negativo
agg. [dal lat. tardo negativus, der. di negare «negare, dire di no»]. – 1. a. Che nega, che serve a negare, che esprime una negazione (è, in questo senso, il contr. di affermativo), spec. nella [...] è ad essa contrario. c. Teologia n. (o apofatica), la teologia che, insistendo sul carattere assolutamente diverso e trascendente del primo principio (l’Uno o Dio), posto al di là dell’essere e del conoscere, costruisce il suo discorso su Dio secondo ...
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emanatismo
s. m. [der. di emanare]. – Dottrina filosofica e religiosa (detta anche, meno comunem., emanazionismo), propria del neoplatonismo e delle correnti di pensiero che ne sono influenzate, secondo [...] la quale il molteplice trae origine da un principio (l’Uno o altra realtà prima) attraverso un processo di emanazione che non comporta diminuzione del principio stesso, simile al diffondersi della luce da un punto luminoso. ...
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neoevoluzionismo
s. m. [comp. di neo- e evoluzionismo]. – Insieme di correnti dell’antropologia culturale che riprendono, in forme modificate, il concetto ottocentesco dell’evoluzione, come principio [...] motore della dinamica culturale, intesa peraltro sia come principio generale e unico delle trasformazioni culturali sia come causa delle variazioni secondo un modello di sviluppo multilineare. ...
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acrofonia
acrofonìa s. f. [comp. di acro- e -fonia]. – Principio su cui è fondato l’alfabeto fonetico egizio-semitico, consistente nell’assegnare a un segno in origine pittografico il valore del suono [...] «mano», che vale in Egitto d, vale i nelle scritture semitiche, perché la parola «mano» è in semitico yōd (su questo principio era fondato anche uno dei sistemi di numerazione greca in cui i numeri erano indicati con la lettera iniziale del loro nome ...
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origine
orìgine s. f. [dal lat. origo -gĭnis, der. di oriri «alzarsi, nascere, provenire, cominciare»]. – 1. In genere, il primo principio, la prima apparizione o manifestazione di qualche cosa, e il [...] prime. Locuz. agg. d’origine, in espressioni come peccato, vizio, difetto d’o. (più com. originale); locuz. avv. in origine, da principio, al primo manifestarsi di ciò di cui si tratta. Frequente l’uso del plur.: le o. di quel popolo si perdono nell ...
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collegialita
collegialità s. f. [der. di collegiale]. – 1. L’essere collegiale, cioè comune a un collegio (come insieme di persone), o da esso emanante: c. di una deliberazione. Anche, il fatto di costituire [...] col consenso del romano pontefice e insieme con lui. Con riferimento alla magistratura romana dell’epoca repubblicana, principio secondo il quale ciascuno dei magistrati costituenti il collegium era investito della somma dei poteri spettanti alla ...
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contraddittorio
contraddittòrio (o meno corretto contradittòrio) agg. e s. m. [dal lat. tardo contradictorius, agg.]. – 1. agg. a. Che è in contraddizione, in contrasto; per lo più al plur. e con valore [...] e difendono opinioni contrarie: stare, parlare in c.; rispondere in c.; accettare il contraddittorio. In diritto, principio del c., principio fondamentale nel rapporto processuale civile, consistente nel divieto fatto al giudice, salvo che la legge ...
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intelligente
intelligènte agg. [dal lat. intellĭgens -entis, part. pres. di intelligĕre «intendere», comp. di inter «tra» e legĕre «scegliere»]. – 1. a. Dotato d’intelletto e d’intelligenza, che ha facoltà [...] d’intendere: gli esseri, le creature i., in genere gli uomini, contrapposti agli animali. In filosofia, principio i., il «soggetto», cioè il principio attivo dell’intendere. b. Più com., di persona che ha intelligenza pronta e vivace, che capisce e ...
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dianoetico
dianoètico agg. [dal gr. διανοητικός, der. di διανόησις «pensiero»] (pl. m. -ci). – Nel linguaggio filos., relativo alla dianoia: pensiero d., nella gnoseologia aristotelica, l’attività mentale [...] , l’arte, ecc.) proprie dell’intelletto, in opposizione alle virtù etiche o morali, tendenti a sottomettere alla ragione gli elementi passionali; principio d., nella logica aristotelica, il principio di contraddizione (v. contraddizione, n. 2 a). ...
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antipodo
antìpodo s. m. – Variante di antipode, nei varî significati. Nella sola forma antipodo, gioco enigmistico costituito da una parola che si legge ugualmente a rovescio purché si porti la prima [...] lettera in fondo oppure l’ultima in principio. Es.: madama si legge ugualmente al rovescio se si porta la finale a in principio: a-madam; monotono si legge ugualmente al rovescio portando l’iniziale m in fondo: onotonom. ...
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La prima fase di un’azione, di un fatto o, anche, la parte in cui una cosa comincia, oppure ciò che costituisce l’origine, la causa di un fatto o di una serie di fatti, o il costituente fondamentale di una sostanza, che ne determina le caratteristiche.
Concetto,...
principio
Alfonso Maierù
Il termine designa in D. tutto ciò che a qualsiasi titolo è ‛ primo ' in un certo ambito, nell'ordine dell'essere come in quello del conoscere; spesso ha connotazioni o designazioni locative (in senso proprio e traslato)...