entrata
(ant. intrata) s. f. [der. di entrare]. – 1. a. Spazio, apertura per cui si entra in un luogo: l’e. del porto, della miniera, della grotta; chiusero tutte le e. della città. In alcune regioni, [...] ingresso e, con termine ingl. molto diffuso, input) con cui i dati, o le istruzioni, concernenti un determinato programma di elaborazione si trasferiscono da una unità periferica alla memoria centrale del calcolatore; in senso concr., anche l’insieme ...
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attualita
attualità s. f. [dal lat. mediev. actualitas -atis; nel sign. 2, ricalca il fr. actualité]. – 1. L’essere in atto, carattere di ciò che è attuale, nel sign. filosofico. 2. L’esser sentito come [...] di a., o anche, più brevemente, attualità, espressione con cui veniva indicata una breve rassegna periodica (per lo più settimanale) degli avvenimenti più importanti di tutto il mondo, che veniva proiettata nei cinema quale complemento al programma. ...
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parallela
parallèla s. f. [femm. sostantivato dell’agg. parallelo]. – 1. Retta che, rispetto a un’altra complanare, non ha con essa nessun punto comune: condurre per un punto la p. a una retta data; [...] mai» (B. Croce); convergenze p., espressione che, nell’Italia degli anni ’70 del Novecento, fu usata per descrivere il programma politico di chi sosteneva la necessità di un’intesa fra le forze cattoliche e i partiti della sinistra (altrimenti detto ...
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attuare
attüare v. tr. [dal lat. mediev. actuare, der. di actus -us «atto2»] (io àttuo, ecc.). – Far passare dalla potenza all’atto. Quindi, comunem., tradurre in realtà: a. un progetto, una riforma [...] sociale, un programma. Nell’intr. pron., realizzarsi: tutti i nostri disegni si sono attuati. ...
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parallelo
parallèlo (ant. paralèllo) agg. e s. m. [dal lat. parallelus, gr. παράλληλος, comp. di παρά «presso, lungo» e ἄλληλος (usato solo al plur.) «l’un l’altro»]. – 1. agg. a. In geometria, detto [...] di calcolo elettronico dotato di più unità di processo capaci di elaborare in parallelo porzioni non interdipendenti di un programma. 4. Usi fig.: a. Come agg., di fatti, fenomeni, ecc. che si svolgono in modo simile, con reciproche corrispondenze ...
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usare
uṡare v. tr. e intr. [lat. *usare, der. di usus, part. pass. di uti «usare»; v. uso1 e uso2]. – 1. tr. a. Fare uso, servirsi di qualcosa, o anche di qualcuno, sia per una particolare utilizzazione [...] o finalità, sia abitualmente: u. il martello, le tenaglie, l’accendigas, il computer; sai u. questo programma di impaginazione?; domani posso u. la tua automobile?; paesi dove si usano ancora, nei giorni di festa, i costumi tradizionali; per ...
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logicismo
s. m. [der. di logica, logico1]. – 1. a. In senso ampio, ogni dottrina che pone la logica a fondamento della filosofia, o le assegna comunque un posto preponderante in questa disciplina. b. [...] che tutti i teoremi matematici sono dimostrabili a partire da un numero ristretto di proposizioni logiche fondamentali; tale programma di riduzione della matematica alla logica venne abbandonato per l’insorgere di paradossi all’interno del sistema di ...
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uscita
s. f. [der. di uscire]. – 1. a. L’atto di uscire, di andare o venire fuori da un luogo chiuso o considerato come tale: l’u. degli scolari dalla scuola, l’u. degli impiegati dall’ufficio; l’u. [...] su un videoterminale o stampati su una unità di stampa; anche, l’insieme di tali risultati: leggere l’u. di un programma. Con sign. più generale, in teoria dell’informazione, l’insieme dei messaggi che escono da una sorgente, da un canale di ...
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audience
‹òodiens› s. ingl. [dal lat. audientia, da cui anche udienza], usato in ital. al femm. – L’insieme degli ascoltatori o degli spettatori raggiunto da un programma radiofonico o televisivo o da [...] un messaggio pubblicitario in un determinato periodo di tempo; per estens., apprezzamento, accoglienza, reazione di molte persone nei confronti di qualcuno o qualcosa: avere una buona a.; come attore ha ...
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pipino
s. m. e agg. (f. -a). – Nome con cui furono chiamati, in tono ora scherz., ora spreg. e polemico, dagli avversarî e da una parte della stampa degli anni ’20 del Novecento, gli aderenti e fautori, [...] detti anche pipisti, del Partito Popolare Italiano (allora indicato con le sigle PP o PPI, lette pipì), fondato su un programma d’ispirazione cristiana da Luigi Sturzo nel 1919. Come agg., relativo a tale partito. ...
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Enunciazione particolareggiata, verbale o scritta, di ciò che si vuole fare, di una linea di condotta da seguire, degli obiettivi a cui si mira e dei mezzi con cui si intende raggiungerli.
Economia
Nella costituzione di una società per azioni,...
PROGRAMMA (gr. πρόγραμμα)
Francesco Paolo Japichino
Piano generale che si premette a un lavoro o col quale se ne dà notizia; indicazione della materia da studiare in un dato ordine di scuole, resa obbligatoria (in Italia) dallo stato con regio...