; ant. o pop. tosc. 'e’, i’', solo in posizione proclitica) pron. pers. sing. [lat. volg. *ĕo, lat. class. ĕgo]. – 1. È il pronome di 1a persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) [...] me anche nelle esclamazioni: povero me!; me misero! Le stesse osservazioni che si sono fatte per l’uso di io, valgono anche per il pronome tu e, in parte, per noi e voi. 2. Usato come s. m.: a. La personalità umana, l’uomo in quanto soggetto pensante ...
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non
nón avv. [lat. non]. – Avverbio di negazione; parola frequentissima nel discorso, serve a negare o escludere il concetto espresso dal vocabolo cui si premette (essere - non essere; andare - non andare; [...] - non tutti, ecc.). Va anche notato che, nell’uso ant. e poet., la n finale di non si assimila con la ’l del pronome dando luogo a nol (scritto anche no ’l): nol posso negar, donna, e nol nego (Petrarca); Nol concede il mestissimo rito (Manzoni). 1 ...
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persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale [...] , tu, voi; concepiamo contro la nostra p. un odio veramente micidiale (Leopardi), contro noi stessi. b. ant. Con valore di pronome indef., qualcuno: guatiamo per l’orto se p. ci è (Boccaccio); in frasi negative, alcuno, nessuno (con uso analogo al fr ...
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lei
lèi pron. pers. f. sing. [lat. *ĭllaei, dativo pop. di illa (invece del classico illi) per analogia con cui e *illui: v. lui]. – 1. Forma forte della declinazione del pron. di 3a pers. sing. ella, [...] . oggetto e di termine, può avere normalmente le forme deboli la, le (la farò avvertire; debbo dirle); come soggetto, il pronome è spesso sottinteso (mi dica; venga pure avanti). Quando si riferisce a persona di sesso maschile, il predicato s’accorda ...
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poco
pòco (tronc. po’ 〈pò〉) agg., pron. e avv. [lat. paucus] (pl. m. -chi). – 1. agg. Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sost. [...] tronca po’ è assai com. sia nell’uso fam. sia nell’uso letter., adoperata (mai come agg.) nei casi seguenti: a. In funzione di pronome, quando è determinato da quel (quel po’ che sa lo deve a me; ho mangiato io quel po’ ch’era rimasto) e spec. quando ...
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Parte variabile del discorso che la tradizione grammaticale classica interpretava e definiva come la categoria che ha la funzione di sostituire il nome, ma che in effetti assolve la più vasta funzione d’indicare, senza nominarli, esseri e cose,...